A Roma Nord i Carabinieri TPC scovano un laboratorio di dipinti falsi, 71 opere fasulle sequestrate

Unico avvertimento: fare estrema attenzione nell’acquisto di opere d’arte, soprattutto sul web. Un restauratore aveva allestito un laboratorio per il perfetto falsificatore dentro un locale della sua abitazione. Sui muri i militari hanno trovato appese le prove di duplicazione di noti dipinti, prove per rendere le firme identiche a quelle di grandi artisti, il tutto in un quartiere di pregio a Roma Nord. A scovare tutto i Carabinieri TPC-Tutela Patrimonio Culturale. Sequestrati 71 dipinti falsi.

I militari hanno iniziato ad avere forti sospetti durante il loro costante monitoraggio dei siti web dove vengono messe in vendita opere d’arte e oggetti antichi come Catawiki e e-Bay.

In questi spazi commerciali su internet i Carabinieri TPC hanno notato un restauratore, un professionista molto attivo a Roma. Questo personaggio aveva messo in vendita centinaia di opere di dubbia autenticità. Si trattava di dipinti che riconducevano a diversi artisti come Paul-Emile Pissarro, Jean Cocteau, Anna de Weert, Dora Maar, René Sautin insieme ad altri appartenenti alla corrente dei Macchiaioli, pittori attivi tra il XIX e il XX secolo.

Visti i risultati venuti fuori dalle indagini, la Procura di Roma ha ordinato la perquisizione di quel locale intestato e utilizzato dal restauratore.

Nell’abitazione che si trova in un quartiere nord di Roma, i militari hanno individuato una stanza dove era stato allestito un vero e proprio laboratorio per la produzione di dipinti falsi.

Sono stati trovati strumenti e dispositivi per il perfetto falsario.
Quindi, centinaia di tubetti di colori acrilici e a cera, pennelli di varia grandezza, matite, tele grezze di diversi formati con fondo già preparato per la stesura della pittura.
E ancora, stencil, forbici, cavalletti, cornici, passe-partout, timbri falsamente riconducibili a collezioni e gallerie d’arte non più attive nel mercato di settore, appunti e fogli riportanti le prove per la firma falsificate degli artisti, dichiarazioni di vendita ed etichette per le spedizioni.
Trovata anche una macchina da scrivere e dispositivi informatici utilizzati dal falsario-restauratore per la realizzazione dei dipinti e dei relativi falsi certificati che dovevano attestare “l’autenticità” di quelle opere d’arte fasulle.

Durante la perquisizione sono state trovate anche varie fotocopie a colori di pagine di cataloghi d’asta sulle quali, utilizzando la comune tecnica del collage, erano state aggiunte le opere falsificate di “nuova produzione”.
In particolare, la foto dell’opera dell’autore di riferimento presente sul catalogo d’arte risultava sostituita con l’immagine di quella nuova prodotta dal falsario.

Al loro ingresso nel laboratorio i Carabinieri TPC hanno trovato sul tavolo di lavoro varie opere concluse o in fase di ultimazione, tutte con la firma di vari autori, compatibili con i colori e gli altri materiali trovati in quel locale, tanto da ipotizzare che le stesse fossero state realizzate di recente proprio dal restauratore.

Nel complesso sono state sequestrate 71 opere attribuite a molti artisti e fra questi:

  • Pablo Picasso
  • Rembrant H. Van Rijn,
  • Giacomo Balla,
  • Afro Basaldella,
  • Osvaldo Licini,
  • Bernard Buffet,
  • Francis Picabia,
  • Kees Van Dongen,
  • Serge Poliakoff,
  • Lyonel Feininger,
  • Serge Charchoune,
  • Constant Permeke,
  • William Congdon,
  • Albert Lebourg,
  • Anna De Weert,
  • Pierre Ambrogiani,
  • Gio Bartolena,
  • Frans Hens,
  • Mario Puccini,
  • Faustino Joli,
  • Jenny Montigny,
  • René Sautin,
  • Roberto Borsa.

Tutto il materiale trovato nel laboratorio, utilizzato per la produzione di opere false, è stato sequestrato dai Carabinieri TPC che ha comunicato tutto all’Autorità giudiziaria.

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