Il gusto dell’Arte restituita: dovere e piacere. I Carabinieri TPC consegnano tre reperti all’Ambasciatore di Cipro

Smantellare il frutto di interessi occulti, di commerci deviati che lavorano nell’ombra, di guadagni che derivano da razzie, rappresenta un piacere del tutto particolare. Ancora più appagante il gusto dell’Arte restituita, quella che può finalmente tornare a casa, nella sua terra d’origine. Questa volta i Carabinieri TPC-Tutela Patrimonio Culturale hanno restituito tre reperti a Cipro consegnandoli al rappresentante diplomatico dell’Isola in Italia.

Inizio con la descrizione di questi preziosi oggetti del passato restituiti a Cipro, reperti che risalgono a un periodo che va da 3200 a 3750 anni fa:

una coppa in ceramica di tipo “white painted III-V”, del periodo medio ciprota 1750-1650 a.C.;

una coppetta in ceramica di tipo “base ring I”, del periodo tardo ciprota 1600-1450 a.C.;

una giara a staffa di tipo egeo, tarda età del bronzo 1400 – 1200 a.C.

Protagonisti di questo ritrovamento e consegna all’origine, i Carabinieri TPC che nella cerimonia di riconsegna avvenuta nella loro sede romana di via Anicia, sono stati rappresentati dal loro comandante, il Generale di Brigata Vincenzo Molinese.

A ricevere nelle proprie mani queste testimonianze del lontano passato storico di Cipro, Sua Eccellenza Yiorgos Christofides, ambasciatore della Repubblica di Cipro.

Con loro, Kypriani Stavrinaki, consigliere dell’Ambasciata di Cipro a Roma, Marina Ieronimidou, capo del Dipartimento delle Antichità del ministero della Cultura cipriota e Michalis Gavrielides, capo della Protezione dei beni culturali delle Forze di Polizia di Cipro.

I tre antichi oggetti erano finiti in una collezione privata italiana. Sono stati sequestrati su delega della Procura della Repubblica appartenente al Tribunale di Firenze.
Da quel momento, verificate le datazioni e le origini territoriali dei reperti, è iniziato tutto l’iter di riconsegna alla Repubblica di Cipro.

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