Trasformazione digitale preceduta da una misurazione esatta della propria efficienza digitale. Sono due passi cruciali di un’impresa che intende utilizzare al meglio le proprie risorse, comprendere il proprio status, le informazioni ricevute, i feedback da parte del mercato e dalla clientela, le risposte interne, i processi di dialogo e di lavorazione al proprio interno tutto mirato alla piena efficienza.
Nulla può essere lasciato al caso e non si può andare incontro alla mutazione aziendale come in un’avventura dalle tante, troppe incognite.
Per me come giornalista è stato un grandissimo piacere e anche una sfida diversa dal solito quella di collaborare con Marco Maola, autore del volume, per trovare la chiave migliore, la stesura ottimale, la migliore eleganza della tecnica esplicativa rendendo nel migliore dei modi l’espressione di concetti, esperienze e conclusioni.
“METAQ: Calcolo dell’indice di efficienza digitale di una impresa”
Marco Maola, nome di professionista ben noto nel Vecchio Continente e tra le imprese di primo livello, è ideatore di un metodo che sa mettere al microscopio un’azienda focalizzando la visione sui punti deboli.

Il suo libro, “METAQ: Calcolo dell’indice di efficienza digitale in una impresa“ (su Amazon a questo link) è un racconto-manuale-volume di studio.
In breve, è un’opera dalle molte sfaccettature che affronta con estrema chiarezza una materia non semplice mettendo a disposizione un processo di lavoro limpidamente illustrato al lettore.
Tecnica, professionalità, esempi chiarificatori, casi di studio, tutto si snoda lungo un cammino capace di portare per mano gli operatori del settore e chi ha responsabilità di impresa.
Non è un compito semplice per un amministratore delegato, per un capo d’azienda anche dall’altissimo profilo professionale, quello di avere consapevolezza dei propri strumenti e avviare un cambiamento vero ed efficace.

Non basta avere tecnologie aggiornate o “ultima moda”. Sono quelle giuste per la propria impresa? Le si sta adoperando sfruttandone tutte le potenzialità? Le forze umane e gli strumenti lavorano per i giusti compiti e la maggiore efficienza?
Occorre comprendere, stilare uno status della situazione che sia preciso, illuminare i punti ciechi e i rallentamenti che si frappongono tra l’arrivo di input e il prodotto finale, sia esso di materiale o di servizi. Necessario analizzare al meglio l’effetto risultante dell’azione di un sistema nelle sue ripercussioni sul sistema stesso.

Un’azienda è un sistema molto complesso in cui interagiscono diversi elementi. Come descritto da Maola, l’impresa generando valore è un sistema che “non può essere modificato senza prima conoscerlo nel profondo. Occorre stabilire con precisione numerica il punto di partenza, le tappe intermedie e il punto di arrivo se si vuole sfruttare al massimo un potenziale digitale“.
È necessaria grande esperienza e professionalità per ideare un metodo che permetta di radiografare la situazione aziendale, rappresentarne anche visualmente lo status indicando automaticamente la rotta del cambiamento. In questo Marco Maola ne ha da vendere è ha sintetizzato nel suo volume venti anni d’esperienza di lavoro rappresentati poi dal compimento di tutto, dalla sua soluzione-metodo di analisi.

Il cammino di trasformazione, pur basandosi su alcuni punti universali e su un sistema messo a punto dallo stesso Maola, si adatta (e deve adattarsi) a dimensioni, realtà, tipologia delle imprese che devono avviare questa mutazione.
Il concetto che sta al cuore del volume? La digitalizzazione è cruciale per ogni impresa che deve garantirsi di stare al passo con i tempi comprendendo rapidamente quello che la circonda. Aspetto primario, attuare investimenti spesi nel modo migliore, capaci di generare profitti, di creare innovazione ad hoc nei processi per assicurarsi la piena efficienza e l’assenza di sprechi sia materiali che nel patrimonio umano rappresentato da chi lavora nell’azienda stessa.
Il quadrante METAQ di Marco Maola
L’autore parte dai concetti base evolutisi nella determinazione dello stato di salute, gestione e reattività di un’azienda.
Quindi dalla base, dalle definizioni originarie di Kaplan e Norton, la metodologia Balanced Scorecard (BSC) che aggiunge alla valutazione finanziaria di un’impresa, anche dati in arrivo dalla soddisfazione del cliente, sui processi interni e sulla capacità di innovare.
Maola sottolinea nel suo scritto come i “due punti cardine sono quindi i Processi (o organizzazione nell’accezione più ampia del termine) e l’Innovazione. Da questi ho concepito il quadrante METAQ il cui obiettivo è proprio qualificare la loro correlazione“.
METAQ e la relativa metodologia OBA 4.0, sono del tutto indipendenti dalla metodologia BSC, sono nuove creature di analisi.
Il quadrante ideato dall’autore ha due funzioni, “quella di indicare la situazione attuale dello stato di digitalizzazione, mentre la seconda fissa il punto ideale al quale l’impresa deve tendere. In altre parole, METAQ evidenzia e qualifica il gap da colmare per ottenere il massimo del beneficio dall’opportunità digitale“.

