In bianco e nero. Così lo ricordo nei tempi più lontani. Le trasmissioni Rai erano fatte così. Gli apparecchi televisivi a valvole facevano vedere immagini in gradazioni di grigio oltre al bianco e al nero assoluti. Il colore era un sogno, qualcosa che si sperava di vedere presto a casa. Piero Angela, in molti siamo cresciuti con le sue parole e i suoi servizi, la sua voce sempre identica anche nei decenni successivi fra trasmissioni sulle missioni nello spazio e le serie Quark – Super Quark. Lo ricorderemo oltre questo 13 agosto 2022, giorno in cui è passato ad altro piano d’esistenza.
Nel corso dell’evoluzione e della crescita del suo modo di comunicare, il colore era già arrivato sui teleschermi arricchendo le possibilità divulgative della conoscenza.
Quanto sto per scrivere non è l’ennesimo elenco-biografia (troppi ne avranno già scritto), ma una visione – non un romanzo, non preoccupatevi – dei tempi andati e sul personaggio Piero Angela. Una retrospettiva che inizia da me bambino.


“Cari amici, mi spiace non essere più con voi dopo 70 anni assieme. Ma anche la natura ha i suoi ritmi. Sono stati anni per me molto stimolanti che mi hanno portato a conoscere il mondo e la natura umana. Soprattutto ho avuto la fortuna di conoscere gente che mi ha aiutato a realizzare quello che ogni uomo vorrebbe scoprire. Grazie alla scienza e a un metodo che permette di affrontare i problemi in modo razionale ma al tempo stesso umano”.
Ultimissimo messaggio lasciato da Piero Angela
“Malgrado una lunga malattia sono riuscito a portare a termine tutte le mie trasmissioni e i miei progetti (persino una piccola soddisfazione: un disco di jazz al pianoforte…). Ma anche, sedici puntate dedicate alla scuola sui problemi dell’ambiente e dell’energia. È stata un’avventura straordinaria, vissuta intensamente e resa possibile grazie alla collaborazione di un grande gruppo di autori, collaboratori, tecnici e scienziati. A mia volta, ho cercato di raccontare quello che ho imparato”.
“Carissimi tutti, penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese. Un grande abbraccio. Piero Angela”.

I primi tempi che rammento furono proprio incredibili, almeno per gli occhi e la mente di me bambino curioso. I televisori a valvole richiedevano un pochino di tempo per restituire le immagini dopo l’accensione degli apparecchi televisivi. Le valvole, visibili nella parte posteriore attraverso le griglie protettive e di aerazione, si illuminavano dapprima fiocamente, poi sempre di più con una luce ambra-rossastra. Appena raggiunta la temperatura d’esercizio, appariva l’immagine dal tubo catodico.
Ed eccolo lì, Piero Angela, insieme a tutti i protagonisti dell’epoca. Alcuni esempi.
Tito Stagno, celebre anche per la telecronaca del primo allunaggio umano, vincitore nel 1954 come telecronista iniziando a lavorare lasciando l’università per entrare nel 1955 nella redazione del primo telegiornale diretto da Vittorio Veltroni (padre di Walter), commentatore dal Campidoglio, nel 1957, della firma dei trattati di Roma per la nascita del Mercato Comune Europeo.
Mi viene in mente anche Ruggero Orlando, con la sua caratteristica voce, inviato RAI a New York, volto notissimo e cronista delle imprese spaziali statunitensi oltre che per la cronaca. E Gustavo Selva, dal 1960 corrispondente da Bruxelles, da Vienna e da Bonn poi caporedattore del Telegiornale RAI e direttore del giornale radio di Radio2, Mario Pastore, in RAI dagli anni Sessanta, nel 1966 conduttore del TG1, poi del TG2, campione di ascolti, poi conduttore di trasmissioni come la prima edizione di Tribuna politica.
A seguire Andrea Barbato che dal 1966 diresse il TG della neonata Rai 2, Sergio Telmon, corrispondente da Londra e dagli Stati Uniti, commentatore di politica estera. E ancora, Paolo Cavallina ideatore di Rotocalchi in poltrona contenitore settimanale con approfondimenti da temi messi in luce dalla stampa (1963-1965) e di Cronache italiane (1966), dal 1969 conduttore del TG pomeridiano. Poi Vittorio Orefice notissimo per i suoi papillon, commentatore RAI delle cronache parlamentari italiane.
Bianca Maria Piccinino, prima donna a condurre un Telegiornale italiano in RAI, divulgatrice scientifica.
Mino Damato, in RAI dal 1968 e al TG1, noto per i suoi reportage da zone del mondo dove erano in corso conflitti armati… ma lo ricordo benissimo negli anni 70 a condurre la trasmissione televisiva Avventura, un contenitore con film sui racconti di Jules Verne, approfondimenti sulla natura e su fatti scientifici (splendido programma per ragazzi).
Potrei nominarne tantissimi, sempre presenti in casa, grandi menti, preparatissimi. All’inizio alcuni furono assunti come commentatori, magari neppure giornalisti, poi seppero costruire grandi, grandissime professionalità.



