Ritornano al Museo di San Pietro di Colle Val d’Elsa 30 antiche pagine miniate rubate l’8 marzo 1982, ritrovate dai Carabinieri TPC

Erano in esposizione al Museo Civico e Diocesano di Arte Sacra di Colle Val d’Elsa, in quell’8 marzo 1982 furono rubate, ma grazie ai Carabinieri TPC 30 antiche pagine miniate realizzate tra la fine del 1200 e la metà del 1400 sono state recuperate e riconsegnate al Museo di San Pietro di Colle Val d’Elsa (SI). Quel prestito per l’esposizione di 43 anni fa fu fatto dal convento di San Lucchese a Poggibonsi che non rivide più quelle magnifiche opere.

Le opere miniate provengono da due serie liturgiche distinte: la prima, realizzata tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo e, la seconda, databile alla metà del XV secolo.

Per la serie più antica di queste pagine i francescani si rivolsero ad una bottega senese mentre per quella successiva si affidarono alle botteghe fiorentine del tempo, aperte anche a maestranze provenienti da altre aree del territorio.

Il recupero delle 30 antiche pagine miniate

L’attività investigativa del Nucleo TPC di Firenze è iniziata grazie alla segnalazione di un privato cittadino studioso d’arte il quale, riconoscendone subito il notevole valore storico-artistico delle pagine, le ha correlate a quelle sottratte nel 1982 a Colle Val d’Elsa.

Un prezioso contributo all’attività investigativa è stato fornito dal Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo (SAGAS) dell’Università di Firenze, nella persona della professoressa associata di Storia dell’Arte Medievale, già curatrice della mostra tenutasi a Palazzo Pitti.
(Carabinieri TPC)

Considerate la straordinaria importanza e delicatezza delle opere, dal giorno del sequestro a oggi sono state affidate alla custodia temporanea dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, istituto ad autonomia speciale del ministero della Cultura e centro di riferimento nazionale per la conservazione dei beni culturali.

Il risultato di oggi testimonia la crescente sensibilità e l’interesse, anche da parte dei privati cittadini, nei confronti dei beni culturali sottratti nel tempo alla pubblica fruizione, affinché questi tornino nuovamente ad essere ammirati dalla collettività.
Fondamentale la catalogazione e le fotografie dei beni culturali che, se fornite in sede di denuncia, alimentano la “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti” in uso al Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, strumento fondamentale per il recupero dei beni culturali anche a distanza di anni.
(Carabinieri TPC)

Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e l’indagato, la cui posizione è in fase di studio da parte dell’autorità giudiziaria, non può essere considerato colpevole fino alla eventuale pronuncia di sentenza di condanna definitiva.

La Procura della Repubblica al Tribunale di Siena, considerata la natura giuridica delle opere d’arte recuperate e la loro provenienza originaria, ne ha ordinato la restituzione al Comune di Colle Val d’Elsa.

L’attuale restituzione si aggiunge al precedente e altrettanto importante recupero di altre pagine miniate effettuato dal Comando Carabinieri TPC, sempre facenti parte dello stesso furto, esposte in occasione di una mostra a loro dedicata e allestita nel 2020 a Firenze nella prestigiosa cornice di Palazzo Pitti.

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