Il Tribunale del Riesame ha riconosciuto il reato di lottizzazione abusiva e abusivismo edilizio, così è scattato il sequestro dell’esclusivo albergo che si trova sull’isolotto Gallo Lungo nell’Arcipelago Li Galli, nominato anche come Arcipelago delle Sirene o Le Sirenuse, nell’area di Positano.
Tanto per fare degli esempi, tra le contestazioni che hanno portato al sequestro delle strutture, il cambio di destinazione d’uso, da residenziale a turistico/alberghiero, di strutture presenti sull’isola, anche ruderi di origine romana da offrire per il pernottamento: secondo la richiesta dell’albergo, una sistemazione così esclusiva aveva un costo di 300.000 dollari a settimana (!).
Erano state realizzate strutture di lusso, ma anche piscine e persino una piattaforma per l’atterraggio di elicotteri.
Questo gruppo di tre isole che formano l’Arcipelago Li Galli costituisce un vero angolo di paradiso, un incanto circondato da un mare tra il turchese e lo smeraldo. Gallo Lungo è la più grande delle tre.
Sono piccoli isolotti che sono parte della riserva naturalistica del Comune di Positano: sono quasi incontaminati perché lì sopra qualche costruzione c’è, magari risalente a tempi storici. In questo caso relativo al sequestro si è trattato però di strutture recenti costruite o ristrutturate per potenziare una struttura turistico-ricettiva. La lotta legale non è recente, ma quella di adesso è la soluzione finale dettata dalla magistratura.
La Procura della Repubblica del Tribunale di Salerno ha emesso l’ordine e per il sequestro sono passati all’azione la Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Salerno e il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Napoli.
In una fase giudiziaria precedente, il Gip-giudice per le indagini preliminari di Salerno non ritenne necessario decidere il sequestro puntando il dito esclusivamente contro la illegittimità di alcune opere e, conseguentemente, disponendo la requisizione solo del “corpo di fabbrica destinato ad area benessere nonché l’attracco per l’ormeggio natanti, le passerelle di collegamento ed il locale dissalatore e generatori e dei terreni su cui insistono”.
Adesso invece il Tribunale per il riesame ha riconosciuto la sussistenza del reato contestato, disponendo il sequestro preventivo di tutto il complesso turistico alberghiero e delle opere di urbanizzazione.


A luglio 2023 sono iniziate le indagini che hanno coinvolto pure le sezioni di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica di Salerno oltre alla Guardia di Finanza e Polizia di Stato.
In quel momento le Forze dell’Ordine sono state protagoniste di un blitz portato avanti dalle unità navali della Guardia di Finanza. Era chiaro già osservando le strutture che c’erano state variazioni delle strutture che si trovavano a Gallo Lungo.
Basandosi sui risultati del sopralluogo, alla proprietà erano stati contestati il cambio di destinazione d’uso di locale magazzino-deposito barche in una vera e propria SPA con realizzazione di nuovo volume per servizi igienici e vasca ricreativa. In più. la realizzazione di nuovi volumi per la creazione di camere con bagno vicino agli edifici esistenti, quindi con incremento di superficie e volume di manufatti oggetto di istanza di condono edilizio. E ancora, la realizzazione di nuove infrastrutture per garantire servizi alberghieri di lusso, tra cui, in particolare, piscine ed elisuperficie.
Ma non è finita qui.
Sono stati realizzati nuovi volumi per la creazione di servizi alberghieri, come un edificio dispensa, uno destinato a un apparato dissalatore e generatore.
Inoltre, un cambio di destinazione d’uso di superfici esistenti per la creazione di camere, servizi igienici, servizi alberghieri (cambio di destinazione d’uso da deposito in cappella) e ambienti per la preparazione e somministrazione dei cibi.
In più, la realizzazione di percorsi pavimentati, peraltro utilizzando materiali incongrui rispetto al contesto paesaggistico e naturalistico, panchine in muratura e aree relax, vasche ricreative con prelievo di acqua dal mare.
Tra le contestazioni che la magistratura ha inviato ai proprietari anche il recente cambio di destinazione delle strutture presenti sull’isola, costituite anche da ruderi di origine romana, da residenziale a turistico/alberghiero, dato che si è ritenuto di rilevare la pubblicità del resort su siti specializzati e la previsione di un costo settimanale del soggiorno pari a circa 300.000 dollari.
Come scritto dalla Procura, la contestazione della destinazione ricettiva delle opere è stata fondata anche sulla ritenuta ricostruzione, per la società proprietaria, di un volume di affari per l’anno di imposta 2022 pari a circa 1 milione di euro.
Per concludere, il provvedimento della Sezione del Riesame del Tribunale di Salerno non è definitivo, ma potrebbe arricchirsi di altre contestazioni.
Anche l’eventuale posizione penale degli indiziati è tutta da definire visto che ci si trova ancora in fase di indagini preliminari.
