Fu rivoluzionaria, le sue forme disegnate dal vento, un’auto che sospirava grazie alle sue sospensioni idropneumatiche dal super comfort e sicurezza. Al 42° Salone di Parigi, 6 ottobre 1955, presentazione della prima Citroën DS. Da quel momento sono passati 70 anni di storia che hanno lasciato una vera e propria eredità automobilistica di primo livello.
Questo modello spiccava in un mondo di auto generalmente disegnate ad angoli vivi, squadrate a mo’ di scatole, con l’aerodinamica ancora poco applicata nell’industria automobilistica.

Bella, diversa, arricchita con alcune novità tecniche. Le straordinarie sospensioni idropneumatiche conferirono a lei e ai modelli Citroën successivi maneggevolezza e comfort che nessun’altra automobile era riuscita a donare, un primato anche per tanti anni successivi. Un’altra caratteristica di sicurezza unica, la sua frenata assistita idraulicamente estremamente potente, con freni a disco anteriori, consente spazi di frenata così brevi da confondere letteralmente alcuni guidatori, anche se esperti, al loro primo contatto con la DS.
In questo modo a quel salone automobilistico furono raccolti ben 80.000 ordini d’acquisto della DS19. I compratori ne avevano da aspettare, circa un anno e più per poter ricevere l’auto dopo aver speso 940.000 franchi, una somma corposa per il 1955.

Da quel momento la Citroën DS conquistò ogni angolo del mondo e di ogni continente. La si ritrovava ovunque.
Curiosità storica: Gina Lollobrigida fu chiamata per pubblicizzare la DS appena presentata nel 1955 sulla rivista Paris-Match. Una dea del cinema per la nuova “DéeSse” di Citroën. Infatti la combinazione di lettere DS pronunciata in francese “DéeSse” richiama il vocabolo transalpino che sta per “Dea”…




Fu considerata una vera scultura fin dal momento della sua uscita. Nel 1957, nella sua famosa opera Mitologie , il filosofo e scrittore Roland Barthes vi vedeva niente di più e niente di meno che “l'equivalente abbastanza esatto delle grandi cattedrali gotiche”.
Nello stesso anno, la fama del capolavoro dello studio stile Quai de Javel fu tale che, dal 7 luglio al 24 novembre, fu l'unica automobile invitata all'XI Triennale di Milano: al parco del Palazzo dell'Arte fu presentata per l'occasione senza ruote, interamente carenata e posta inclinata su un piede centrale a più di un metro da terra.
L'ufficialissima “Esposizione Internazionale delle Arti Decorative, delle Arti Industriali e dell'Architettura Moderna” ha poi assegnato alla carrozzeria DS il Gran Premio dell'Arte Industriale.
Nell'ottobre del 1962 per il Salone dell'Automobile di Parigi, la DS, che aveva appena ricevuto un frontale con un'aerodinamica migliorata, fu esposta in modo originale come una scultura. Anche in questo caso era un'auto senza ruote e con tutta la base aerodinamica presentandola nel modo più originale possibile: come un missile nel suo silo di lancio, era stata installata in verticale sul fondo di una fossa circolare, allestita per l'occasione, il tutto su un meccanismo elettrico motorizzato che la faceva ruotare lentamente su se stessa. L'effetto sui visitatori fu indimenticabile. Durante la sua visita ufficiale il generale de Gaulle si fermò ad ammirarla.
(testo integrale DS Automobiles)




Le origini della Citroën DS
Pierre Boulanger, direttore della Citroën, poi Pierre Bercot, suo successore dal 1950, portarono avanti il progetto VGD (Vehicule à Grande Diffusion – veicolo di massa, di grande diffusione) che avrebbe permesso di realizzare la DS per poi presentarla nel 1955.


