“Alphonse Mucha. Un trionfo di bellezza e seduzione”, a Roma forme, colori, ambientazioni Art Nouveau in mostra a Palazzo Bonaparte

Per amplificare questo inno senza tempo alla bellezza intesa come veicolo di valori spirituali e di vita, sono stati aggiunti anche antichi reperti e la Venere di Botticelli (1485-1490), prestito eccezionale giunto dai Musei Reali – Galleria Sabauda di Torino.
Si tratta di un sicuro “investimento”, le mostre e gli appuntamenti creati da Arthemisia sono fra i più importanti nell’ambito dell’arte, della cultura e della storia, lo stesso Palazzo Bonaparte è oggi uno dei luoghi simbolo dell’arte internazionale.

Nelle sale compaiono quelle che nacquero come forme nuove partorite dalla mente di Alphonse Mucha, innovativo anche l’uso dei colori. In quegli anni il maestro diede vita a sguardi limpidi e a corpi che seguivano la sinuosità di fiori, delle stoffe, una natura florida e morbidamente schematica. Dalle creazioni di Mucha emerse una donna nuova, in movimento, protagonista della realtà.

L’artista ceco fu perno dell’Art Nouveau che rese l’Europa e Parigi del tutto differenti porgendo l’arte a tutti, non rinchiusa nell’ambito di pochi eletti. Ecco la bellezza e il fascino femminili senza tempo, donne visionarie e rivelate dall’artista, donne forti, potenti, elegantemente dominanti e ammalianti.

Iole Siena e Alessandra Taccone
(cliccare per ingrandire)

Il 7 ottobre a Palazzo Bonaparte per la presentazione stampa della mostra, gli onori di casa sono stati fatti da Iole Siena, presidente di Arthemisia.

Con lei sul palco, tra gli altri Alessandra Taccone, presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, Riccardo Acquaviva, responsabile Comunicazione Generali Country Italia (la Compagnia è proprietaria di Palazzo Bonaparte), Marcus Mucha, direttore esecutivo della Mucha Foundation nonché bisnipote del grande artista.

La mostra è curata da Elizabeth Brooke e dalla storica dell’Arte Annamaria Bava, con la direzione scientifica di Francesca Villanti.

Nelle immagini qui sopra le opere di altri storici artisti alla mostra di Mucha con il loro linguaggio di bellezza e incanto: le prime tre foto della Venere di Botticelli e della sala dove è esposta, poi Semiramide (A Babilonia) di Cesare Saccaggi, i ritratti della Contessa Gabrielle de Rasty, “Il pianto (ritratto di giovane donna)” e la Contessa Saffo Zuccoli, tre opere di Giovanni Boldini

Qui sopra alcuni momenti della conferenza stampa del 7 ottobre, il gruppo che ha presentato l’esposizione, fra questi Iole Siena, presidente di Arthemisia, Alessandra Taccone, presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, Riccardo Acquaviva, responsabile Comunicazione Generali Country Italia (la Compagnia è proprietaria di Palazzo Bonaparte), Marcus Mucha, bisnipote del grande artista e direttore esecutivo della Mucha Foundation

La mostra, con una selezione di oltre 150 opere, è un viaggio nell’intera opera di Mucha attraverso l’esposizione di tutti i suoi capolavori (tra cui Gismonda, 1894; Médée, 1898; JOB, 1896; la serie The Stars del 1902 o quella sulle Pietre Preziose del 1900 o ancora gli studi sull’Epopea Slava) provenienti dal Mucha Museum di Praga, e allarga la visione all’importanza e alla centralità della bellezza nella storia dell’arte.
In mostra, infatti, anche straordinarie opere archeologiche e rinascimentali, passando a capolavori dell’Ottocento con l’eleganza de La contessa De Rasty (1879) di Boldini per giungere finalmente al Novecento con la sontuosa Semiramide (A Babilonia) del 1905 di Saccaggi.
Ad arricchire il percorso anche arredi, oggetti Art Nouveau e tantissimo altro: un dialogo inedito che illumina Mucha da prospettive nuove, rivelando la continuità dell’ideale di bellezza femminile nel tempo.
Ospite d’onore della mostra è la Venere di Botticelli (1485-1490), prestata in via del tutto eccezionale dai Musei Reali – Galleria Sabauda di Torino, perfetta sintesi del concetto di bellezza e seduzione. La Venere, icona e testimonial mondiale del fascino senza tempo, stabilisce un ponte ideale tra l’arte rinascimentale e l’Art Nouveau. Il capolavoro quattrocentesco, recentemente oggetto di approfondite indagini diagnostiche, dialoga sorprendentemente con le figure femminili di Mucha, rivelando come l’ideale di bellezza attraversi i secoli con continuità straordinaria.
(Arthemisia)

