La piramide degli asini: troppo divertente

Pescato sul web, ho iniziato a leggere e già col solo titolo, “La piramide degli asini…”, ho cominciato a ridere di gusto. Da appassionato e da cultore di Egittologia ho subito capito dove voleva andare a parare questo articolo. Non mi sbagliavo.

In questo pezzo dello Schifoaffettivo che linko più sotto, c’è un’evidente nota caustica, perfetta per mettere in mutande assurde teorie e per trattarle come deve essere.

Dopo analisi importanti, minuziose, scientificamente di altissimo livello, oggi tocca leggere pseudo teorie contenute nel “Progetto Chefren”, peraltro non comprovate in nessun modo, con report che sono la negazione della scientificità. Ma i fan degli autori di questo Progetto, di questi personaggi dediti a discorsi alieni e similari, si battono all’arma bianca per difendere questo castello di carte. Naturalmente lo proteggono dai “poteri forti”… e siamo alle solite del complottismo.

Quindi, oggi tocca vedere emergere certe questioni raccapriccianti dopo che abbiamo assaporato ben altre ricerche, scientificamente eccezionali, serissimi processi di studio con dati disponibili a tutti per le opportune verifiche. Ottimi processi, a cominciare dal progetto ScIDEP-Scientific Investigation of Egyptian Pyramids, dall’uso di scanner tecnologicamente avanzati che hanno rilevato altri particolari nelle piramidi grazie anche a tomografie a muoni, un nuovo telescopio per muoni basato su scintillatori e da sviluppare ulteriormente.

Non aggiungo altro. Leggetevi lo Schifoaffettivo. Peccato che sia molto discontinuo nelle sue pubblicazioni. Dovrebbe produrre di più