Aspirazione al cielo: dalla terra e dalle radici, alberi, funghi, licheni afferrano la loro fetta di vita fatta di luce e di acqua

Roma, Lungotevere Flaminio, bassi edifici di inizio 1900 fanno da scrigno a un giardino multiforme e multicolore, fatto di essenze vegetali e arboree diversissime. A inverno inoltrato, dominano i tipici colori bruniti, il verde che ancora sopravvive sui prati e sulle chiome degli alberi (galleria foto -©Giuseppe Grifeo- cliccabile più in basso).

In questa stagione i protagonisti sono le radici, i tronchi ruvidi o particolarmente nodosi, in piena simbiosi con funghi che si aprono in diversi modi, ricchi di venature e di “peluria” oppure più lisci della seta. Funghi che crescono a coppa o a davanzali paralleli al cielo per catturare luce e pioggia oltre all’umidità emanata dal suolo. Il tutto accompagnato dal verde brillante dei licheni che sembrano fare da mediatori fra i tronchi e i miceti. Un esempio chiaro è nella galleria foto che qui inserisco.

Passeggiando tra i viali di questo spazio verde, sembra di essere in un mondo ben lontano e separato dai viali romani che costeggiano il fiume capitolino.

L’atmosfera ha suscitato in me diverse sensazioni, quella dettata dalla magia dello scenario che sembra richiamare antichi e favoleggiati boschi. Oppure, la tristezza suscitata da una natura che, pur viva, si addormenta per i mesi più freddi. C’è pure il desiderio di conquista dell’immagine, dello scatto perfetto (da non fotografo come me) che possa trasmettere il colpo d’occhio e le sensazioni.

Con l’avvio della primavera, il giardino esploderà nel verde più vivo e nei colori sgargianti dei fiori. Intanto, nel particolare inverno romano, mostra il suo umido e freddo fascino dalle forme parlanti. Ecco le immagini.

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  1. Avatar di inerro.land inerro.land ha detto:

    Ci sono tante meravigliose naturali sorprese anche in città, per chi sa vederle 😉
    Complimenti per l’occhio 😉

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    1. Avatar di Giuseppe Grifeo Giuseppe Grifeo ha detto:

      Per motivi professionali ho iniziato con foto di cronaca (non perché sia un fotografo, ma sono un giornalista e gli editori pretendevano da me e dai colleghi le immagini): quindi, dai delitti come omicidi, alla cronaca politica o di degrado sociale. Però, dopo ho ampliato lo spettro al turismo, enogastronomia e tanto altro. Ripeto, non sono fotografo, i risultati sono quindi relativi alle mie capacità, ma sono aiutato dalla mia deformazione professionale che si sposta dalla parola all’occhio, quindi curiosità, osservazione, indagine e ricerca 😁

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      1. Avatar di inerro.land inerro.land ha detto:

        mi immagino che fotografare certi fatti di cronaca non deve essere stato proprio il massimo, però sicuramente ti ha aiutato a vedere le cose diversamente, da altri punti di vista.
        E si vede 😉

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        1. Avatar di Giuseppe Grifeo Giuseppe Grifeo ha detto:

          Per nulla facile, soprattutto la prima volta in assoluto: il cadavere di una ragazza uccisa in zona Bagni di Tivoli. Adescata in discoteca, poi si sono appartati allontanandosi, ma il rapinatore è andato oltre uccidendola. Ma avendo in precedenza iniziato in radio, non era il primo delitto che avevo visto. Anni dopo, gli scatti piacevoli e di gusto. Poi negli scorsi anni sono stato influenzato da un caro amico che per diversi anni ha fatto il fotoreporter in giro per il mondo anche per il National Geographic… è stata una bella esperienza

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          1. Avatar di inerro.land inerro.land ha detto:

            Decisamente preferirei l’ultima esperienza, le altre mi creerebbero troppe negatività, troppi pensieri, troppe domande…

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            1. Avatar di Giuseppe Grifeo Giuseppe Grifeo ha detto:

              Riguardo alle foto di cronaca più dure, mi si era creata come una sorta di protezione mentale automatica. Non so da cosa sia dipeso, ma non fosse accaduto sarebbe impossibile continuare a fare quelle foto, ma anche solo occuparsi di quei casi che devi comunque vedere per poterne scrivere (che uno faccia o no foto). Poi, per fortuna, ho gradatamente ampliato e mutato argomenti

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              1. Avatar di inerro.land inerro.land ha detto:

                Beh, penso che, come per tutte le cose, ci si deve abituare 😉

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