Carburanti d’estate, ma quanto ci costate? Allora l’elettrico?.. ma non va, non per viaggiare

La premessa la faccio subito, all’avvicinarsi degli esodi estivi i carburanti costano sempre di più. Benzina, diesel, GPL, Metano, ma soprattutto i primi due, raggiungono quotazioni che non hanno eguali nelle altre parti dell’anno. Una sorta di legge storica, la ricordo da quando ho coscienza. Carburanti d’estate, ma quanto ci costate?

Come va oggi con i prezzi?
Voglio lasciarvi con questo resoconto che faccia da mio saluto estivo alternativo.

Questo andamento dei prezzi è frutto di una risposta alle maggiori richieste del periodo, quindi una reazione di mercato? Probabilmente sì.
Che ci sia pure un movimento speculativo oltre alle leggi di mercato? Molto probabilmente sì.
Del resto lo abbiamo visto anche all’inizio dell’invasione russa dei territori ucraini, rincari dettati in larga parte da movimenti speculativi, persistenti anche quando erano state trovate sempre più alternative agli approvvigionamenti del gas moscovita.

Adesso per i gestori degli impianti di rifornimento scatta l’obbligo di esporre vicini ai prezzi del distributore, anche quelli medi nazionali. In questo modo gli automobilisti potrebbero fare una scelta consapevole.
Però in autostrada, in viaggio, non c’è grande possibilità di scelta, pena il pericolo di rimanere agli sgoccioli prima di raggiungere l’area successiva. E poi non sono sempre segnalati i prezzi praticati dagli impianti di rifornimento che si susseguono in in tratto autostradale. Non ancora almeno.

Intanto ecco i dati di oggi, messi in linea dalle ore 12 del primo agosto 2023. Il grafico qui in basso giunge dal sito del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica-Statistiche energetiche e minerarie (link) Benzina e Gasolio hanno avuto una bella impennata, rispettivamente +33,91 e +36,51. Del resto il fine settimana del 29 e 30 luglio è stato uno di quelli contrassegnati dal maggior eodo di vancanzieri, come lo sarà quello del 5-6 agosto.

Poi ho dato un’occhiata al sito web del ministero delle Imprese e del Made in Italy scaricando il file dei prezzi alla pompa da tutta Italia, impianto per impianto. Arrivano ogni mattina alle ore 8.
Da lì ho osservato prezzi di ogni area di rifornimento, prezzi che raggiungono anche 2,459/2,417 euro al litro per la benzina, minor numero di casi a livelli più bassi, come 1,979/1,898 euro per litro.
Il Diesel viaggia sui 2,189 euro massimi a litro fino a 1,779.

Sono oscillazioni di non poco conto e ingiustificabili anche se il maggior prezzo fosse praticato dove c’è più traffico, quindi dove c’è più richiesta come nelle autostrade dove i conducenti sono costretti a fare rifornimento.
L‘alternativa all’autostrada per rifornire l’auto sarebbe dover uscire dal percorso, quindi pagare il pedaggio autostradale e avventurarsi in ricerche di aree di servizio, per poi rientrare in autostrada. Quanto tempo perso e quanto carburante per fare questo giro? Quindi bisogna sottostare ai prezzi praticati in autostrada e tirare avanti.


A Livigno se vuoi fare rifornimento ai prezzi più bassi d’Italia… zona extradoganale non alla portata geografica di tutti

Solo in un caso in tutta Italia, in un’area di servizio con id impianto n° 51364, i prezzi sono parecchio più bassi della media nazionale: benzina a 1,405; diesel a 1,235; Hi-Q Diesel a 1,435; HiQ Perform+ a 1,605. È un impianto Q8, a via Freita, 104, Livigno-Livìgn, provincia di Sondrio, Lombardia, vicino al confine con la Svizzera. È il meno caro in assoluto.

Stessa storia per un altro impianto Q8, quello con id impianto n° 51363, sempre a Livigno, in via Rasia 1077, dove i prezzi sono superiori di qualche millesimo di euro rispetto alla precedente area di servizio.

in due stazioni vicine, quelle con id impianto n° 21866 e 21869 e insegna API, ancora a Livigno (!), il primo a via Pedrana  200 e il secondo a via Bondi 233/A: qui altri prezzi ben più bassi della media, benzina a 1,419 e diesel a 1,249.