Come oggi raccontato da DS Automobiles, furono tre i protagonisti tecnico-stilistici protagonisti nel dare vita definitiva a questo modello:
- Flaminio Bertoni, stilista eccelso, scultore e pittore, con il suo team di designer diede alla DS linee tanto rivoluzionarie quanto eleganti.
- André Lefèbvre, ingegnere aeronautico di formazione, è un fervente sostenitore della trazione anteriore, ma anche dell’aerodinamica, della leggerezza e della centratura dei pesi;
- Paul Magès, ingegnere autodidatta, è il creatore dell’idraulica, inventò le famose sospensioni idropneumatiche, ma anche l’assistenza idraulica allo sterzo, al rilascio della frizione e alla frenata della DS;




Oltre a loro tre, per il progetto della Ds erano presenti anche Pierre Franchiset per la realizzazione fisica della carrozzeria e Walter Becchia, progettista di motori piemontese (Casale Monferrato) con esperienza presso la Talbot da capo progettista.
Dopo tanti sforzi, progettazioni e prove, arrivarono al punto e si giunse alla presentazione ufficiale.



Quel 6 ottobre 1955 era un giovedì, il debutto della DS 19 al Salone di Parigi, quest’auto messa al centro come in un’arena, collocata sotto alla maestosa volta del Grand Palais.
Fu subito stupore e ammirazione. Visitatori e giornalisti rimasero letteralmente incantati.
La prima giornata giunse al termine e già erano state vendute 12.000 DS 19.
Dieci giorni dopo, a chiusura dell’evento automobilistico parigino, gli ordini bloccati erano arrivati a quota 80.000 circa.
L’inizio della produzione avvenne il 7 ottobre 1955, il giorno dopo la presentazione al mondo. I modelli iniziarono a essere assemblati nello stabilimento Quai de Javel a Parigi.
L’uscita delle auto pronte dallo stabilimento divenne da sé u evento con numerosi gruppi di curiosi che si appostavano per ammirare quelle linee così particolari e uniche che fluivano fuori dallo stabilimento produttivo.
DS Automobiles – Nel corso degli anni 50 furono sviluppate diverse versioni della DS 19. Prima fra tutte la ID 19 presentata nell’ottobre 1956, poi le versioni Break, Familiale e Commercial apparse nel 1958 contemporaneamente alla DS 19 Prestige.
Anche la DS 19 segnò una svolta nel 1958 offrendo una scelta senza precedenti di colori della carrozzeria, dato che il loro numero passò da quattro a otto! Le prime modifiche estetiche apparvero l’anno successivo, nel 1959, con una silhouette affinata dall’allungamento dei parafanghi posteriori e dall’adozione di grandi prese d’aria tipo posacenere sui parafanghi anteriori.
Passarono i primi anni e la DS fu assemblata anche in Gran Bretagna, Belgio a partire dal 1956 e in Sud Africa dal 1959.
Simbolo dell’eleganza e dell’avanguardia francese, fu esportata in tutta l’Europa occidentale, in quasi tutti i paesi del Commonwealth compreso il Canada. Poi verso l’Australia, così come negli Stati Uniti dove guadagnò rapidamente molti fan appassionati.
Arrivarono pure le Citroën ID che rappresentarono le versioni più economiche delle DS: pannelli delle porte semplificati, maniglie interne in plastica, motori con meno cavalli e l’assistenza idraulica che non era applicata a volante, cambio, frizione e freni che, al contrario, erano montati nella configurazione più tradizionale-meccanica.
Furono prodotte tra il 1957 e 1975 passando per una fase intermedia di cambiamento nel nome applicato negli anni 70 quando furono denominate DSpécial, DSuper e DSuper 5. Quest’ultimo passo rappresentò anche una mutazione di sostanza: questi modelli meno curati e dal minor costo, furono resi più simili alle sorelle maggiori DS.
L’operazione era stata ideata e applicata da Gerard Vion, direttore marketing globale che l’aveva già sperimentata come direttore generale Citroën Italia facendo mettere in vendita la IDSuper nel 1966. Nel Bel Paese fu successo.
Anche a livello globale questo tipo di operazione diede nuovo e grande slancio alle vendite di dell’auto francese fino a denominare l’auto francese nelle sue differenti vesti e gamme con l’unico epiteto di Gamma D.
Intanto la Citroën DS evolveva e divenne Prestige
Cambiano gli allestimenti e questi vengono presentati al Salone di Parigi dell’ottobre 1958.
La DS 19 fu presentata in una versione che in Citroën definiscono magistrale: oltre alla verniciatura esclusivamente nera, prevedeva un divisorio tra passeggeri e conducente con finestrino che si abbassava verso il basso e poi rivestimenti grigi con sedili anteriori rivestiti in pelle e Tessuto jersey sul retro.
Fu denominata DS 19 Prestige, commercializzata cinque mesi dopo la presentazione, nel marzo 1959 e poteva essere dotata come optional anche di un citofono, un’autoradio e un “Apparecchio radiotelefonico ”.
Dotata di un comfort eccezionale, si è brillantemente affermata come l’auto dei grandi leader politici e industriali. Nel corso degli anni beneficiò degli stessi sviluppi tecnici della DS e la sua commercializzazione terminò solo nel gennaio 1975.



