Il Presidente Sergio Mattarella, “Minacciare l’uso di armi nucleari è un crimine contro l’umanità”

Discorso esemplare condivisibile da chiunque abbia una mente operativa, lucida, che conosca concetti come decoro, umanità e giustizia. Il Presidente Sergio Mattarella, “Minacciare l’uso di armi nucleari è un crimine contro l’umanità. Non si può evocare pace imponendo proprie condizioni. Italia e Ue saldamente al fianco dell’Ucraina per pace equa, giusta e duratura”.

Tra le menti più lucide e rette che io conosca, considero il Presidente della Repubblica Italiana una continua fonte di ispirazione per ciò che rende degno un essere umano. Uno dei pochi uomini dalla schiena dritta che io conosca.

Anche in questo caso il Presidente ha lanciato il migliore messaggio possibile nel quadro dello scenario sull’invasione russa del territorio ucraino, sulla pioggia inarrestabile di missili russi sull’Ucraina mentre Mosca “parla” di pace, una fine del conflitto imposta con un documento capestro per la nazione invasa, il cosiddetto piano di pace trumpiano letteralmente fotocopiato dalla lista di desideri russa come se Putin ne uscisse vittorioso… al contrario la Russia ha subito un enorme smacco, non ha vinto con la sua “guerra lampo” direttamente contro Kiev e per il controllo totale dell’Ucraina, invasione arenatasi invece da quattro anni su una striscia a est del Paese aggredito.

Il messaggio del Presidente Sergio Mattarella é stato pronunciato durante la cerimonia per lo scambio di auguri di fine anno con il Corpo Diplomatico capeggiato da Monsignor Petar Rajič, Nunzio Apostolico in Italia e San Marino, Decano (rappresentante più anziano) del Corpo Diplomatico accreditato presso la Repubblica Italiana.

Un insieme di riflessioni chiaramente lanciato da Mattarella a Putin, ma rivolto con particolare attenzione anche da Trump oltre che dal Mondo intero.

Inserisco il suo discorso nei punti salienti.

“Viviamo in un’epoca nella quale l’ordine internazionale che conoscevamo vacilla, senza che si intraveda, nell’immediato, un’alternativa. Logiche di potenza e di sopraffazione cercano di prevalere mentre valori che credevamo affermati – la dignità della persona, i diritti umani, l’eguaglianza tra i popoli e gli Stati, la solidarietà – appaiono sovente accantonati”.

Queste le parole d’esordio di Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica Italiana allo scambio di auguri con il Corpo diplomatico per la fine dell’anno.

“Ottanta anni or sono, la comunità internazionale si è ricostituita intorno a valori sanciti solennemente dalla Carta delle Nazioni unite – ha detto il Presidente Mattarella – Sensibilità diverse, storie diverse, popoli di continenti diversi ebbero a unirsi nel proporsi, tra l’altro, come è scritto nella Carta, di:

– salvare le future generazioni dal flagello della guerra;

– riaffermare la fede nei diritti fondamentali dell’uomo, nella dignità e nel valore della persona umana, nella eguaglianza dei diritti degli uomini e delle donne e delle nazioni grandi e piccole;

– creare le condizioni in cui la giustizia e il rispetto degli obblighi derivanti dai trattati e dalle altre fonti del diritto internazionale possano essere mantenuti;

– praticare la tolleranza e vivere in pace l’uno con l’altro in rapporti di buon vicinato.

Su queste premesse, abbiamo avuto un percorso sempre positivo? Certamente no.

La cristallizzazione intorno a equilibri di forze contrapposte ha congelato, per un lungo periodo, parte delle potenzialità delle indicazioni del testo. Eppure, in questo arco di tempo, molto si è visto di positivo nella vita internazionale”.

