ShoesOff, piattaforma online che ti trova idraulici, tappezzieri, operai, cuochi, parrucchieri: contatti per lavori in casa e per la cura personale

ShoesOff è una piattaforma che a Roma aiuta professionisti della casa e clienti a mettersi in contatto. In programma l’espansione del servizio ad altre città d’Italia. Questa startup è stata ideata e fondata da Alessandro Berardi 26enne, Manfredi Luchetti di 27 anni e il coetaneo Giulio Graziani (foto qui in basso), tre giovani romani di talento preparatisi professionalmente e accademicamente anche all’estero.

Non c’è bisogno di volare con l’immaginazione per comprendere la sfera d’azione di ShoesOff (link). Riguarda problemi di vita quotidiana cui si deve trovare la soluzione migliore e, spesso, farlo con rapidità.

La solitaria ricerca online di tecnici, di artigiani e di professionisti non mette sempre al riparo da rischi e fregature. ShoesOff fa da mediatore, garantisce la qualità e la professionalità monitorando l’azione dei fornitori di prestazioni anche nel loro rapporto umano con i clienti.

A tutti sarà capitato di avere un rubinetto o una tubazione che perde, la cucina o un bagno allagati, un problema alla caldaia, un mobile da restaurare, riparare o fare del tutto nuovo, dover ridipingere le pareti di un ambiente. Senza contare l’emergenza per un corto circuito con l’abitazione che rimane senza corrente elettrica e il pericolo che il frigo si sbrini con dentro gli alimenti messi in serio in pericolo. Ma anche mettere in sicurezza casa oppure, per questioni di lavoro, potrebbe servire una babysitter… o un dogsitter. E ancora, fare un trasloco. Senza tralasciare i servizi alla persona, un parrucchiere, un estetista, un massaggiatore, uno chef, tutti da far arrivare a casa.

Questo sistema che utilizza il contatto online, ha dato anche grandi vantaggi su un aspetto molto attuale in relazione alla pandemia scoppiata nel 2020. Come sottolineato da Alessandro Berardi, “la piattaforma ha dato modo di ricominciare a guadagnare a chi aveva perso il lavoro per la crisi da pandemia Covid-19”. In un anno la piattaforma ha permesso di soddisfare oltre 700 richieste d’intervento di ogni tipo.

Giuseppe Grifeo – Siete tre soci, tre giovani romani, insieme avete realizzato ShoesOff, un’idea che vi ha già dato molte soddisfazioni connettendo online clienti e professionisti nei servizi per la casa. Per prima cosa vediamo di far capire chi siete.

Alessandro Berardi – La nostra startup è nata un anno fa mettendo in campo i nostri servizi. Giulio si è laureato a Londra e ha fatto un master in Finanza e ha avuto varie esperienze lavorative in fondi di investimento e startup fintech, mentre Manfredi si è laureato alla Luiss in Economia, poi è andato a Mannheim, in Germania, dove ha lavorato per Kpmg. Per quanto riguarda me, ho fatto un master a Londra in Politica e Sviluppo e sono l’unico a non aver avuto esperienze di lavoro prima dell’apertura di ShoesOff.

G.G. – Cosa vi ha spinto a prepararvi all’estero, ad ampliare fuori dall’Italia il vostro orizzonte formativo?

A.B. – È una situazione che accomuna molti giovani e molti universitari. Purtroppo, in Italia, a parte la Bocconi, il Politecnico e qualcos’altro di piccolo, penso Giurisprudenza alla Federico II di Napoli o la Normale di Pisa, per il resto il nostro Paese è assolutamente non considerato dal punto di vista universitario. Tanto che quando fai le application per le università inglesi, chiedono dei requisiti fondamentali: l’università dove ci si è laureati, le referenze dei professori. Quindi abbiamo dovuto prepararci all’estero e Giulio mi ha aperto la strada verso Londra. Il tutto per avere un netto vantaggio competitivo come preparazione e riferimenti accademici.

G.G. – Quindi, vi siete incontrati e avete deciso di dare vita a ShoesOff. Perché proprio questo tipo di piattaforma?

A.B. – Manfredi aveva già avuto esperienze in startup, anche di successo, partecipando a programmi della Luiss proprio sulle startup. Giulio voleva cambiare, andare oltre il mondo della finanza. Io uscivo dall’università. Quindi, abbiamo iniziato a ragionare insieme. L’idea, nella sua semplicità, è stata questa: oggi, nel 2021, posso fare qualsiasi cosa con un click via smartphone. Ho fame e non ho nulla in frigo, vado su Deliveroo scegliendo tra cinquanta ristoranti della mia zona e in mezzora mi arriva il piatto che ho scelto dal ristoratore recensito e mi rimborsano pure se nel trasporto è stato rovesciato. Stessa cosa con Amazon: ho bisogno di qualcosa? Se ho Prime me lo portano il giorno stesso o il successivo. La stessa cosa non accade per quel che, in un certo senso, non cambierà mai, ovvero la casa, lo spazio in cui la persona vive, dove ho e posso avere bisogno di determinati servizi. Ancora oggi si impazzisce anche online per cercare un idraulico o un altro professionista, quindi si contattano amici o conoscenti per avere rassicurazioni sulla bontà di una figura, sfruttare scorciatoie per avere il tecnico a casa il più presto possibile.