Affermazione nello sport: dall Rally di Montecarlo 1956 in poi
Tre mesi dopo la sua presentazione, la DS 19 partecipò per la prima volta al rally più prestigioso. Era il gennaio del 1956.
Il modello francese si classificò prima al Rally di Montecarlo per la sua categoria, prima auto di un marchio francese. Tutte e sei le vetture iscritte alla gara arrivarono al traguardo.
A vincere nel 1959 fu l’equipaggio Coltelloni-Alexandre-Desrosiers, al primo posto nella classifica generale.
Nel corso degli anni giunse tutta una serie di piazzamenti d’onore particolarmente importanti.
Anno 1966, la DS in versione “21” ottenne la seconda vittoria in terra monegasca grazie alla prestazione dell’equipaggio finlandese Toivonen-Mikander.
Oltre che farsi conoscere come auto da primato per l’eccellente confort, la DS conquistò anche la definizione di auto sportiva di successo.



La Citroën DS si trasforma
Nel luglio del 1959 un primo cambiamento che diede maggior forza e prontezza al propulsore. Il motore della DS 19, il 1.911 cc, fu portato da 75 a 78 CV adottando una nuova testata e modificando l’accensione.
Altro passo nell’ottobre del 1960 ecco arrivare la celebre e bellissima DS 19 Cabriolet. A curare questa versione aperta a quattro posti già di fabbrica fu il carrozziere e designer Henri Chapron.
Dopo la produzione di tre prototipi, la presentazione della decappottabile avvenne al Salone di Parigi nell’ottobre 1960. Le rifiniture erano particolarmente curate, linee raffinate, rivestimenti interamente in pelle e, dall’agosto 1964, elementi caratteristici della DS Pallas come ulteriori fari e copricerchi specifici. Modello d’alta gamma, era venduto a quasi il doppio del prezzo della berlina DS.
La DS Cabriolet rimane ancora oggi un riferimento essenziale dell’estetica e della raffinatezza automobilistica francese.


La potenza fu di nuovo aumentata nel marzo del 1961 portando il propulsore a poter esprimere 83 CV, permettendo all’auto di poter raggiungere una velocità massima pari a 150 km/h.
Nel settembre del 1961 la DS 19 fu dotata di una nuova plancia completamente nera evidenziata da una fascia grigio chiaro sulla quale era possibile montare un’autoradio opzionale come sulla DS Prestige.
Un anno dopo, nel settembre del 1962, la DS fu trasformata nel frontale.
Perse le grandi griglie di ventilazione sui parafanghi, il paraurti ricette due rostri in gomma a punta di freccia e lo scudo inferiore fu ridisegnato. Questa modifica migliorò notevolmente l’aerodinamica permettendo all’auto di ridurre i consumi e di raggiungere una velocità massima di 160 km/h.


Nell’ottobre del 1965, un anno dopo l’uscita della DS Pallas nel 1964, fu lanciata una nuova DS dotata di un motore più efficiente da 2.175 cm3 capace di 109 CV. La denominazione del modello era DS21 arricchendo il catalogo Citroën e aggiungendosi all’aggiornata DS19 in vendita dal 1955. Il propulsore della DS21 permetteva di raggiungere i 175 km/h di velocità massima.
La Ds assunse la versione Pallas nel 1964, presentata al Salone di Parigi di quell’anno. Aveva un equipaggiamento curato e particolarmente lussuoso con listelli misti in acciaio inox e gomma, coprimozzi specifici, fari posteriori speciali con finiture cromate e fari supplementari.
Nell’abitacolo i sedili erano più spessi, gli schienali anteriori più alti. Come optional era disponibile un esclusivo rivestimento in pelle.
Era possibile ordinare la DS Pallas con gli stessi colori delle altre DS ma, su richiesta, i clienti potevano averla anche con vernici metallizzate specifiche.
Il cambiamento d’aspetto, macroscopico nel frontale, arrivò nel 1967.
Fu un nuovo momento di grande successo estetico aggiungendo qualcosa di nuovo in termini di sicurezza con l’installazione dei noti fari orientabili sulle versioni maggiori, le Prestige, le Pallas e le Cabriolet.
Con questo sistema la DS permetteva di illuminare la parte interna delle curve prima ancora di imboccarle.

