Ci siamo, al Cairo il GEM-Grand Egyptian Museum aprirà il primo novembre

Se non ci saranno ulteriori intoppi, il primo novembre aprirà del tutto il GEM-Grand Egyptian Museum, il più grande museo egizio esistente al mondo nonché fra i più grandi musei archeologici, chiamato anche Museo di Giza o Grande Museo Egizio del Cairo.

Per chi come me è grande appassionato e cultore di Egittologia, andare ad ammirare e ad esplorare il GEM diventa un obbligo assoluto. Sarebbe bello essere all’inaugurazione, comunque andrà benissimo esplorarlo anche dopo per ammirarne la splendida collezione di reperti. Se penso all’esposizione completa dei carri di Tutankhamon, il suo scudo foderato in pelle di leopardo, alla magnificenza dei gioielli e di tutti quegli oggetti che ancora non ho mai visto direttamente… mi viene una bramosia difficile da dominare.

Tre giorni dopo questa inaugurazione, il 4 novembre, l’intera struttura sarà visitabile da tutti. La data iniziale è stata confermata da Mostafa Madbouly, primo ministro egiziano, dopo l’approvazione da parte del Presidente Abdel Fattah Al Sisi.
(quando non diversamente indicato, le foto sono del Grand Egyptian Museum)

Se volete conoscere qualche elemento in più sul GEM, basta leggere anche il mio primo articolo del 9 gennaio 2023 (link).

Le prime tre immagini sono rispettivamente di Mohamedusrii, AshyCatInc. e di Caoimheen3. La sesta foto che ritrae il colosso di Ramses II rivolto verso la destra dell’immagine, è di John.GGVV (tutte con licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale). Ultima immagine con la testa colossale del Faraone Akhenaton, di Mohamed Hossam/EPA

Molti gli aspetti innovativi di questo nuovo museo, anche la realtà virtuale, entrare nella Mixed Reality Hall e sperimentare un visore AR (realtà aumentata) per comprendere al meglio i metodi di costruzione dell’Antico Egitto, la struttura sociale, lo scopo di strutture e sculture, il perché delle forme e funzioni di oggetti: è un dialogo aperto e chiaro con ogni visitatore che otterrà molte più informazioni di base.

I ritardi per l’inaugurazione si sono accumulati negli anni.
L’originaria data d’apertura era prevista sette anni fa, poi si è arrivati al 2023, ma era possibile entrare solo in alcune aree, la Sala Grande, la Piazza dell’Obelisco sospeso e poche altre in visite guidate per gruppi.

Sul finire del 2024 furono aperte alcune delle altre dodici sale del complesso museale mostrando parte del magnifico corredo fatto di circa 100.000 reperti archeologici, ma non furono aperte le due gallerie del tesoro di Tutankhamon.
Dopo, le autorità decisero la prima data per l’apertura completa che doveva avvenire lo scorso 3 luglio. Tutto però è stato rimandato al novembre del 2025.

D’altra parte non poteva filare tutto liscio nella realizzazione di una struttura così gigantesca, faraonica, complessa. Problemi si sono presentati non solo nella definizione del suo interno che vede anche ampi laboratori per i restauri. Un progetto così rivoluzionario, oltre che scenografico nell’esposizione dei reperti, ha richiesto tempi supplementari.

Il progetto originario è di uno studio con sede a Dublino e Berlino, lo studio Heneghan Peng Architects (Hparc): nel 2003 vinse un concorso internazionale mirato a quest’opera.
I lavori iniziarono nel 2006 e a portarli avanti fu un consorzio edile franco-belga, il gruppo BESIX, con il sostegno dei governi giapponese e irlandese.

 “L’inaugurazione del GEM è stata preparata per essere un evento eccezionale, che si aggiunge a una serie di importanti eventi nazionali legati alla storia moderna dell’Egitto”, ha sottolineato il primo ministro Mostafa Madbouly.

Penultima foto di Mohamed Hossam/EPA.
Ultima immagine, Sayed Hassan/Getty Images

GEM-Grand Egyptian Museum, la struttura visitabile

Sono dodici le gallerie espositive, l’ingresso nella Sala Grande vede una colossale statua del grande Ramses II che accoglie i visitatori con sereno piglio faraonico, sguardo rivolto all’infinito dei tempi in un movimento in avanti perenne, proprio di colui che sfida e percorre i millenni con il suo passo. La rappresentazione del Faraone, realizzata 3.200 anni fa, è alta 12 metri, pesa circa 83 tonnellate: dal 1820 stava al Cairo in Ramses Square. Sempre in quel 1820 il colosso di Ramses era stato scoperto dall’esploratore ed egittologo genovese Giovanni Battista Caviglia durante uno scavo nel Grande Tempio di Ptah, vicino l’antica capitale faraonica di Menfi, non lontana dal Cairo.

In quel vastissimo ambiente del GEM Ramses II non è solo, gli fanno compagnia le grandi statue di Tolomeo II e di Arsinoe II.