G.G. – Ecco, è questa la chiave di volta che regge e impreziosisce ShoesOff? Facilitare il contatto, non rimanere impigliati nella ragnatela dei preventivi, servizio garantito anche dall’esperienza di altri utenti e tanto altro?

A.B. – Ebbene sì. Ce lo siamo proprio detti. Perché non fare un servizio dove selezioniamo con il tempo e con determinati criteri tutti i professionisti utili, i migliori della zona, disposti a lavorare con un sistema giovane, o meglio, innovativo, tecnologico? In questo modo ci avvaliamo dei loro servizi per metterli in contatto con clienti che si sono stufati di ricevere cento preventivi. La decisione viene presa non su conoscenza tecnica diretta, ma sul prezzo insieme a un fattore essenziale: che impressione ci fa questo tecnico? Perché mi propone un prezzo inferiore? Il lavoro sarà fatto ad arte?

G.G. – Un compito di certo non facile eliminare a monte questi dubbi e tutta questa confusione facilitando la vita agli utenti.

A.B. – Noi facciamo un’intermediazione in un mondo molto difficile, pieno di imprevisti. Anche perché quello fatto da questi tecnici, è un lavoro umano. Sono professionisti che possono commettere un errore. Oltretutto, quello dei servizi per la casa è un mercato enorme. Quindi, eravamo e siamo sicuri che ci sia una fetta di popolazione a Roma e in Italia che ha bisogno di un servizio come il nostro.

G.G. – Che riscontro avete avuto a un anno di vita di ShoesOff?

A.B. – Il 60 per cento dei clienti torna da noi per chiederci un altro contatto, la possibilità di usufruire di un nuovo servizio e poi ancora e ancora. Il procedimento è elementare, la persona arriva sulla nostra piattaforma, sceglie il settore di interesse e viene ricontattato con la migliore offerta che noi abbiamo scelto al suo posto: siamo noi a organizzare l’intervento. Il pagamento va direttamente al professionista che, a sua volta, è molto soddisfatto di questa procedura perché dà l’incasso certo, al momento.

G.G. – Se il tecnico e il professionista vengono pagati direttamente dai clienti, voi di ShoesOff da dove prendete i vostri ricavi?

A.B. – Molto semplice. I nostri ricavi sono rappresentati da una commissione sulla transazione. In breve, il professionista sa che per collaborare con noi deve abbassare alcune voci come il costo di chiamata o il preventivo. Per esempio, nei lavori di falegnameria, se un artigiano chiede di solito mille euro per un determinato mobile, con ShoesOff al cliente ne chiederà 800 e noi andiamo a infilarci in quello spazio per evitare che il nostro servizio pesi poi sul fruitore finale. Al falegname facciamo pubblicità, diventa un nostro punto di riferimento tra i nostri clienti, così gli si dischiude la possibilità di aprirsi a più persone, a più opportunità di lavoro. In cambio il professionista abbassa un po’ il costo finale della sua prestazione.

G.G. – Fate una selezione dei tecnici, dei professionisti anche tramite colloqui diretti?

A.B. – Si, tutto vero e monitoriamo anche come vanno i rapporti con i clienti, come va a finire la transazione, se il tecnico è rapido nel rispondere, se ha compreso come porsi con noi e con la gente che ne ha richiesto l’intervento. Essendo il nostro servizio fortemente basato sull’opinione dei clienti stessi, la vera riprova è: cosa dice la prima persona da cui sei andato? Cosa dice la seconda? E le successive? Se c’è conferma sulla bontà del professionista, anche tramite recensione da parte degli utenti, l’esame è superato. Gli stessi clienti, subito dopo la prestazione professionale, possono inviarci le loro impressioni su come si sono trovati, anche a livello personale, il tutto alla nostra piattaforma tramite Trustpilot. Lo possono fare anche tramite Whatsapp: improntiamo lo scambio di informazioni sulla totale semplicità e immediatezza.

G.G. – Un esempio di interventi tra i più curiosi?

A.B. – Avendo una vasta gamma di servizi integrabili grazie al format-categoria generica della nostra piattaforma, può capitare di tutto. Una volta abbiamo liberato un’auto da “cimici” (ndR: microspie) grazie all’opera di un investigatore privato.

G.G. – Per adesso il vostro raggio d’azione è Roma. Avete intenzione di andare oltre?

A.B. – Ebbene sì, oggi è Roma, ma ci vogliamo espandere in altre città. Le prossime sono Firenze, Milano, Torino.

G.G. – Un’espansione del genere implica un potenziamento della piattaforma. Quindi servono investimenti.

A.B. – Esattamente, è proprio quello che stiamo cercando, investitori che siano disposti a scommettere sulla nostra piattaforma. A oggi abbiamo contatti con più realtà. È vero che il 2020 è stato un anno complicato per tutti, gli investitori sono particolarmente attenti. È anche vero che grazie alla norma italiana, l’investimento in startup viene rifuso in una fetta notevole.

2 commenti Aggiungi il tuo

  1. Avatar di loscribacchinodelweb Alessandro Gianesini ha detto:

    Ci si ingegna… e visto che i rapporti sociali e il passaparola sono ormai cosa desueta (specie di questi tempi) qualcosa bisogna pur fare.

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