Nel settembre 1968 fu cambiato il cruscotto in una colorazione uniforme nera, mentre sul fronte dei modelli la DS 19 fu sostituita dalla DS 20.
Arrivato il 1969 fil cruscotto fu completamente ridisegnato con tre grandi quadranti rotondi e una visiera su tutta la sua larghezza.
Nello stesso anno fu modificata la meccanica. Il motore da 2.175 cm3 della DS 21 fu dotato di iniezione elettronica portando la potenza a 139 CV per una velocità massima che superò i 185 km/h. Il primato tecnico della DS continuò a essere dominante.
La DS Présidentielle, unica nel suo genere, un transatlantico su ruote per il Presidente de Gaulle
Il 1968 è l’anno di cambiamenti nel parco vetture dell’Eliseo, la presidenza della Repubblica Francese. Bisognava sostituire la limousine realizzata sulla base della Traction Avant 1955 dal carrozziere Franay. Serviva una nuova e più attuale vettura da cerimonia.
Come da specifiche espresse dal Presidente, l’auto doveva essere più lunga della Lincoln allora utilizzata dal Presidente degli Stati Uniti John F. Kennedy.


Il generale de Gaulle era da sempre un appassionato della Citroën, la Casa del Double Chevron. Oltretutto, proprio a una DS doveva la vita: avvenne durante un attentato del 22 agosto 1962 organizzato dagli ultranazionalisti dell’Oas-Organisation de l’armée secrète.
Il presidente era fuori Parigi, diretto l’Aeroporto di Villacoublay. Il generale de Gaulle era a bordo di una DS 19 nera che non era neppure blindata. Il mezzo era seguito da una seconda auto che trasportava tre militari dei reparti speciali pronti all’azione più un medico e, a chiudere il gruppo, due motociclisti della Gendarmerie.
Alla rotonda di Petit Clamart, un commando dell’Oas venuto fuori da un furgone Renault aprì il fuoco contro il convoglio presidenziale.
Dei circa 140 colpi sparati dai terroristi, 14 colpirono la DS di de Gaulle.
Furono colpite due gomme diagonalmente opposte, il parabrezza, due finestrini, un montante posteriore e altre parti della carrozzeria.
Le caratteristiche sospensioni idropneumatiche ad effetto autolivellante permisero all’auto di rimanere equilibrata e di marciare allontanandosi a tutta velocità dal luogo dell’agguato… grazie anche alla prontezza dell’autista, il maresciallo Francis Marroux che accelerò a tutto gas pur di sfuggire ai terroristi.
La Ds Présidentielle-Presidenziale sviluppata secondo le indicazioni iniziali del Presidente Charles de Gaulle, fu consegnata all’Eliseo il 14 novembre 1968, allestita dal carrozziere Henri Chapron, ma disegnata e progettata dai servizi Quai de Javel.
Questa Ds era lunga 6,53 metri, motore a benzina della DS21, cilindrata da 2.175 cm3 e 109 CV di potenza. Questo transatlantico su ruote aveva dotazioni molto lussuose con vetri divisori curvi e inclinati, rivestimenti interamente in pelle cuoio/marrone, legni pregiati, sedile ribaltabile per l’interprete, alzacristalli elettrici, aria condizionata, illuminazione diretta e indiretta, luci di lettura, una scrivania pieghevole, citofono e frigobar integrato.
Dal punto di vista stilistico non era bella, perse la grazia del modello da cui derivava, troppo rialzata nell’abitacolo e una coda tronca enorme.
Fu utilizzata raramente, lo stesso generale de Gaulle ci andò a bordo solo tre volte.
Oggi è nella collezione di Citroën Héritage.
1969, arriva la milionesima DS prodotta
Fu una DS 21 Pallas Iniezione Elettronica di colore Sabbia Metallizzata, tetto compreso, prodotta nello stabilimento parigino di Quai de Javel. Era il 7 ottobre 1969 e quest’auto fu il milionesimo esemplare di DS prodotte dal 1955.
Dal 2 ottobre questo esemplare prese poi parte al Salone di Parigi. Lì venne poi fu sorteggiata davanti a un ufficiale giudiziario e fu vinta da Gilles Delègue, 22 anni, all’epoca studente del secondo anno di ingegneria all’Ecole Centrale.

