Operazione Cariatide, i Carabinieri TPC sequestrano oltre 2.100 opere d’arte contemporanea fasulle

Immaginate una montagna di dipinti e sculture, oltre 2.100 opere d’arte contemporanea, roba da far battere il cuore all’impazzata… poi però l’amara verità: sono tutte fasulle. I Carabinieri TPC hanno presentato i risultati dell’Operazione Cariatide che ha permesso di sequestrarle tutte grazie a un’azione nazionale e internazionale. In totale, se commercializzate come opere autentiche sarebbero state vendute a oltre 200 milioni di euro.
(carrellata più completa su questi falsi in un video più in basso)

L’operazione ha preso il nome “Cariatide” per la denominazione del celebre dipinto attribuito ad Amedeo Modigliani (foto a lato), opera falsa e confiscata a un imprenditore pisano dai Carabinieri del Nucleo TPC di Roma, personaggio che possedeva altri 200 falsi, tutti naturalmente sequestrati.
Da quel momento che risale al 2023 sono iniziate le indagini che hanno portato al risultato di oggi.

Fino a ora sono state individuate 38 persone, tutte indagate per i reati di concorso in ricettazione, falsificazione e commercializzazione di beni d’arte.

Fra i tanti artisti che figurano tra i falsi, Modigliani appunto, poi Andy Warhol, Banksy, Pablo Picasso, Joan Mirò e molti ancora.

Le ricerche e le indagini continuano per scovare falsificatori e altre opere taroccate.

“Siamo di fronte alla più grande opera di tutela di Bansky” ha detto Stefano Antonelli, esperto del Centro Studi Archivio Bansky, durante la conferenza stampa sull’Operazione Cariatide.
“Tra i fatti più gravi – ha sottolineato Antonelli – è che questa produzione di falsi è stata esposta nei musei assieme a opere autentiche in qualche caso o in mostre totalmente di falsi. A Mestre, ad esempio, sono stati esposti due spray su cartone i cui originali superano il mezzo milione di euro ciascuno. Idem a Cortona. Molte delle opere falsificate hanno il tratto comune di esibire il timbro dell’evento Dismaland restituendo quindi l’idea che siano state prodotte in quel periodo. Altri, come gli stencil su cartello stradale, si riferiscono a un preciso periodo della sua produzione, negli anni 90, ed è assolutamente impossibile trovarli sul mercato a prezzi intorno ai 400 euro. Incoerenti, tra l’altro, i soggetti, che non fanno assolutamente parte delle scelte iconografiche dell’artista e che si connotano come reinterpretazioni.

I risultati dell’operazione sono stati illustrati a Pisa lunedì 11 novembre al Teatro Verdi da Teresa Angela Camelio, Procuratore della Repubblica, con una contemporanea mostra dei falsi a Palazzo Toscanelli sul lungarno.

Insieme al Procuratore anche il Generale di Divisione Francesco Gargaro, Comandante del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, il Colonnello Diego Polio, Comandante del Gruppo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Roma, Aldo lngangi, Membro Nazionale ad interim nel desk italiano di Eurojust e il Maresciallo Capo Giuseppe Malerba, SNY Esperto Nazionale Distaccato a Eurojust.

Immaginate che danno enorme avrebbero fatto a musei e a collezionisti, anche a comprare un solo dipinto, una sola scultura. Senza dimenticare il disastro nel mercato dell’arte.

L’Operazione Cariatide è stato una manovra transnazionale che ha interessato Italia, Francia, Spagna e Belgio.
Oltre ai Carabinieri TPC che hanno dato il via al tutto, sono stati coinvolti gli agenti della Guardia Civil e dei Mossos d’Esquadra in Spagna/Catalogna, dell’Office Central de Lutte contre le Trafic de Biens Culturels (OCBC) in Francia nonché della Polizia Federale in Belgio.

Operazione Cariatide, l’inizio del 2023

L’inizio risale a marzo 2023 con l’avvio di un’indagine per contraffazione di opere d’arte allestita e seguita dalla Procura della Repubblica al Tribunale di Pisa.
L’organo giudiziario si è avvalso dell’opera dei militari appartenenti Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Roma.
Tutto coordinato a livello europeo dal gruppo di controllo italiano dell’Agenzia Eurojust-Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione giudiziaria penale.

