Anche nelle fantasie più sfrenate nessuno di noi avrebbe mai potuto immaginare Mary Poppins come film vietato ai minori di 12 anni. Proprio così, è decisione seria presa in Gran Bretagna.
Sulla falsa riga di tanti revisionismi assurdi che, volendo utilizzare un’espressione popolare, la stanno facendo fuori dal vasetto, ecco che il Bbfc-British Board of Film Classification sconsiglia ai sudditi di Sua Maestà di far vedere questo film ai bambini se non in presenza di un adulto.
Quindi, non è più un film per tutti, meno che mai adatto ai bambini.




Secondo l’ente di sorveglianza britannico, Mary Poppins, pellicola del 1964 diretta dal regista Robert Stevenson, conterrebbe linguaggio discriminatorio.
Epoche che cambiano e ragionamenti-mode che si impongono anche su scelte primarie. Non aggiungo nulla di personale perché già si intuisce come la penso su questa vicenda.
A me sembra di essere tornato, anche se con motivazioni differenti, a un’epoca simile a quella in cui i pontefici ordinavano di dipingere le brache su nudi, come quelli dipinti da Michelangelo per il Giudizio Universale, nello specifico Papa Pio IV.
Non è uno strumento a essere il male, in questo caso un film, ma conta come le famiglie educano preventivamente i figli, a riconoscere contesti storici e termini.
Siamo all’ennesimo stravolgimento di una storia, come è capitato ad altri film e favole storiche.
Mary Poppins, il film di Un poco di zucchero e di Supercalifragilistichespiralidoso o Cam-Caminì, Spazzacamin, sarebbe discriminante in una sua porzione.
Qui mi limito a inserire i punti incriminati che hanno fatto prendere questa decisione al Bbfc.
Seguendo il film si può notare in un suo punto che viene utilizzato il termine ottentotti per indicare nel buio della notte gli spazzacamini col volto e il corpo ricoperti di fuliggine.
Nell’epoca d’ambientazione di questo celebre lungometraggio, ai primi del 1900, questa stessa parola era utilizzata dagli europei bianchi anche per indicare i nomadi dell’Africa Meridionale: i khoekhoen o khoikhoi che significa “veri uomini”, gruppo etnico del continente africano sudoccidentale, concentrato nel 1700 soprattutto nell’area del Capo di Buona Speranza.
Ottentotti deriva dall’adattamento del termine dialettale olandese hottentots che in origine stava per balbuziente ma, in questo caso, è in riferimento alla similitudine con le lingue delle lingue khoisan, i cosiddetti suoni avulsivi, caratterizzati da schiocchi di lingua contro il palato e contro i denti per dare forma sonora alle cosiddette consonanti clic che accompagnano apofonia vocalica e toni musicali.
Lo stesso termine ottentotto è parte delle denominazioni comuni che accompagnano quelle scientifiche di animali e piante, come il Carpobrotus edulis o Fico degli Ottentotti.
La Bbfc: “Sebbene Mary Poppins sia ambientato in un contesto storico, l’uso di un linguaggio discriminatorio non è condannato e, in definitiva, supera le nostre linee guida per il linguaggio accettabile in ‘U’ (ndR: che sta per Universal-film per tutti).
Recentemente, il film ci è stato ripresentato nel febbraio 2024 per un’altra riedizione nelle sale e lo abbiamo riclassificato ‘PG’ per il linguaggio discriminatorio”.
Di conseguenza, proprio per l’uso del vocabolo ottentotto, è finito sotto accusa l’ammiraglio Boom, veterano della marina che nel film pensa di essere ancora al comando di una nave: per due volte il personaggio pronuncia il termine discriminatorio.
Nel 1965 questo film vinse ben 5 Oscar.
Mary Poppins, film realizzato con un misto di ripresa reale e animazione, è ambientato nella Londra del 1910.
Protagonista una tata magica, Mary Poppins appunto, interpretata da Julie Andrews, che si prende cura di due bambini, Jane e Michael, della famiglia Banks. A un certo punto lo fa grazie anche all’aiuto di Bert, un tutto fare e uomo-orchestra da strada, ma anche spazzacamino, impersonato da Dick Van Dyke.
L’atmosfera in casa Banks in via dei Ciliegi è molto rigida, il papà George, ferreo bancario londinese, vorrebbe una governate dura e inflessibile come è lui stesso. Non avendo trovato la persona giusta, il signor Banks scrive un avviso di ricerca.
I due bambini, ben vivaci e spensierati, aggiungono a quello del padre un loro annuncio con una descrizione di come loro vorrebbero una tata ideale.
Il padre prende il foglietto dei figli, lo legge e, arrabbiato, lo strappa bruciandolo nel caminetto.
Mary Poppins arriva comunque grazie a un incantesimo che le fa arrivare l’avviso dei due bambini grazie al fumo volato via dal caminetto di casa Banks.
Da quel momento inizia il periodo di prova (è lei a mettere alla prova il padrone di casa e non il contrario), quindi iniziano le avventure che deliziano i due ragazzini.
Cominciano tanti giochi fantastici, tra questi “Chi ben comincia è a metà dell’opera” e qui Mary Poppins intona la famosissima canzone “Un poco di zucchero”.
La commistione fra riprese e animazione arricchisce i viaggi nei disegni urbani di Bert, il gioco su una giostra-carosello, la passeggiata fino a un piccolo bar dove Mary e Bert prenderanno un tè accompagnati da pinguini danzanti.
Senza dimenticare una particolarissima caccia alla volpe e una corsa con i cavalli.
Poi la ninna nanna magica di Mary Poppins che culla i i piccoli Jane e Michael o la loro conoscenza di Albert, zio della loro magica tata e che ai due piccoli offrirà un divertentissimo tè mentre fluttuano accanto al soffitto della sua casa.
Per concludere lascio a voi lettori l’ardua sentenza…

Quel gran pezzo dell’Ubalda-tutta nuda tutta calda, ha avuto un upgrade?
Zipannamoarcineachevede? Quovadis. Ecche vordì?……….
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Attendiamo il responso 😂🤣
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