A proposito di me…

Poche parole per descrivermi, giornalista in salsa siciliana con sguardo rivolto al mondo

Nato e maturato terrone, avi terroni, vivente e scrivente… “. Con queste poche parole mi descrivo nel mio profilo Facebook e credo che sia, nella sua brevità, una summa perfetta per far capire chi sono… dopo però bisogna conoscermi meglio.

Nato a Catania il 22 marzo di qualche decennio fa nel corso di un pomeriggio, alle ore 17 in punto, sono sempre rimasto profondamente legato alla Sicilia nonostante la mia famiglia sia stata piuttosto “errante”. Il lavoro di mio padre ci portò dal 1970 al 1974 a trascorrere mesi e anni a Parma, Savona, Livorno, Crotone. A gennaio 1975 il trasferimento definitivo a Roma.

Nella Capitale italiana è proseguita la mia vita fino a oggi (in futuro chissà), ma le mie radici sono rimaste profondamente ancorate alla mia Isola. Le mie famiglie di origine, paterna e materna, Grifeo Geraci, sono storicamente radicate in Sicilia con componenti che lì hanno ricoperto ruoli chiave nel corso di varie epoche. I Grifeo sono poi noti come una delle più antiche famiglie storiche siciliane (link al sito web tra storia famigliare e sicilianità).

Fin dalle elementari ho avuto una fortissima passione per la storia, quella classica che, successivamente, ha virato verso l’Oriente e il Nord Africa indirizzandomi verso l’Egittologia.

Ho sempre adorato disegnare e scrivere.

Il Giornalismo? Fu quasi un caso. Con mio fratello e un amico iniziammo con una trasmissione settimanale “Parlamento News” dall’emittente radiofonica Voglia di Radio. Era sul finire degli anni 80 del 1900. Poi la rivista Roma Rome, con pagine bilingue in Italiano e in Inglese. Ma fu la radio a tornare quando nel 1994 iniziai, anche qui per puro caso, la vera professione di giornalista dai microfoni di Spazio Radio: alla selezione un mio amico si arrese, io passai con grande successo. Da quel momento rimasi invischiato nell’amore per questa professione. Sugli altri passaggi professionali ho già scritto nel mio articolo di autopresentazione leggibile a questo link.

Giornalista pubblicista dal 1996 e giornalista professionista dal 2001.

A questo link YouTube, alcuni servizi in video.

Devo ricordare gli amici-parenti che da tempo accompagnano la mia strada professionale e la mia vita quotidiana, Angelo Campus (fotoreporter e business developer) col quale ho lavorato molto creando un concerto perfetto tra parole e foto/video, ma lui ha anche ritratto molti dei momenti di vita “amicale” e di famiglia.

Poi, Danilo Moncada-Zarbo di Monforte (psicanalista, psicologo clinico e delle organizzazioni, psicoterapeuta) grandissimo amico-cugino, a pieno titolo punto fondamentale-famiglia, esempio di come i fili che legano le amicizie di sangue vanno e agiscono oltre le epoche, poi Claudio Caruselli (giornalista professionista critico ed esperto di cinema), stessa cosa, Gloria Cappadonia (alta professionista ex IBM) un pezzo di cuore al femminile, Letizia Passarello Natoli Rivas di San Leone (giornalista professionista) anche lei amica e cugina, Marco Paolo Zurlo (dirigente) vera forza della natura amicale, Vincenzo e Giacometta Marrone d’Alberti (pianisti, concertisti, geni delle note), grandissimi amici, Lynda Albertson (amministratore delegato di Arca-Association for Research into Crimes Against Art – a questo link ho scritto su di lei) amica e instancabile professionista, Antonio Mistretta (professore all’Università di Catania per Medicina, oggi anche all’ISS) altro amico-parente di grande valore come il cugino Emanuele Bongiorno di Canigliari.

E ancora, Domenico De Gennaro (medico e storico), amico calabro-partannese, grande ricercatore di antichi testi storici e grande professionista della Medicina.

Nel mio cuore dai suoi quasi quattro anni di vita, il mio nipotino Riccardo (lo si vede in questa pagina nel passaggio di alcune immagini), figlio di mio fratello, bambino dolce, intelligente, già perfetto utilizzatore di smartphone e di pc dove scrive numeri e lettere/nomi, fa chiamate in piena autonomia e invia messaggi vocali su WhatsApp: un geniaccio in erba.