Fino a ora sono state sequestrate opere false attribuite ad artisti di grande fama, tele e sculture taroccate per farle sembrare creazioni di Modigliani appunto, ma anche di Andy Warhol, Banksy, Pablo Picasso, Joan Mirò, Arman, Francis Bacon, Wassily Kandisky, Gustav Klimt, Henry Moore, Haussmann, Tapies, Jean-Paul Riopelle, Twombly, Wilfredo Lam, Mare Chagall, Monet, De Chirico, Giacometti, Aubertin, Mituraj, Afro, Boccioni, Paul Klee, Van Gogh, Jean-Michel Basquiat, Vasarely, Pollock, Haring, Hopper, Death Nyc, Renato Guttuso e Salvador Dalì.

Operazione Cariatide, gli sviluppi raccontati dal procuratore di Pisa

Come ha precisato il procuratore della Repubblica, Teresa Angela Camelio, all’imprenditore di Pisa furono sequestrate oltre 200 opere false, gli investigatori dell’Arma TPC avviavano ulteriori accertamenti, “tra cui il monitoraggio delle piattaforme di e-commerce delle più importanti case d’asta, al fine di stabilire se altre opere dello stesso genere fossero state offerte per la vendita al pubblico e di accertare quali fossero i nominativi dei soggetti che fornivano tali manufatti artistici”.

“Nella seconda fase delle indagini si è potuto accertare che sul mercato erano presenti altrettante opere, poste in vendita da varie case d’asta localizzate in Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata e Sicilia – ha continuato la dottoressa Camelio – La stessa cosa avveniva in Toscana e in Veneto, dove venivano identificati tre falsari e venivano localizzati tre laboratori di pittura utilizzati (Lucca, Pistoia e Venezia) per la produzione delle opere contraffatte.
La ricostruzione della filiera dei falsificatori ha permesso di accertare l’esistenza di una fitta rete europea, creatasi tra Spagna, Francia e Belgio, composta da soggetti dediti a tali lavorazioni i quali, una volta prodotto l’oggetto d’arte falso, provvedevano ad accordarsi con diverse case d’asta italiane, alcune delle quali compiacenti per la successiva pubblicazione alla vendita”.

Il particolare decisamente strano evidenziato dalle indagini ha riguardato tre opere che erano apparentemente degli artisti Vasilij Kandisky, Paul Klee e Piet Mondrian: erano state vendute in una casa d’aste pisana per la somma di circa 4.000 euro ciascuna.

Fatto del tutto fuori da ogni normalità visto che le opere di questi tre artisti vengono battute solitamente per decine di milioni dì euro nel corso di aste internazionali.

Gli indagati si erano concentrati soprattutto sulle opere di Andy Warhol e Banksy, attualmente tra i più importanti esponenti della street art contemporanea.

“I soggetti coinvolti avevano organizzato una mostra con opere di Banksy a Mestre e a Cortona esponendo le opere in spazi ufficiali presso prestigiose sedi e pubblicandone un catalogo – ha continuato a raccontare il Procuratore – Date le evidenze raccolte sull’attività di falsificazione in Europa, la Procura della Repubblica di Pisa, con il coordinamento internazionale del desk italiano a Eurojust, emetteva tre Ordini di Indagine Europeo a carico di 6 persone in Spagna, Francia e Belgio.
Le attività condotte in Europa permettevano dì individuare ulteriori tre laboratori del falso con il successivo sequestro di 1.000 opere di imitazione di arte contemporanea, con oltre 450 certificati di autenticità e 50 timbri tutti falsi.
L’attività svolta ha permesso di fare luce su un sistema transnazionale di falsari interconnessi con compiacenti case d’asta”.

L’operazione ha permesso quindi di sottrarre dal mercato delle opere che, se non fossero state tempestivamente sequestrate, avrebbero potuto essere successivamente immesse nei canali di vendita con quotazioni vicine a quelle dei lavori originali degli artisti.

I falsi sono stati certificati come tali dai consulenti della Procura della Repubblica di Pisa, stimando appunto che, se vendute come vere, avrebbero provocato un danno economico di circa 200
milioni di euro modificando in maniera drastica e disastrosa il mercato d’asta.