“Nel celebrare il 25º anniversario di Arthemisia, sentivamo il dovere e il desiderio di rendere omaggio alle donne e alla bellezza femminile, temi che da sempre attraversano la storia dell’arte con grazia, forza e profondità – ha rimarcato Iole Siena, presidente di Arthemisia – Abbiamo scelto di farlo in un luogo simbolico e ormai consacrato come tempio delle grandi mostre d’arte, offrendo al pubblico un’esposizione inedita, intensa e ricca di emozione. Sono certa che questa mostra saprà toccare l’animo dei visitatori, lasciando un segno indelebile nei loro occhi e nei loro cuori. E guardando al futuro, ci avviamo verso il 2026 che vedrà Palazzo Bonaparte teatro di due mostre straordinarie: in primavera, per i 160 anni delle relazioni diplomatiche tra Italia e Giappone, la più completa mostra mai dedicata in Italia ad Hokusai, il più grande pittore e incisore giapponese; in autunno, una eccezionale esposizione su Kandinskij, padre fondatore dell’astrattismo”.

Per l’attuale e appena inaugurata mostra su Alphonse Mucha, “Una bellezza che non è mai soltanto ornamento, ma che racchiude forza, grazia, mistero, seduzione e che i secoli hanno saputo raccontare con linguaggi diversi e sempre attuali. Un’esposizione inedita, intensa, emozionante – ha proseguito Iole Siena – Questa mostra è un viaggio nell’universo della bellezza, dove il femminile si intreccia con linguaggi diversi, dall’arte antica al Rinascimento, dall’Art Nouveau fino alle arti decorative. L’incontro straordinario con la Venere di Botticelli, prestata eccezionalmente dai Musei Reali di Torino, suggella questo dialogo, ponendosi come emblema assoluto di seduzione classica a confronto con le donne eteree e visionarie di Mucha”.

“Questo inizio d’autunno vede rinnovarsi la partnership di successo tra la Fondazione Terzo Pilastro e Arthemisia nel segno di Alphonse Mucha, protagonista di spicco dell’Art Nouveau e cantore raffinato della bellezza e dell’eleganza femminili – ha detto la professoressa Alessandra Taccone, presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale – Artista poliedrico che si è cimentato sì con la litografia e la pittura, ma anche con la fotografia, la scenografia, il design e la pubblicità. Mucha ha influenzato sensibilmente i linguaggi espressivi dell’Europa di inizio Novecento, interpretando con il suo stile iconico lo slancio progressista di un’epoca di grande rinnovamento sociale, economico e tecnologico. Le sue donne conosciute in tutto il mondo, sono ammalianti, determinate, moderne nelle espressioni, nelle pose e nella gestualità: in una parola, sono protagoniste e non comprimarie. Ma ciò che a mio parere rende grande Mucha, oltre al fatto di aver portato l’arte nelle strade trasformando in capolavori i manifesti promozionali di spettacoli o prodotti di consumo, è l’alto valore etico che egli assegnava alla creazione artistica: portatrice di un messaggio universale, accessibile a tutti e di immediato impatto, soprattutto capace di veicolare contenuti di spessore concettuale grazie ad un registro leggiadro e seducente, filtrato dai canoni dell’estetica, dell’edonismo, del decorativismo”.

“Per il mio bisnonno Alphonse lo scopo principe della sua arte era quello di riunire le persone, fare sì che la gente stesse insieme grazie al suo lavoro – ha detto Marcus Mucha durante la presentazione stampa – Desiderava che il mondo traesse beneficio da quello che creava. Credeva nelle donne forti, le amava come donne che non avessero bisogno di figure maschili, non più secondarie o comprimarie rispetto a un uomo. Sono sicuro che il mio bisnonno sarebbe felicissimo di questa mostra a Roma, città che riteneva il pantheon dei grandi”.

Sponsor della mostra Generali Valore Cultura, special partner Ricola, radio partner Dimensione Suono Soft, media partner la Repubblica, hospitality partner Hotel de Russie e Hotel de la Ville, mobility partner Atac e Frecciarossa Treno Ufficiale, sponsor tecnico Ferrari Trento, supporto tecnico del Mucha Museum e di Prague City Tourism.
Il catalogo è edito da Moebius.
Il catalogo della mostra edito da Moebius

Per ognuna di queste sezioni hanno inserito i momenti storici a cavallo di Ottocento e Novecento, i grandi cambiamenti sociali di quell’epoca che toccarono le correnti culturali, le tendenze artistiche e poi la descrizione di artisti contemporanei a Mucha, coloro con i quali ebbe contatto, i parallelismi storico-artistici con altre epoche che hanno determinato la progettazione della mostra:

Alphonse Mucha. Un trionfo di bellezza e seduzione
Palazzo Bonaparte – Roma (link Google Maps)
Orari apertura
dal 08/10/2025 al 08/03/2026
– da lunedì a giovedì ore 9 – 19.30
– venerdì, sabato, domenica ore 9 – 21
La biglietteria e l’ingresso chiudono un’ora prima
Informazioni e prenotazioni:
www.mostrepalazzobonaparte.it
http://www.arthemisia.it

Lascia un commento