Armature ed elmi d’acciaio splendente, lunghe code che pendono da quei copricapi, pennacchi rosso-bianchi 0 completamente bianchi distinguendo automaticamente il ruolo e il grado dei singoli corazzieri, gradi che, naturalmente, sono già riportati sulle divise. In questo 2021 compiono 153 anni. Vederli sfilare è un tuffo nel passato, un richiamo a una storia tutta da scoprire e ben lunga.





Corazzieri, il loro 150°, piazza del Quirinale, 18 maggio 2018. Foto ©Giuseppe Grifeo
Figure molto affascinanti, tanto che per me, amante delle storie e della storia, fecero nascere fin da piccolo il desiderio di entrare nel Reggimento Corazzieri (link).
Poi la natura non volle. Bisogna avere innanzitutto un’altezza adeguata per far parte di questo gruppo che fa capo ai Carabinieri. Io ero un po’ troppo basso, però non come l’indimenticabile Renato Rascel con il suo sketch datato 1956 sul suo esser un piccolo Corazziere.
Comunque, non potei mai entrare in quel reggimento. Che caratteristiche devono avere gli aspiranti corazzieri? Eccone alcune:
- bisogna essere alti non meno di un metro e novanta centimetri;
- fisico resistente e capace di sopportare per ore il peso dell’armatura che ricopre il busto, comprendendo anche l’elmo (del peso di circa tre chili);
- avere cura di tutto l’equipaggiamento personale;
- capacità di saper andare a cavallo (in questo non difetto); sapersi destreggiare sulle colossali Moto Guzzi California che fanno parte dei loro mezzi quando non sfilano a cavallo.
Ma non è tutto qui…
Bisogna superare il concorso interno all’Arma dei Carabinieri e per parteciparvi bisogna avere un curriculum d’eccellenza oltre ad aver partecipato a sei mesi di tirocinio nel Reggimento con tanto di esame finale. I vincitori devono poi seguire un duro corso d’addestramento, perfezionamento delle tecniche di arti marziali e di difesa personale, essere ottimi tiratori scelti esercitandosi continuamente con le armi in dotazione.
Comunque, la mia passione è sempre stata tale da spingermi a seguire anche le manifestazioni per il loro 150°, eventi allestiti nel 2018, come da mio video-diretta social che ho inserito qui in basso: ripresi la loro sfilata su piazza del Quirinale e il cambio della guardia all’ingresso dell’Ex Palazzo Papale, Ex Palazzo Reale dei Sovrani d’Italia nonché, dal 1946, Palazzo del Presidente della Repubblica Italiana.
Corazzieri: una pennellata sulla loro storia
La fase più remota e i tentativi delle prime Guardie del Casato Savoia

Non era ancora tra le idee dei Savoia del XIV secolo quella di avere dei “Corazzieri” come guardia personale e in pianta stabile, ma un corpo di scudieri e arcieri a stretta protezione del Casato era già presente. I Duchi Savoia ebbero una vera e propria struttura militare personale solo con il Duca Emanuele Filiberto detto Testa di Ferro (in Piemontese Testa ‘d Fer) che, con cinquanta uomini guidati da un capitano, diede vita alla Guardia d’Onore del Principe, gruppo che ebbe il suo battesimo del fuoco (di gran valore) il il 10 agosto 1557 durante la battaglia di San Quintino.
Il reggimento aumentò di numero fino a 400 elementi nel 1630 prendendo il nome di Compagnia Corazze di Sua Altezza con tanto di emblema del Casato Savoia al centro della corazza, proprio sul petto.
A cavallo tra XVII e XVIII secolo, con Vittorio Amedeo II, come riportato dal sito web del Quirinale, le Guardie del Corpo erano suddivise in quattro Compagnie Guardie del Corpo, una Compagnia Guardie della Porta e una Compagnia di Svizzeri. Ma con l’arrivo dell’ondata napoleonica tutto fu sconvolto, i Savoia si rinserrarono in Sardegna e le guardie rimaste passarono al servizio dello stesso Napoleone. Bisognerà aspettare il 20 maggio 1814 per vedere restaurata la situazione, Vittorio Emanuele I a ricreare il reggimento con le sue Guardie del Corpo senza alcuna innovazione rispetto al passato.





Corazzieri, il loro 150°, piazza del Quirinale, 18 maggio 2018. Foto ©Giuseppe Grifeo
Dal Corpo dei Carabinieri Reali in poi
Proprio al 1814, a metà luglio, si deve la nascita del Corpo dei Carabinieri Reali, a volte usati come protezione dei Reali piemontesi fino a soppiantare le Guardie del Corpo che compariranno per l’ultima volta il 30 aprile 1848, a Pastrengo, soppressi poi definitivamente nel 1867.
L’Arma dei Carabinieri nacque il 24 gennaio 1861.
Quando comparirono i Corazzieri?
L’occasione arrivò il 7 febbraio 1878 con le Nozze Reali tra il Principe ereditario Umberto e la Duchessa Margherita di Savoia, figlia del Duca di Genova.
Serviva uno squadrone di militari scelti, figure dominanti a protezione del cortei, il meglio del meglio dell’Arma dei Carabinieri. Così furono scelti uomini dalle Legioni di Firenze, Milano e Bologna. In tutto, un capitano comandante, quattro ufficiali, nove sottufficiali e 69 Carabinieri. Poco dopo i sottufficiali diventarono 12 e i Carabinieri portati a 88, tutti a stretta protezione dei Sovrani e della Residenza Reale.
Fino al 1946 il nome ufficiale, dopo alcuni passaggi, fu “Squadrone Carabinieri del Re“.
La denominazione “Corazzieri” (in origine quattrocentesca, nome per i componenti della cavalleria pesante), dovuta all’aspetto nei grandi cortei, con elmo e corazza scintillante, fu dato dalla gente, poi divenuto ufficiale come “Reggimento Corazzieri“.
Anche se adesso, causa Covid, non è possibile visitarla, la Caserma del Reggimento Corazzieri “Maggiore Alessandro Negri di Sanfront” è stata aperta al pubblico – e lo sarà in futuro – il sabato mattina (due visite: ore 9,30 – ore 10,30) e solo dietro prenotazione (link) nominativa non cedibile:
- prenotazione on line
- Call center, telefono 06.39967557
da lunedì a domenica dalle 9.00 alle 19.00 - Infopoint
Centro informazioni e prenotazioni, Salita di Montecavallo 15 (Roma), il martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica dalle ore 9 alle17.