Dagli anni 70 in poi la maturità di questo modello Citroën
Nel settembre 1970 la DS ricevette di serie un cambio a comando meccanico che non più a quattro marce, ma a cinque.
Un anno dopo ecco arrivare un cambio automatico a tre velocità della Borg-Warner.
Prima che finisse la sua produzione nel 1975, dopo 20 anni di carriera, la DS conobbe un’ultima evoluzione con la DS 21 che fu sostituita dalla DS 23 nel settembre 1972. Quest’ultimo modello montava un motore da 2.347 cm3 dotato di iniezione elettronica, capace di 141 CV che portavano la DS alla velocità massima di quasi 190 km/h.

L’ultima DS nel 1975
L’ultima Ds fu stata prodotta a Parigi, nello stabilimento di Quai de Javel, il 24 aprile 1975 alle ore 15. Era una DS 23 Pallas Iniezione Elettronica di colore Blu Delta.
Si trattava della 1.330.755esima assemblata nella storica fabbrica d’origine.
Fu consegnata a un automobilista della Gironda, un fedelissimo Citroën (il nome non fu diffuso), persona che prima di quest’ultima aveva posseduto ben altre otto DS.
DS, marchio e modelli di oggi
2014, creazione del marchio DS Automobiles
Creata ufficialmente il 1 giugno 2014 a Parigi, DS Automobiles è diventata un marchio a pieno titolo. La sua ambizione è perpetuare i valori di innovazione e distinzione ereditati dalla DS del 1955 per incarnare l’arte del viaggio francese. Nel 2025, DS Automobiles offrirà una gamma globale e diversificata di quattro modelli con DS 3, DS 4, DS 7 e N°8.
Auto immaginate per clienti in cerca di distinzione che vogliono viaggiare per il mondo e godersi ogni momento, le creazioni DS si distinguono per il loro stile carismatico, la raffinatezza degli interni, le tecnologie sofisticate e il comfort di prima classe. Combinate con un programma di servizi su misura, offrono un’esperienza unica del marchio prima, durante e dopo ogni viaggio.
Con numerosi record dal suo ingresso in Formula E nel 2015, tra cui due doppi titoli Team e Piloti, DS Automobiles è in prima linea nell’elettrificazione e commercializza ciascuno dei suoi modelli in versione elettrificata.
Il marchio offre sia motori elettrici al 100% che ibridi autoricaricabili o plug-in capaci fino a 360 cavalli e dotati di trazione integrale. Nel 2025 DS Automobiles accelera la sua transizione al 100% elettrico con l’arrivo di N°8, un nuovo modello che offre fino a 750 chilometri di autonomia.
Presente in 40 paesi, il marchio DS dispone di una rete di distribuzione esclusiva di quasi 450 NEGOZI DS in tutto il mondo.
2025, DS N°8, l’invito al viaggio elettrico
Ispirata al concetto DS AERO SPORT LOUNGE, la DS N°8 (foto in basso) beneficia di una qualità impeccabile, di un’autonomia estesa e di un comfort assoluto che la rendono la più serena delle auto elettriche. DS N°8 incarna più che mai la serenità dinamica attraverso una nuova forma di SUV Coupé.
È la prima creazione esclusivamente elettrica al 100% di DS Automobiles e beneficia di un’autonomia combinata di 750 chilometri (ciclo WLTP) e di oltre 500 km in autostrada grazie a un notevole Cx (coefficiente aerodinamico) pari a 0,24.
Con una potenza fino a 350 CV, disponibile a due o quattro ruote motrici, DS N°8 ridefinisce gli standard di comfort e incarna una nuova arte del viaggio elettrico francese.






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