Preoccupa il mercato degli stupefacenti, dalle nuove sostanze psicoattive ai grandi classici in altre forme chimiche superconcentrate come il/la Wax

In trent’anni di cronaca non mi è mai mancata una notizia che riguardasse gli stupefacenti, praticamente quotidiana, dal sequestro di intere partite all’arresto di spacciatori passando per le spallate finali date a grosse organizzazioni che importavano droga e la distribuivano sul territorio. Da alcuni anni l’andamento del mercato degli stupefacenti vede continue accelerazioni e cambiamenti verso nuovi prodotti che portano alla dipendenza e alla morte. Si va dalle nuove sostanze psicoattive che imitano esaltando i prodotti naturali o tradizionali, fino ai grandi classici spesso “vestiti” in altre forme come il/la Wax.

I consumi di stupefacenti accelerano sempre di più. Che razza di futuro dovremo aspettarci per figli e nipoti? Un panorama fatto di barcollanti stile zombie con occhi totalmente vuoti, inespressivi, acquosi?

L’ultima notizia che mi è arrivata si riferisce al 19 settembre, segnalata dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Roma. Riguarda l’arresto di uno spacciatore a Ciampino (Roma) che vendeva hashish (nulla di stupefacente quindi, mi si passi il gioco di parole), ma piazzava anche “WAX”.
Questa droga altro non è che un concentrato di hashish, dall’aspetto simile alla cera d’api, caratterizzato da un principio attivo molto forte, sostanza che sta dilagando tra le fasce più giovani dei consumatori di stupefacenti.

Wax chiamata anche dab o honey oil, il miele dello sballo. La sostanza dal tipico aspetto di cera d'api, come resina viscosa e dorata, è un estratto estremamente concentrato di THC-Delta-9-tetraidrocannabinolo, tipico della Cannabis, da NON confondere con la Canapa industriale (Cannabis sativa L.) regolata da legge 242 del 2016, SENZA effetti droganti e praticamente priva di THC, utilizzata per cosmetica, bioedilizia, food, bonifica suoli contaminati ecc.
Il Wax si ottiene per estrazione dalle infiorescenze di cannabis, ma con concentrazione di THC di oltre i due terzi in più rispetto al contenuto della marijuana (il 70% circa in più). Questo stupefacente viene prodotto secondo un processo chimico di estrazione BHO-Butane Hash Oil, tramite l'idrocarburo butano (dalla raffinazione del petrolio e dai giacimenti di gas naturale-stessa famiglia degli alcani, come il metano).
Attraverso il butano vengono fatti passare i fiori della Cannabis con conseguente estrazione di THC. Il processo finale avviene con il riscaldamento del prodotto appena estratto per avere un THC raffinato, molto concentrato eliminando residui, compresi quelli dello stesso butano.
Nulla garantisce che i produttori di stupefacenti tengano sotto attento controllo tutto il processo, a cominciare dalle temperature, quindi è sempre presente la possibilità che nella sostanza stupefacente rimangano tracce del solvente. Il butano ha effetti narcotici e, in alte concentrazioni, provoca forti danni al sistema nervoso centrale oltre che al sistema respiratorio.
Chi assume questa droga la riscalda in un piccolo contenitore metallico per inalarne i vapori anche con pipe da crack.

La mente ha suoi strani meccanismi, anche in questo non ci si dovrebbe stupire più di tanto, però non riesco a fare l’abitudine a questo desiderio di alterarsi all’estremo rischiando gravi danni fisici e/o mentali fino alla morte.

Quest’ultimo fatto di cronaca avvenuto a Ciampino mi ha ispirato portandomi ad approfondire l’universo stupefacenti di oggi.

Le nuove droghe

Da qualche anno le droghe che stanno dando grandissime preoccupazioni sono le nuove sostanze psicoattive o NSP. A questa preoccupazione se ne aggiunge un’altra, quella del policonsumo, comportamento sempre più emergente, ma l’assunzione contemporanea di diverse sostanze porta solo a rischi sempre più grandi per l’organismo e complica l’individuazione di corretti ed efficaci interventi terapeutici. La situazione è stata ben descritta dal dottore Vincenzo Amenta, direttore del Ser.D che fa capo all’Azienda Sanitaria Locale di Vercelli, un focus ideato per la Giornata internazionale contro l’abuso e il traffico illecito di droga del 26 giugno scorso.

Queste sostanze rappresentano una vera emergenza con la loro spiccata azione psicotropa capace di alterare con grande forza e violenza lo stato psico-fisico di chi ne fa uso.

Le nuove sostanze psicoattive mutano in maniera più o meno grave l’equilibrio psichico modificando i processi mentali. Le conseguenze portano ad alterazioni sia momentanee per periodi di tempo più o meno lunghi, che permanenti.

