A Parma “Dalì: tra arte e mito”, una mostra che esponeva creazioni del Maestro ritenute false, i Carabinieri TPC sequestrano 21 opere

Sembra assurdo per chi inizia a leggere questa notizia, ma a Parma una mostra dal titolo “Dalì: tra arte e mito” esponeva creazioni del Maestro ritenute false. Gli organizzatori dell’evento sono rimasti sorpresi da quanto accaduto all’arrivo dei Carabinieri TPC che hanno sequestrato 21 opere: adesso si ritrovano una situazione estremamente complessa da gestire e da chiarire, alquanto… surreale.

Tutto è iniziato a Roma durante una mostra conclusa lo scorso luglio al Museo Storico della Fanteria dell’Esercito Italiano, tappa precedente di questa rassegna su Dalì riorganizzata a Parma nello spazio espositivo di Palazzo Tarasconi.

Proprio nella mostra capitolina furono notate diverse anomalie nelle opere. La situazione è emersa grazie alla segnalazione della “Fundació Gala – Salvador Dalì che gestisce e difende la proprietà intellettuale dell’artista in Spagna e in qualsiasi altra nazione. Visto il suo compito, la Fondazione ha segnalato elementi critici sull’autenticità di quelle opere in mostra.

Fondata dall'artista stesso nel 1983, la Fondazione Gala-Salvador Dalí, con sede nella Torre Galatea di Figueres (in Catalogna, provincia di Gerona, capoluogo della comarca dell'Alt Empordà), è un'organizzazione privata, indipendente e senza scopo di lucro ed “è più di una semplice istituzione culturale: è il riflesso vivente del desiderio di Salvador Dalí di garantire la continuità della sua eredità artistica, intellettuale e spirituale”.
Precisazione linguistica: la grafia Fundació Gala - Salvador Dalì è Catalano, mentre Fundación Gala-Salvador Dalí è Spagnolo. Per questo articolo ho scelto l'espressione catalana. Comunque Dalì era per il bilinguismo, infatti diceva Viva España, Visca Catalunya!

Nelle prime ore della mattinata, in Parma, i Carabinieri del Nucleo TPC di Roma hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro emesso dal giudice per le indagini preliminari di Roma, su richiesta dei magistrati del dipartimento Criminalità diffusa e grave della Procura della Repubblica di Roma, essendo state poste in circolazione, ed esposte in una mostra in corso attualmente a Parma, opere d’arte presumibilmente non autentiche (arazzi, disegni, incisioni, oggettistica varia), in particolare 21 opere attribuite falsamente al maestro Salvador Dalì.

Il provvedimento è stato adottato avendo i Carabinieri del Nucleo TPC di Roma notato alcune anomalie nelle opere oggetto di sequestro che erano esposte, all’epoca dei fatti, presso altro noto Museo in Roma nel corso della mostra con lo stesso titolo.
– Comunicato stampa del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale

Di contro, è netta, totalmente collaborativa la posizione di Navigare srl, la società che ha organizzato la mostra “Dalì: Tra arte e mito” a Parma e che si è vista arrivare i Carabinieri TPC con l’ordinanza di sequestro.

Navigare srl, “preso atto dell’azione scaturita dalle indagini preliminari del giudice di Roma, su richiesta dei magistrati del dipartimento Criminalità della Procura della Repubblica di Roma, è pronta ad offrire piena collaborazione alle forze dell’ordine per la verifica di autenticità delle 21 opere oggetto del sequestro. La stessa Navigare srl, società che opera da anni nel settore dell’arte, è disponibile a collaborare fornendo al Nucleo TPC dei Carabinieri, la documentazione richiesta per le indagini nonché ogni oltre elemento utile. Navigare srl, in attesa di conclusione del procedimento in oggetto si riserva ogni facoltà di legge successiva”.

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