Piero Angela si incastonò perfettamente in questo panorama, informando con le notizie dei servizi giornalistici dopo il suo ingresso in RAI nel 1952 come collaboratore del Giornale Radio Rai. Poi i telegiornali. Tra i suoi tanti interventi in video basta citare l’annuncio del terremoto nella Valle del Belìce, in Sicilia, a metà gennaio del 1968 o quello della morte del presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy (22 novembre 1963 a Dallas) o la sua missione in Iraq durante la Guerra dei sei giorni (1967), oppure in Vietnam nel 1968 quando fece una serie di interviste tra militari e contadini vietnamiti.
E noi lì a sentirlo. Ancora di più quando iniziò con i documentari.
Qui crebbe la mia personale ammirazione nei confronti di Piero Angela.
Come ho scritto più volte, sono coinvolto da due passioni opposte: una è rivolta alla terra e al passato con la storia antica, l’archeologia e l’Egittologia; l’altra vede il mio sguardo rivolto allo spazio, al futuro, alle missioni umane e automatizzate per lo studio e l’analisi dalla Luna ai pianeti e ai satelliti del sistema solare, le comete, fino all’osservazione di stelle lontane e allo studio di habitat al di fuori della Terra.
Ebbene, Angela iniziò a dedicarsi proprio allo spazio, alle missioni NASA, la serie di documentari Il futuro nello spazio basandosi sulle missioni Apollo o le dieci puntate di Destinazione Uomo e ancora Dove va il mondo? una serie del 1973 (link Rai Play per vederne la prima puntata) insieme a tantissime altre trasmissioni con temi anche differenti.
… e io non potevo perdermi i suoi servizi, i suoi documentari. Poi sposò anche il mio amore per la storia e l’archeologia. Meravigliose le sue puntate-approfondimento sull’antico Egitto. A quel punto non potevo non amare il suo lavoro che abbracciava i miei due punti d’attrazione.
Quark (in onda per la prima volta il 18 marzo 1981) e poi Super Quark furono l’apoteosi, i suoi viaggi nel passato e nel futuro o all’interno del corpo umano, l’esplorazione dell’Arte e delle ere geologiche: quest’uomo non aveva confini. Il sapere era tutto e ce lo portava in casa.
Per me, come per molti altri, era sempre una grande emozione e gli occhi non potevano staccarsi dal teleschermo.
Era divulgazione scientifica fatta arte.
Un uomo da ammirare, diploma di liceo classico, mai laureato, ma molti anni dopo ottenne otto lauree honoris causa. Appassionato di musica Jazz tanto da esibirsi per diverso tempo, da ventenne, a cominciare dal 1948, col nome d’arte di Peter Angela.
“Mi sono annoiato mortalmente a scuola e sono stato un pessimo studente. Tutti coloro che si occupano di insegnamento dovrebbero ricordare continuamente l’antico motto latino ‘ludendo docere’: insegnare divertendo”
Piero Angela
Poliedrico, mise al centro moltissimi interessi. In un certo qual modo allergico alla formazione imposta, Piero Angela era desideroso di studiare quanto lo stimolava intellettualmente, sentimento che poi ha portato nell’ideazione dei suoi programmi: rendere interessante e alla portata di tutti ogni tema, da quelli scientifici a quelli storici, agganciando le menti in un concerto di scambio di conoscenza.
Un asteroide porta il suo nome: fu scoperto nel 1994 dagli astronomi Andrea Boattini e Maura Tombelli che vollero dedicarglielo siglando la registrazione come asteroide 7197 Pieroangela.
Suo degno e ottimo erede il figlio, Alberto Angela, che tutti seguiamo da tanti anni e che, all’inizio, abbiamo visto crescere televisivamente con Piero per poi continuare da solo con gran successo.