Il colosso di Ramses II, foto di John.GGVV – licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale

Il GEM-Grand Egyptian Museum è inserito in un’area di circa 500.000 metri quadri a meno di un chilometro dalle Grandi Piramidi di Giza.
Il Museo ha una superficie espositiva di 32.000 metri quadrati (24.000 per le esposizioni permanenti), ospita più di 100.000 reperti archeologici che raccontano un periodo storico egizio che va dalla preistoria all’epoca romana. Per quanto riguarda l’Egitto dei Faraoni, il Nuovo Regno (dal 1550 al 1070 a.C.), il Terzo Periodo Intermedio, dal 1070 al 664 a.C., il Periodo Tardo dal 664 al 332 a.C. e il Periodo Greco-Romano dal 332 a.C. al 395 d.C.

Proprio al GEM hanno trovato casa tantissimi reperti e altri ne arriveranno dai più diversi musei egiziani, da Luxor, Minya, Sohag, Assiut, Beni Suef, Fayoum, del Delta e di Alessandria.

Il primo “donatore” (ben 5398 oggetti) è stato lo storico Museo Egizio del Cairo inaugurato come sede definitiva nel 1902 su Piazza Tahrir (architetto Marcel Dourgnon, realizzazione degli italiani Giuseppe Garozzo e Francesco Zaffrani), dopo la prima sede del 1858 e la seconda -provvisoria- del 1891 nel palazzo di Isma’il Pascià. Fra i reperti travasati al GEM da piazza Tahir, i circa 5.000 appartenenti al tesoro di Tutankhamon che, per la prima volta, vengono esposti tutti insieme dando un colpo d’occhio incredibile.

La nuova struttura è praticamente all’ombra delle tre grandi Piramidi di Giza che si possono ammirare già dal Museo e dal suo interno: visione possibile grazie a un effetto suggestivo dato dalla gigantesca apertura finestrata nella Sala Grande rivolta verso i tre colossali monumenti piramidali che furono annoverati fra le sette meraviglie del mondo.

Le pareti Nord e Sud del GEM sono allineate con le piramidi di Cheope e di Micerino, la più grande e la più piccola delle tre, del resto la base del Museo è a forma di triangolo smussato.

Il triangolo viene ripreso in moltissimi degli elementi architettonici che caratterizzano il Grand Egyptian Museum.
La facciata anteriore della struttura è in alabastro.

Al primo grande ambiente, l’amplissimo atrio, segue la Grand Staircase Gallery, un particolarissimo spazio espositivo a scale su sei piani verso l’alto, gradini popolati e fiancheggiati da antiche statue e rappresentazioni, portali e colonne, come fosse lo scenario di tipiche processioni dell’Egitto faraonico.
Questo punto è stato studiato come un percorso nelle epoche storiche dando l’idea concreta del cammino della civiltà egizia dalla preistoria al periodo greco-romano.

Attorno al museo, nella parte esterna, diversi giardini tematici rievocano la vegetazione dell’Antico Egitto, anteriormente tante palme da dattero.

Non poteva mancare un’area dedicata ai bambini, il Children’s Museum, con giochi, modelli dei reperti custoditi al museo e delle antiche strutture egizie, laboratori interattivi, installazioni di realtà virtuale, giocare al recupero di mummie e tesori. È un complesso stimolante e giocoso per attirare i più piccoli verso l’Egittologia.

La parte dei laboratori è già dal 2011 uno dei più grandi centri di restauro del mondo. Da quell’anno ha già trattato fra i più remoti e preziosi tesori archeologici, fra questi anche parte del celebre corredo funerario del Faraone Tutankhamon (1341 a.C. – 1323 a.C.).

Proprio il tesoro di questo giovane sovrano, primo e unico corredo a essere sfuggito nei millenni alle depredazioni di ladri, costituisce il cruore dell’intera esposizione al GEM-Grand Egyptian Museum. Questa ricca raccolta riguardante Tutankhamon adesso gode di uno spazio sette volte maggiore -7.000 metri quadri- rispetto a quello in cui era stato sistemato dopo il 1922 (anno della scoperta della sua tomba) nello storico Museo di piazza Tahir.

In una struttura moderna come il GEM non potevano poi mancare ristoranti, negozi, un centro congressi e un auditorium.

Oltre tutto questo, il collegamento diretto con le Grandi Piramidi di Giza e lo Sphinx International Airport (ICAO: HESX – IATA: SPX) che serve l’area archeologica di piramidi e sfinge e del GEM: mutua alcune infrastrutture con la la struttura aerea di Cairo-West.
Lo scalo aeroportuale, già attivo da qualche anno, deve essere portato a un’area di 6.500 metri quadrati per la Sala Viaggi, una superficie da 7.000 metri quadrati per la Sala Arrivi, ristoranti e bar per un totale di 1.000 metri quadrati, il tutto per una superficie complessiva che cresce da da 4.500 a 23.000 metri quadrati e una capacità massima di 900 passeggeri per ogni ora.

Le grandi statue di Tolomeo II e di Arsinoe II nel grande atrio del GEM

Un commento Aggiungi il tuo

Lascia un commento