Col rischio di essere ripetitivo – ma la realtà è questa – si rimane sempre a Livigno, in via Pedrana 500 con l’area di rifornimento ENI id impianto n° 22670: prezzi sempre ampiamente sotto la media nazionale, benzina a 1,424, diesel a 1,256, Blu Super a 1,574, Blu Diesel a 1,356.


La media nazionale del self service in autostrada è di 1,984 euro al litro per la benzina e di 1,854 euro al litro per il diesel. Per il servito, il Gpl è in media a 0,837 euro e il metano a 1,540 euro.

I prezzi più alti della benzina sono quelli della Provincia autonoma di Bolzano a 1,945 euro a litro e della Puglia a 1,943 euro.

Qui sotto inserisco due grafici sull’andamento prezzi dei carburanti, il primo su benzina e gasolio, il secondo sul GPL. Riguardano un periodo che va dal 10 agosto 2020, al 31 luglio 2023 (cliccarci sopra per ingrandirli). Tanto per capire visivamente l’andamento del costo per ogni rifornimento in tre anni.

Infine, tanto per rincuorare gli animi, voglio ricordare a tutti la struttura del prezzo che pagate a ogni rifornimento, quanto pesa il prezzo industriale e quanto la tassazione di Stato (le accise).

Basta guardare i due grafici su benzina e gasolio per capire che le tasse pesano rispettivamente per il 43,6% e per il 46,6%.
Molto meno tassato il GPL, anche se di quello che pagate, il 38,8% va allo Stato.

Caro carburanti? C’è differenza tra le regioni italiane

Come per alcuni dei dati che ho inserito prima, anche questi arrivano dal ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Prezzi medi

  • Friuli Venezia Giulia – Gasolio self service 1,780 e Benzina self service 1,922
  • Provincia di Bolzano – Gasolio self service 1,804 e Benzina self service 1,945;
    Provincia di Trento – Gasolio self service 1,783 e Benzina self service 1,922
  • Veneto – Gasolio self service 1,753 e Benzina self service 1,898
  • Emilia Romagna – Gasolio self service 1,768 e Benzina self service 1,911
  • Valle d’Aosta – Gasolio self service 1,790 e Benzina self service 1,928
  • Lombardia – Gasolio self service 1,774 e Benzina self service 1,911
  • Piemonte – Gasolio self service 1,773 e Benzina self service 1,911
  • Liguria – Gasolio self service 1,804 e Benzina self service 1,938
  • Toscana – Gasolio self service 1,772 e Benzina self service 1,910
  • Marche – Gasolio self service 1,751 e Benzina self service 1,892
  • Umbria – Gasolio self service 1,759 e Benzina self service 1,908
  • Lazio – Gasolio self service 1,757 e Benzina self service 1,902
  • Abruzzo – Gasolio self service 1,772 e Benzina self service 1,909
  • Molise – Gasolio self service 1,769 e Benzina self service 1,914
  • Campania – Gasolio self service 1,758 e Benzina self service 1,912
  • Puglia – Gasolio self service 1,771 e Benzina self service 1,943
  • Basilicata – Gasolio self service 1,786 e Benzina self service 1,935
  • Calabria – Gasolio self service 1,800 e Benzina self service 1,939
  • Sardegna – Gasolio self service 1,796 e Benzina self service 1,938
  • Sicilia – Gasolio self service 1,774 e Benzina self service 1,923.
Media nazionale sulla rete autostradale al primo agosto 2023

Tutto questo mio discorso non deve essere inteso, in alcuna forma, come spinta al “compratevi l’auto elettrica“.
Mi raccomando.
La conquista elettrica per me è un momento passeggero, costoso ma transitorio, non è la soluzione vincente né dal punto di vista ambientalista, né da quello della mobilità.

L’enorme traffico pesante, quello che porta quasi tutte le nostre merci e materiali, rimarrà con carburanti tradizionali. Stessa cosa per il sistema di trasporto pubblico, almeno la sua gran parte rimarrà “tradizionale” come resterà tale quello delle linee viaggio su gomma.

