7 ottobre 2023 nel 2025, follia senza pensieri accomuna “Resistenza” ad Hamas: è oltre ogni fondamentalismo senza cervello

Non ho praticamente nulla da aggiungere su questa situazione se non riproporre quanto ho già scritto nel 2024 sulla strage del 7 ottobre 2023. Sacrosanto agire, manifestare per lo stop alla strage dei palestinesi frutto delle decisioni estreme e oltre l’umano del governo Netanyahu, un esecutivo che per risolvere un problema colpisce la gente senza riguardo. Però, dovendo muoversi per la pace e per salvare vite innocenti è assurdo definire hamas come fosse resistenza, quando invece quest’organizzazione usa il popolo palestinese per coprire i suoi atti e la sua azione foraggiata e coperta dall’Iran.
Come è assurdo che questo travestitismo da resistenza sfili per le strade italiane, proprio il 7 ottobre, come dire che i miliziani di hamas furono giustificabili in quel 2023 uccidendo donne, bambini, anziani, uomini ebrei o quei ragazzi durante un festival musicale per la pace, massacrandoli, decapitandoli: era resistenza? Sarebbe ignobile far passare questo pensiero.

P.S.: sono ancora in attesa di manifestazioni-fiume in piazza per chiedere la fine del massacro di ucraini a opera dei militari russi, fatto che dura dal febbraio 2022, momento dell’invasione dell’Ucraina ordinata da Putin e ancora in corso… non possono esserci morti di serie A e morti di serie D.

Qui di seguito il mio approfondimento del 2024 e null’altro. Dopo il link al mio pezzo, le odierne parole del Presidente Sergio Mattarella.

Le parole pronunciate in questo 7 ottobre 2025 dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «Il 7 ottobre del 2023 rimane e rimarrà nelle coscienze come una pagina turpe della storia: un vile attacco terroristico che avvenne contro inermi cittadini israeliani, recando grave danno alla causa della pace e della reciproca sicurezza in Palestina. Una ferita che ha colpito ogni popolo».

«L’uccisione e le violenze contro centinaia di ragazze e ragazzi che ascoltavano musica in un rave, quelle, nelle loro abitazioni, contro persone inermi di ogni età, dall’infanzia alla vecchiaia, richiamano al dovere di una condanna perenne, rifiutando un accomodante e cinico modo di pensare che rimuova l’infamia di quella giornata».

«A due anni dal 7 ottobre 2023 desidero rinnovare la vicinanza al popolo di Israele e ai familiari delle vittime e delle persone rapite, che vanno immediatamente liberate, nell’auspicio che i tentativi di porre fine a questa inaudita ondata di violenza abbiano al più presto esito positivo».

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