“Numerosi popoli – ha ricordato il capo dello Stato – hanno conquistato la loro indipendenza. L’umanità ha vissuto amplissimi progressi sul terreno della eguaglianza. Cause comuni hanno saputo unire il pianeta intorno a obiettivi fondamentali: la lotta alla fame, la promozione della salute, la difesa delle risorse e dell’ambiente della Terra, il riconoscimento dei diritti delle donne, per citarne solo alcuni. Il controllo della corsa agli armamenti, in particolare di armi di distruzione definitiva, come quelle nucleari, aveva conosciuto risultati significativi. Nel contesto attuale, si rende necessario ribadire con forza che l’uso o anche la sola concreta minaccia di introdurre nei conflitti armamenti nucleari appare un crimine contro l’umanità”.

“Un protagonista della comunità internazionale, la Federazione Russa, ha, sciaguratamente, scelto di travolgere questo percorso – ha proseguito il Presidente Mattarella – ripristinando, con la forza, l’antistorica ricerca di zone di influenza, di conquista territoriale, di crudele prepotenza delle armi. Le generazioni globali che lottarono contro il nazifascismo in Europa, contro il colonialismo, contro i totalitarismi per rivendicare libertà e diritti, spesso anche a costo della vita, ricercando un progetto di collaborazione sfociato nella creazione dell’Onu –il più ambizioso tentativo nella storia dell’umanità di dare una cornice di regole alle relazioni internazionali– rischiano di vedere infranti, oggi, i loro sacrifici”.

“Un sistema, costruito per assicurare garanzie di pace e di convivenza, riflesso di equilibri lungamente discussi e negoziati – sottolinea ancora il Presidente della Repubblica Italiana – entra in crisi quando qualche protagonista della vita internazionale lo infrange, ritenendo che non sia più funzionale alla prevalenza dei propri interessi, talvolta ondivaghi e che questi debbano prevalere sui valori condivisi e sulle esigenze degli altri Paesi. Entra in crisi quando si accampano presunte -e spesso fallaci- esigenze di sicurezza per alterare la bilancia strategica”.

Il principio – ha sottolineato il Capo dello Stato – non può essere muovere guerra per fare la pace: è paradossale. Appare insensata la pace evocata da parte di chi, muovendo guerra, pretende in realtà di imporre le proprie condizioni. Un principio rimane fondamentale e insuperabile: gli interessi nazionali o particolari non possono prevalere rispetto alla tutela del valore universale della persona umana, fondamento sostanziale di ogni altro diritto e conquista del nostro tempo. È il quarto Natale di guerra per il popolo ucraino. Si moltiplicano gli attacchi russi alle città e alle infrastrutture civili ed energetiche. Le vittime civili sono sempre più numerose. L’Europa e l’Italia restano saldamente al fianco dell’Ucraina e del suo popolo, con l’obiettivo di una pace equa, giusta e duratura, rispettosa del diritto internazionale, dell’indipendenza, della sovranità, dell’integrità territoriale, della sicurezza ucraine”.

E ancora, ribadendo che il nuovo ordine mondiale non può basarsi sulla sopraffazione…

“Cosa è accaduto, cosa sta accadendo se protagonisti di primo piano del ‘vecchio’ ordine internazionale si propongono, con i loro comportamenti, di dare vita a un ‘nuovo ordine’, basato su sopraffazione con ogni mezzo, violenza, guerra, conquista, competizione tra gli Stati per l’accaparramento di risorse, tentando, così, di perpetuare diseguaglianze tra i popoli? – ha domandato il Presidente Sergio Mattarella – Va respinta l’ipotesi che possano essere questi i valori intorno a cui costruire un ‘nuovo ordine‘. Con il corollario del ritorno dei ‘soldati di ventura‘, di mercenari chiamati a guerreggiare, per conto terzi, in Paesi lontani, senza motivazioni che non siano, appunto, quelle della prepotenza verso i civili e verso i Paesi meno strutturati a opporvisi, meno capaci di difendersi”.