Per non parlare dei tanti colleghi che ho incontrato in quasi tre decenni e che sono diventati amici incancellabili o punti di riferimento: Gianluca SeneseFrancesca FeliciangeliFederica Del PreteLuigi LaloniAdelaide PierucciElena CeravoloManuela Di DioSilvia CostantiniAlessandra MonetiLuciana, MiocchiConcetta Di LunardoAlessandro PinoRaffaella PaolessiRosalba TotaroMaurizio CeccaioniSalvatore Veltri e altri ancora…

Nel leggere quel che scrivo e che scriverò, divertitevi, appassionatevi, stupitevi, fatemi rilevare elementi da aggiungere, vostre esigenze.

L’importante è che il mio lavoro vi dia sempre di più, che vi permetta di aprire occhi e mente su aspetti nascosti della nostra società italiana e globale, che vi aiuti nel vostro desiderio di comunicare, di conoscere, di scoprire.

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4 commenti Aggiungi il tuo

  1. Avatar di Roberto Roberto ha detto:

    ho letto l’articolo sul Vincenzo Bellini, l’aeroporto di Catania oramai insufficiente per accogliere un numero così importante di passeggeri. Disamina puntuale e inappuntabile, soltanto che la critica per 71 minuti di attesa in agosto mi è sembrata eccessiva e ingenerosa. Anche Fiumicino che è un aeroporto di respiro internazionale è immenso in agosto non sono certo rose e fiori . Forse non si arriva ammassati ai vari gate ma certamente i tempi di attesa sono dilatati rispetto alla norma. Speriamo che partano i progetti faraonici per Catania che pare prevedano investimenti miliardari più che milionari. La sua catanesità traspare e mi ha generato una complicità nella lettura del suo racconto. Saluti catanesi.

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    1. Avatar di Giuseppe Grifeo Giuseppe Grifeo ha detto:

      Grazie per le considerazioni, però all’aeroporto di Catania non avevo mai visto file così imponenti di viaggiatori diretti ai controlli di sicurezza e che iniziavano appena fuori dall’ingresso dello scalo. Una situazione assurda mai osservata in tutte le stagioni dell’anno, agosto compreso. Con una confusione organizzativa che è frutto dell’insufficienza strutturale: se ci avessero permesso di consegnare almeno un’ora prima bagagli da imbarcare, in moltissimi saremmo passati prima per i controlli diluendo la pressione e non costringendo a file colossali in una calca umana indicibile proprio a ridosso della partenza di molti voli (costretti a ritardare). Non degna di uno dei primi aeroporti italiani.
      Quindi, nulla di ingeneroso né dal punto di vista della cronaca perché quelli erano i fatti, né come considerazioni. Oltretutto, come diverse cose italiane e siciliane, in notevole ritardo nella realizzazione dell’ampliamento che avrebbe dovuto essere già ben avviato, invece…
      Spero che mi e ci sorprendano tutti mantenendo il nuovo cronoprogramma dei lavori. Bisogna considerare che soprattutto nei periodi di grande traffico la calca non potrà che aumentare danneggiando l’immagine dello scalo aeroportuale ma anche catanese e siciliana. Già immagino le considerazioni di molti viaggiatori, soprattutto stranieri, frasi che ho già sentito dire questo agosto in quel caos. È una cosa che fa male, a cominciare da me che cerco sempre di raccontare e far conoscere la mia Isola. Situazione, ripeto, che è anche frutto di colpevoli ritardi e che continuerà a ripetersi per tanti anni in più. E non ho parlato di altro come le lunghe file per riuscire a prendere un’auto a noleggio già presa e pagata online.
      C’è tantissimo da fare e il tempo passa

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  2. Avatar di ugo42 ugo42 ha detto:

    Mi sono imbattuto casualmente sul suo/tuo sito, e sono rimasto affascinato da quanto viene presentato. Anch’io mi considero da sempre siciliano, terrone, ancorato alla mia terra senza scampo. Mentre me ne dolgo per molti aspetti, non sono mai riuscito a distaccarmene. Credo di aver trovato una buona sintonia, anche per il modo in cui racconti fatti e storie. Auguri

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    1. Avatar di Giuseppe Grifeo Giuseppe Grifeo ha detto:

      Grazie! Il legame con la Sicilia l’ho sempre avuto, pur risiedendo altrove da quando avevo sette anni, in più città fino alla stabilizzazione in quel di Roma. Però andando in Sicilia almeno due volte l’anno e da adulto anche di più. Quindi…
      Ragion per cui anche nel mio lavoro da giornalista, negli anni, ho scritto della nostra Isola ovunque e di qualsiasi cosa. Ogni volta che vado giù, faccio ricerche

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