Per i mezzi privati l’elettrico è utile (fino a un certo punto) nei percorsi cittadini restituendo silenzio alle nostre metropoli e comuni.
Ho davanti la realtà capitolina. Per soddisfare le necessità di un futuro parco auto elettriche grande solo la metà di quello attualmente circolante a Roma, occorrerà un fabbisogno energetico enorme e una decuplicazione (come minimo) degli attuali punti di ricarica, a oggi ancora inconsistenti per numero, praticamente fantasma.

Del tutto inutile l’elettrico per i grandi spostamenti, come quelli estivi: occorrerebbe rivoluzionare tutte le attuali aree di rifornimento, ampliarle almeno del doppio per poter installare un numero appena sufficiente di colonnine di ricarica. Immaginate i costi, i lavori da fare, i cablaggi elettrici, la necessità di fornitura elettrica. La massa dei viaggiatori per ferie è enorme, occorre spazio e servizi mirati all’elettrico.

Oggi con un’auto elettrica, per quanto grande e, di conseguenza, costosissima, non si arriva a Catania partendo da Roma. Ricordo un’indagine fatta dal periodico Quattroruote: fu un’odissea arrivare fino a una certa quota della Calabria.

Stessa cosa per un’inviata di La7 in un tragitto Roma-Reggio Calabria, un percorso da 710 chilometri: ci vollero due giorni e mezzo di viaggio rallentata da lunghe attese per la ricarica, colonnine guaste o introvabili rispetto da quanto indicato da app e indicazioni.

Per l’inviata de La7 è andato meglio il secondo tentativo (video più in basso), l’anno successivo e per il solo viaggio di andata.
Tra percorso fatto e tempo per le ricariche, anche se tutte veloci quindi più costose, ma solo nelle aree private legate al marchio automobilistico, ci sono volute 9 ore (+ una per i tempi di ricarica) per percorrere 696 chilometri, equivalente a una media di circa 70 chilometri all’ora.
Con un’auto tradizionale, a benzina o diesel, lo stesso percorso si dovrebbe fare in poco meno di 7 ore per una media oraria di circa 105 chilometri percorsi.
Va male invece il viaggio di ritorno, stesso tracciato, utilizzando le aree e le colonnine di ricarica pubbliche, quelle disponibili a ogni auto elettrica, quindi non solo quelle riservate alla Casa automobilistica: alcune riuscivano a ricaricare le batterie del mezzo solo al 10% in un’ora (!).
Per compiere questo viaggio di ritorno ci sono volute 15 ore (!). Sfruttando le ricariche “normali” la situazione è rimasta in condizioni simili a quelle dell’anno precedente.

Limitandosi a una piccola Nuova Fiat 500 elettrica allestimento Icon con batteria da 42 kWh (37,6 kWh effettivi), 118 CV… questa ha un’autonomia media di 322 chilometri.
Da Roma a Catania si devono percorrere circa 750 chilometri, quindi, per stare sul sicuro, bisognerebbe ricaricare tre volte: occorre pianificare al chilometro, altrimenti si rischia di rimanere a piedi. Bisogna tenere presenti punti di ricarica di riserva se quello prescelto non dovesse funzionare.

Il quadro europeo non è tutto rose e fiori, almeno per alcune nazioni. I giornalisti di Quattroruote, proprio con quest’auto, una Nuova Fiat 500, in un’altra prova sul percorso che andava da Milano a Spa-Francorchamps, sono rimasti bloccati a Basilea (Svizzera) in un’area servizio che aveva una colonnina di ricarica malfunzionante: si bloccò dopo aver dato energia solo per il 12% e il cavo della colonnina rimase bloccato all’interno della presa dell’auto.
In Francia non andò bene, nell’Alsazia e nel Basso Reno sparuti i punti di ricarica veloci, senza contare quelli con colonnine non funzionanti come nell’area di servizio di Keskastel Est.

La vera rivoluzione del futuro sarà l’auto con propulsione a idrogeno che ci libererà sul serio, sotto il segno della tutela ambientale.

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