“Il Decano, Nunzio apostolico, ha ricordato l’alta esortazione di Papa Leone XIV per una pace disarmata. Il venir meno dell’equilibrio nella vita internazionale – ha richiamato il Capo dello Stato – è sempre stato l’anticamera della guerra perché induce alla tentazione della prevaricazione, di fronte alla quale si pone l’alternativa: assecondarla e inchinarvisi, scelte che conducono alla guerra o all’asservimento, ovvero contrastarla e ripristinare l’equilibrio per scongiurare la guerra”.

“Sono la prevalenza del diritto, il rispetto delle regole che la comunità si è data, a scongiurare il conflitto, a favorire il superamento delle diseguaglianze – ha ribadito il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – È stata la strada intrapresa, pur tra tante contraddizioni, per molti anni. È l’orizzonte indicato dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Era -e rimane- la speranza del mondo e, nei primi due decenni di questo millennio, pensavamo di poterla conseguire”.

Il richiamo del Presidente é anche per le altre aree di crisi nel Mondo: “Il pensiero è costantemente rivolto anche al destino dei popoli del Medio Oriente. A quello della Striscia di Gaza, martoriata per due anni da inumana violenza, innescata dalla barbarie di Hamas e alimentata da una lunga guerra. Si sono aperti spiragli importanti: molto resta ancora da fare per consolidare il cessate-il-fuoco ed evitare che si dissolva, per ripristinare anche pienamente gli aiuti umanitari a una popolazione stremata, per avviare la ricostruzione. L’auspicio più ampio resta quello di vedere affermarsi nella regione mediorientale pace e stabilità. Questi traguardi non possono prescindere dalla pacifica coesistenza, nella sicurezza, dei popoli israeliano e palestinese, nella cornice della soluzione a due Stati, che occorre sostenere e difendere da qualsiasi tentativo di comprometterne la praticabilità. Non ve ne sono altre”.

“Questi conflitti non inducono a eclissarne altri, che esistono – ha proseguito il Capo dello Stato – Penso al Sudan, dove è in corso la più grave crisi umanitaria al mondo, con oltre 30 milioni di persone bisognose di assistenza di base e 12 milioni di sfollati, di cui un terzo rifugiati nei Paesi vicini. Penso alla fragile situazione di alcune regioni dell’Africa centrale, e del Corno d’Africa, le cui popolazioni hanno a lungo sofferto l’impatto non solo di conflitti, ma anche di traffici di ogni genere e di interferenze esterne. Penso inoltre a quei teatri – come l’arco saheliano o il Myanmar – in cui cambiamenti di governo mediante le armi e regressione democratica aggravano la condizione di intere popolazioni ostaggio di insicurezza, povertà, sottosviluppo”.

La conclusione

“L’agenda internazionale appare nutrita di conflitti, di migrazioni, di misure protezionistiche che producono contrapposizione. Occorre riformarne le priorità: pace, sviluppo, eguaglianza, sicurezza alimentare, contrasto alla povertà, al cambiamento climatico, collaborazione nel libero commercio.

Non è accettabile un mondo con pochi predestinati seduti a banchetto e molti altri destinati a sperare di ricavarne alcune briciole.

Eccellentissimo Decano, 

Signore e Signori Ambasciatori,

per dare speranza al futuro dell’umanità occorre un rinnovato sforzo collettivo che riesca a garantire che la dignità degli uomini e degli Stati sia salvaguardata, in una cornice di convivenza pacifica e di rispetto del diritto internazionale.

Con coraggio vanno difese le ragioni di un ordinamento internazionale equo e sostenibile.

Un’opera in cui non può mancare il contributo della diplomazia, costruttrice di dialogo e di ponti tra Stati, governi, popoli.

Vi ringrazio per il vostro quotidiano impegno e operato a favore dei legami che uniscono i vostri Paesi e la Repubblica Italiana e rinnovo a voi, alle vostre famiglie e ai popoli che rappresentate, i migliori auguri per le festività natalizie e per l’Anno Nuovo”.

Di seguito la vita del Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, riassunta dalle pagine del Quirinale.it (in file pdf visualizzabile e scaricabile):

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