Maria Cristina Carlotta Giuseppa Gaetana Efisia di Savoia, più brevemente Maria Cristina di Savoia, regina del Regno delle Due Sicilie per aver sposato nel 1832 Re Ferdinando II di Borbone.
Fu proclamata Venerabile dalla Santa Sede, poi Beata dopo apposito procedimento del Vaticano, promulgazione del decreto di beatificazione con approvazione di Papa Francesco nel 2013 e rito di beatificazione il 25 gennaio 2014 a Napoli nel Pantheon dei Sovrani Borbone, la basilica di Santa Chiara.


Una donna santa il cui ricordo deve essere mantenuto, valorizzato e tramandato, scopo che si prefigge l’Associazione Culturale intitolata alla Beata Maria Cristina di Savoia, consorzio che si è recentemente riunito nel suo 74mo Congresso Nazionale.
L’evento è stato il motivo per un grande annuncio, l’ingresso, in rappresentanza dell’Italia, all’UMOFC-WOCWO (link), l’Unione Mondiale delle Organizzazioni Femminili Cattoliche.





Nelle foto qui sopra la cena finale dell’Associazione dove spicca Silvana Alesiani, presidente dei Convegni di Cultura “Beata Maria Cristina di Savoia”, insieme alla giornalista e scrittrice Mariù Safier e al Conte Alfonso Marini Dettina, rappresentante degli ordini dinastici Savoia
Una Grande cena a Roma da Camponeschi ha sigillato la parte finale della serata riunendo gli associati e gli amici in una splendida e fraterna conviviale.
Fra gli ospiti , rappresentanti del Gotha accademico e culturale come il professore Roberto Livoti, il professore Rocco Pezzimenti, il professore Gamaleri già consigliere d’amministrazione della Rai. E ancora l’avvocato Laura Frattari, segretaria nazionale dell’Associazione, poi la giornalista e scrittrice Mariù Safier, il professore De Laurentis e l’artista-stilista Massimo Bomba.
Molti gli ecclesiastici e gli aristocratici, tra questi il Conte Alfonso Marini Dettina, rappresentante degli ordini dinastici di Casa Savoia.
Instancabile l’organizzatrice, la signora Silvana Alesiani, presidente dei Convegni di Cultura “Beata Maria Cristina di Savoia” nonché Dama di Merito dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio, che ha concluso la serata ringraziando i presenti per il loro impegno nell’associazione, annunciando un importante programma per il 2024.
Il miracolo di Maria Cristina di Savoia
Perché venerabile e beata?
Figlia di Vittorio Emanuele I di Savoia e di Maria Teresa d’Asburgo, fu una Sovrana dedita a opere di bene in aiuto di malati e poveri, promosse forti azioni sociali. Morì giovanissima, il 31 gennaio 1836, poco meno che 24enne, per le complicazioni del parto quando diede alla luce l’erede del Re Ferdinando II di Borbone, colui che poi successe al trono come Francesco II delle Due Sicilie.
Molto amata dalla gente, vicinissima agli ultimi della società, tanto che sostenne molti economicamente e fu al centro di molti episodi che lasciavano presagire in lei la Santità.
La ratifica di Venerabile avvenne a maggio 1937 con firma di Papa Pio XI.
Il processo per proclamarla Santa si arrestò durante la seconda guerra mondiale.
I bombardamenti di Napoli con la distruzione della chiesa e del monastero di Santa Chiara bloccarono l’iter.
Nel 1958 i lavori di restauro del complesso di Santa Chiara e ispezionando la sepoltura della Venerabile, si constatò che le spoglie erano del tutto intatte.
La costituzione dei Convegni di Cultura Maria Cristina di Savoia, che si aggiunsero al desiderio espresso da Umberto II, permise di riavviare il processo di beatificazione.
Tutto è incentrato, oltre che su diverse grazie ottenute per l’intercessione di Maria Cristina di Savoia, sulla miracolosa guarigione di Maria Vallarino.
Questa donna era stata colpita da un tumore maligno scirroso (cirroma o carcinoma duro) al secondo stadio al seno destro, male che progrediva dal giugno 1866 e che stava iniziando ad attaccare anche il seno sinistro.
Maria Vallarino lavorava per la marchesa Antonia Carrega che volle farla visitare da specialisti di Genova. I medici non poterono che ribadire la situazione e confermare la fine prevista per la donna.
La Vallarino rifiutò un intervento chirurgico che le era stato proposto, ma che non avrebbe risolto la situazione.
Si affidò così all’intercessione della Venerabile Maria Cristina: ingerì un frammento di tessuto appartenente a una reliquia “ex indumentis” della stessa Venerabile.
Da quel momento il tumore iniziò a regredire velocemente, tanto che dopo una settimana era del tutto scomparso. Maria Vallarino visse altri 39 anni senza che il male si ripresentasse.
L’episodio con il suo risultato finale fu esaminato e riportato nei documenti dei processi svolti negli anni 1872–1888 alla Curia di Genova.
L’incartamento fu analizzato dai Medici nella Consulta del 29 ottobre 2009, dai Teologi nel Congresso del 26 maggio 2012 e dai Cardinali e Vescovi della Congregazione delle Cause dei Santi il 9 aprile 2013.
Da qui il via libera di Papa Francesco e il rito di beatificazione del 25 gennaio 2014 nella Basilica di Santa Chiara a Napoli, atto presieduto dal cardinale Angelo Amato delegato del Santo Padre.
Il 31 gennaio, giorno in cui la Beata passò ad altro piano d’esistenza, è dedicato al suo ricordo liturgico annuale.
