Il porto turistico di Ostia è stato invaso da un’ottantina di auto storiche e da collezionismo, “Lo Sbarco degli Chevron” è andato in scena il 27 aprile. Occhi incantati della gente, molti curiosi, i bambini e i giovani volevano sapere, i più grandi hanno visto rivivere tempi andati. In riva al mare romano la DéeSse la Dea, poi Sua Maestà, la SM affascinante coupé con motore Maserati o l’intramontabile 2CV in tantissime vesti e personalizzazioni comprese le Méhari (nella tipologia di auto spiaggine) carrozzeria in abs, sportelli e copertura in teli di plastica, oppure la sorella maggiorata Dyane. Tornando alle grandi, la CX che proseguì i fasti della DS/iD, la “figlia” e successiva XM, tecnologica auto degli anni 90 o la classe media BX fino alla C6 ultima ammiraglia con sospensioni idropneumatiche Citroën, senza dimenticare la storica AMI con il suo strano lunotto aggettante verso il posteriore.






Organizzare la manifestazione è stato il compimento di un grande sforzo, laborioso condurlo letteralmente in porto. Per questo bisogna ringraziare Federico Fiore e Christian Di Gioia, ideatori del gruppo dei Citroenisti Anonimi, nonché propulsori di questa manifestazione, delle precedenti… e di quelle future nell’area capitolina.
Grazie a fondi raccolti fra i partecipanti, l’evento ha sostenuto “Chiara e Francesco” APS-Associazione di promozione sociale contro la pedofilia e la pedopornografia (link), nata il 9 gennaio 2003 con l’obiettivo di tutelare bambini, giovani e soggetti fragili dalla violenza, dal maltrattamento e dall’abuso di qualsiasi genere, offrendo un contributo all’identificazione e alla prevenzione del disagio minorile e giovanile.
Lo spunto per questo grande raduno è stato preso da un evento che cade in questo 2025: la celebrazione dei settant’anni di storia del modello DS (link all’articolo) rivoluzionaria auto Citroën che fu presentata al 42° Salone di Parigi il 6 ottobre 1955.
La Dea fu frutto dell’immaginazione del disegnatore Flaminio Bertoni, della tecnica ideata e realizzata dall’ingegnere aeronautico André Lefèbvre grande progettista col pallino dell’aerodinamica e dell’altro ingegnere Paul Magès che progettò e fece realizzare le sospensioni idropneumatiche per la DS.
Una scena impressionante quella de “Lo Sbarco degli Chevron”, un piacere visivo e tangibile di quella che è stata una fetta di storia dell’automobile, porzione importante di eventi che in oltre un secolo ha celebrato innovazioni di design e tecnologiche.
Trasformazioni storiche nello stile e nell’ingegneria succedutesi dal 1919, anno di fondazione della Casa automobilistica francese a opera dell’ingegnere e imprenditore André Citroën. In origine quest’uomo scoprì un nuovo tipo di ingranaggio con i denti a cuspide comprandone il brevetto e sviluppandolo ulteriormente. Tale meccanismo era capace di moltiplicare o ridurre grandemente forza e movimento di macchinari anche molto grandi. Poi diede impulso a grandi cambiamenti.
Fra le innovazioni automobilistiche Citroën basta pensare alla trazione anteriore del celebre modello Traction Avant o alle notissime sospensioni idropneumatiche messe in commercio nel 1955 come parte integrante dell'inconfondibile DS soprannominata popolarmente il “ferro da stiro”, lo “squalo”, il “disco volante” per le sue linee avveniristiche che richiamavano quelle forme. Questa fu la prima auto europea ad avere nei suoi motori l'iniezione elettronica Bosch, la prima auto su cui furono adottati i “fari direzionali” (ruotavano seguendo la direzione della sterzata).
Potete immaginare che sensazioni può aver scatenato il raduno di Ostia in un appassionato come me. Osservare, ammirare, toccare con mano circa ottanta auto Citroën appartenenti alle più svariate epoche. Tutte in arrivo non solo dall’area romana e del Centro, ma anche da Nord e Sud Italia.
Non entro troppo in altri particolari, se non evidenziando che la vincitrice assoluta del concorso di bellezza è stata una Citroën del 1926, una favolosa Torpedo B14 (foto qui in basso)


Ne scrivo anche come possessore di uno di questi modelli storici, una Citroën XM TCT dotata di motore 2000 benzina turbocompresso, lunga 4,7 metri.
Design avveniristico anni 90 con una linea così filante da aver segnato all’epoca un record aerodinamico con un coefficiente Cx pari a 0,28 (riesce a penetrare nell’aria con maggiore facilità riducendo la resistenza e migliorando l’efficienza – occorrono meno potenza e meno carburante per portare l’auto alla velocità desiderata e mantenercela).
In famiglia abbiamo sempre avuto Citroën fra mio padre e parenti, modelli come DS, GS, GSA, CX, Xantia e la mia ultima XM.
I tanti che a Ostia hanno portato i loro gioielli su quattroruote, hanno vissuto scene di vita anche molto simili, esperienze di viaggio in famiglia da quando si era bambini fino a diventare adulti.
In breve, moltissimi hanno sempre avuto fra le proprie mani, fra quelle dei genitori, di amici e parenti alcune delle Citroën che oggi sono ben note nel panorama automobilistico.
Basta frugare fra i primi ricordi di queste auto “sospiranti” che si alzavano e si abbassavano a comando, che restavano in marcia anche quando uno pneumatico forava, che facevano sembrare di viaggiare su un tappeto volante. Un’innovazione possibile grazie a quel particolare e unico sistema a sospensioni idropneumatiche: il primo progettista aveva eliminato molle e ammortizzatori per sostituirli con delle sfere riempite d’azoto.
Su una Citroën idropneumatica si viaggia proprio sospesi su bolle di gas connesse a un circuito idraulico ad alta pressione riempito originariamente (nelle prime annate DS) con un liquido rosso poi cambiato e divenuto verte: l’LHM. Circuito che serviva anche allo sterzo e all’impianto frenante servoassistiti.










Qui sopra, al raduno Citroën di Ostia una DS decappottabile “Le Caddy” del 1960, auto ideata e realizzata già dal 1958 da Henri Chapron, carrozziere di Levallois
Tutto questo mondo è oggi difeso, coccolato e tenuto in vita da tanti appassionati Citroën che vanno alla ricerca di modelli storico-vintage, se ne prendono cura, spesso rimestano fra motori, impianti elettrici e idraulici, scrutando i più inarrivabili meandri di quelle carrozzerie per ripararle con le proprie mani… e molti di loro hanno biblioteche mentali ben ricche sulla Casa francese oltre a possedere vere librerie con volumi storici, narrativi e tecnici sulla Citroën.
Bando alle ciance, vi lascio qui in basso con una galleria foto che comprende alcuni degli scatti fatti per l’occasione (immagini cliccabili per ingrandirle). Godetevele, immaginatevi quei momenti a Ostia in compagnia di queste vecchiette sempre in forma e pronte a qualsiasi viaggio.






















































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