Elaborate in laboratorio, queste nuove droghe devono riprodurre gli effetti di quelle tradizionali, naturali e non, come cannabis, MDMA e LSD. L’elemento che rende pericolosissime queste nuove sostanze psicoattive è la loro moltiplicata tossicità se raffrontate a prodotti come i cannabinoidi sia naturali che chimici.

Ecco quindi scatenarsi una vasta gamma di sintomi e reazioni come tachicardia, ipertensione, delirio, psicosi, convulsioni. L’estrema conseguenza è la morte

Se poi ci si mette il fatto che molti prendono queste sostanze insieme ad alcol e ad altre droghe, ecco che il cocktail finale può diventare mortale o segnare per sempre la vita di chi ne ha fatto uso. Possono essere causa quasi certa di danni fisici e psicologici, problemi cardiovascolari, danni neurologici, disturbi mentali e altro.

Il vero guaio è che l’assemblaggio chimico continuo di queste sostanze – chi le elabora non sta lì sperimentarne bene le conseguenze – rende impossibile anticipare o capire quali effetti possono avere sull’organismo umano.

Inoltre, il presentarsi di sempre nuove varianti spiazza anche i laboratori delle Asl e del DEA non avendo una loro precisa traccia chimica, fattore che rende spesso difficile, se non impossibile, rivelarne la presenza nel sangue e negli altri fluidi come saliva e urine: in questo modo possono arrivare pazienti con sintomatologie anche molto gravi, ma resta difficilissimo individuare i componenti chimici scatenanti, fattore prezioso per applicare una terapia efficace a contrasto.

Diventa cruciale l’apporto del Sistema di Allerta Precoce dell’Unione Europea (Early Warning SystemEWS) è per identificare e monitorare le nuove NSP.
L’EWS ha già catalogato più di 1000 nuove droghe chimiche-NSP.

Nel Vecchio Continente il sistema di allerta ha individuato solo 2023 341 NSP differenti nei sequestri effettuati, con un totale di 41 tonnellate di NSP sequestrate in oltre 34.000 operazioni. Inoltre, fino al 2024, l’EUDA-European Union Drugs Agency ha notificato 185 allerte per la salute pubblica e ha sottoposto 37 NSP a valutazione del rischio.

Cocaina e sostanze sintetiche a guidare la crescita del consumo di stupefacenti

Secondo il Rapporto mondiale sulle droghe 2025 di UnodcUfficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine, il mercato mondiale della droga continua a crescere.

Aumenta in maniera particolare il consumo di sostanze sintetiche e di cocaina con l’Italia che, su quest’ultima, è collocata fra le nazioni europee dove cresce di più.

L’evidenza della situazione viene fuori in tutta la sua crudezza quando si accostano dati a dieci anni di distanza. L’assunzione di cocaina nel mondo è cresciuto da 17 milioni di consumatori nel 2013 a 25 milioni nel 2023.

Nel solo 2021 sono stati registrati quasi mezzo milione di decessi.

Nel 2023, 316 milioni di persone hanno fatto uso di droghe (esclusi alcol e tabacco), ovvero il 6% della popolazione di età compresa tra 15 e 64 anni, rispetto al 5,2% della popolazione nel 2013. Con 244 milioni di consumatori, la cannabis rimane la droga più diffusa, seguita da oppioidi (61 milioni), anfetamine (30,7 milioni), cocaina (25 milioni) ed ecstasy (21 milioni).

Nel passaggio di un solo anno c’è stato un grande aumento: la produzione illegale di cocaina nel 2023 è passata a 3.708 tonnellate, quasi il 34% in più rispetto al 2022.

Sempre dal medesimo Rapporto:

Grazie a fattori come i bassi costi operativi e la riduzione dei rischi di rilevamento, il mercato delle droghe sintetiche continua a espandersi a livello globale, dominato dagli stimolanti di tipo anfetaminico (ATS) come la metanfetamina e l’anfetamina (incluso il “captagon”). I sequestri di ATS hanno raggiunto un livello record nel 2023 e hanno rappresentato quasi la metà di tutti i sequestri globali di droghe sintetiche, seguiti dagli oppioidi sintetici, incluso il fentanil.

Captagon (o Biocapton e Fitton), nome commerciale della fenetillina, farmaco psicostimolante che era indicato per casi di narcolessia, equiparabile come azione a una combinazione di metanfetamina e caffeina. Produrlo non costa molto, ma fa guadagnare miliardi. Fu un profarmaco di anfetamina e teofillina. Fortemente prodotto in Siria durante il periodo d'oro del regime degli Assad. La crisi di quel governo e la guerra civile sembrava potesse spezzare questa produzione che caratterizzava quella nazione come vero e proprio narcostato.
Gli ultimi dati però descrivono una ripresa dei sequestri, quindi una nuova produzione e rinnovato smercio del Captagon che, negli ultimi due anni, coinvolgerebbe anche l'Iraq: maggiori rotte di vendita che passano per il Medio Oriente e per la Penisola Arabica.

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