Il METAQ è suddiviso in quattro aree, “In ognuna di queste ho indicato l’azione generale necessaria da intraprendere se ci cade dentro il nostro indice IED-p (quello As-Is per intenderci)” ha scritto Maola.
Sintetizzando rispetto al contenuto del libro (tanto dovrete leggere tutto direttamente sulle sue pagine), ecco le quattro aree: MOVE (Manifest) che indica una certa staticità dell’impresa rispetto alle aziende concorrenti, buona automazione, ma tecnologia obsoleta; EVOLVE (Proper) nella quale lo stato di digitalizzazione deve essere continuamente monitorato, se trascurato è subito pronto a divenire obsoleto; AUTOMATE (Passionate) con strana coesistenza delle più moderne tecnologie a disposizione con processi che sono in gran parte manuali; TRANSFORM (Analogic), crescita molto rapida che porta un’azienda a incrementare continuamente i propri processi e a cercare le più adatte soluzioni digitali… il rischio è avere un sistema manageriale che non segue questa spinta, rimanere analogici, poca automazione, perdere rispetto alla concorrenza.

Dopo le analisi e le rilevazioni effettuate da Maola e dal suo staff in ogni comparto delle imprese, tutti i numeri vengono tradotti graficamente in quello che, semplificando, può essere definito un modello matematico. Il puntatore comparirà nel quadrante METAQ indicando lo status aziendale del momento e la rotta di cambiamento da perseguire grazie alle cosiddette transizioni grafiche (positive o negative). Il tutto accompagnato da materiale qualificante, quantificante e numerico per la spinta verso il necessario obiettivo di efficienza digitale.
Un metodo sorprendente, intriso di “semplice” genialità, che gli addetti ai lavori e i capi d’azienda devono scoprire godendosi la lettura del volume di Marco Maola.
La struttura del volume “METAQ: Calcolo dell’indice di efficienza digitale in una impresa”
METAQ si snoda nel corso di 118 pagine suddivise in dieci capitoli, dall’introduzione alle conclusioni finali.
La realtà digitale apre lo scenario del volume con il nostro mondo fatto di apparecchi domestici, messaggi, ricerche, auto, social, viaggi che compongono il complesso mondo dei dati, quelli che poi compongono il mercato, che lo anticipano, uno strumento prezioso per un’impresa al massimo dell’efficienza digitale, capace quindi di agire e reagire rapidamente al mutare delle situazioni e di intuire le nuove rotte delle richieste e dei consumi.
Prioritario calcolare l’indice di efficacia digitale e il metodo di Marco Maola suggerisce i criteri di “determinazione del piano di cambiamento per raggiungere la massima efficienza: come è facilmente intuibile, il progetto di trasformazione sarà sempre soggetto a variare nel tempo a seguito dell’innovazione tecnologica, ovvero al grado di obsolescenza“.
Da questo capitolo si continua con gli altri: “L’esperienza”, “I contesti organizzativi”, “L’organizzazione aziendale (tasso di automazione AR)”, “La tecnologia (tasso tecnologico TR)”, “L’indicatore di efficienza (indice di efficienza digitale IED)”, “Il METAQ (Il quadrante)”, “Un caso di studio” e il finale con le conclusioni.
Proprio nella parte finale, Marco Maola riporta ancora una volta il fulcro all’esperienza e alle capacità umane. “Se il quadrante e le sue declinazioni sono la mappa per navigare – scrive Maola nel suo libro – occorrono i marinai specializzati che ci possono far giungere alla meta prescelta. Come abbiamo visto (ndR.: nei precedenti capitoli), la trasformazione digitale impatta sull’organizzazione e sui sistemi digitali, quindi ci aspetteremo molta resistenza. Ma questo è un altro film che tratteremo su un libro a parte. Ora dobbiamo fare solo attenzione a mirare giusto e a mettere in sicurezza il piano di trasformazione con il corretto investimento a supporto delle competenze necessarie“.
“METAQ: Calcolo dell’indice di efficienza digitale in una impresa” su Amazon (link)
- ISBN-10: 1070890111
- ISBN-13: 978-1070890111
- Editore: Independently published (19 giugno 2019)
- Collana: Open Business Approach 4.0
- Lingua: Italiano
