Sulla scelta del successore di Papa Francesco sono state aperte tutte le speculazioni possibili come se si trattasse di un sondaggio su partiti politici chiamati alle elezioni. Il Conclave è un momento cruciale, sono sempre uomini a dover votare per il prossimo Pontefice, ma in questo operare dei cardinali, loro stessi devono seguire regole stringenti dettate dalla Costituzione apostolica Universi Dominici Gregis – dell’intero gregge del Signore.
(in apertura un’immagine da La Voce Isontina)

È vero, la politica ci mette sempre del suo in ogni questione, inesorabilmente, trascinandoci in una perenne ed estenuante campagna elettorale, anche social (o soprattutto?), ma la scelta degli altri prelati con diritto di voto deve seguire altre logiche, soprattutto quella sulla futura rotta apostolica, sul futuro pastore di anime, il successore di Pietro.

Promulgata da Papa Giovanni Paolo II il 22 febbraio 1996, la Costituzione apostolica sulla vacanza della Sede apostolica e sull’elezione del romano Pontefice fu poi rivista in alcuni particolari da Papa Benedetto XVI: il documento descrive il percorso del Conclave, i limiti che i coinvolti devono rispettare nel cammino che porta ai funerali di un Pontefice fino al meccanismo del voto per la scelta e l’elezione di un nuovo Papa.

Limiti stringenti, anche di sicurezza, per garantire una libera, non condizionata, non spiata decisione da parte di ogni cardinale elettore.

In questo spazio del mio blog riporto l’articolo di approfondimento pubblicato sulla testata giornalistica Di Roma. È un pezzo ricco di particolari, alcuni mai affrontati o, almeno, lo sono stati marginalmente, di sfuggita, aspetti che invece vanno letti.
Contiene pure alcuni estratti della Costituzione apostolica e richiami ai primitivi sistemi per eleggere un Papa.

Buona lettura!