Il male si insinua ovunque trovi campo libero e grandi possibilità di guadagno. È quanto accaduto con le agromafie, una realtà inimmaginabile nelle dimensioni assunte oggi nonostante i numeri degli scorsi anni lasciassero presagire questo disastro. In un decennio le agromafie hanno raddoppiato le loro dimensioni economiche arrivando adesso a un giro d’affari da oltre 25 miliardi di euro.
(immagine d’apertura Freepik-xtestator)
Un delirio, sfrenato e assurdo trasformatosi in realtà, in una situazione economica concreta raccontata dal nuovo Rapporto Agromafie di Coldiretti, Eurispes e Fondazione Osservatorio agromafie, documento presentato a Roma il 20 maggio 2025, al Centro Congressi Palazzo Rospigliosi, sede della stessa Coldiretti.
“Piatto ricco mi ci ficco” sembra che si siano raccontati i boss-manager mafiosi quando hanno mirato all’Agroalimentare che conta su un export da circa 70 miliardi e su 620 miliardi di euro in valore su tutta la filiera.
Come fanno i soldi le agromafie, come hanno fatto a creare un settore economico da 25,2 miliardi?
Col caporalato-sfruttamento del lavoro dall’immigrazione, organizzazione oggi transazionale grazie al remunerativo trucco delle “imprese senza terra”. Poi, ma non secondarie, la falsificazione e la sofisticazione dei prodotti alimentari, l’usura, il furto e il cybercrime, ma anche il controllo della logistica, l’appropriarsi di terreni agricoli e imbrogliare per ritagliarsi la loro fetta di fondi pubblici disponibili per il settore agricolo-agroalimentare.
Per una panoramica dettagliata su questo disastro ecco qui sotto linkato l’articolo pubblicato sulla testata giornalistica online Di Roma.
Divertitevi a leggere… si fa per dire. Più che altro inorridite.
