La “Odyssey Collection” in lava dell’Etna raccontata da design, cinema d’autore e video-animazione: sottopiatti disegnati da Andrea Branciforti per Orolavico

Andrea Branciforti, architetto, designer, docente nonché presidente ADI Sicilia (link)– Associazione per il Disegno Industriale delegazione Sicilia, si è cimentato in un’opera di grande creatività dando vita alla Odyssey Collection creata per Orolavico (link), azienda di San Giovanni La Punta (Catania) autrice di soluzioni di interior design concretizzate in pietra lavica.

La nuova collezione di Branciforti costituisce un concreto matrimonio fra elementi molto terreni e idee che si richiamano allo spazio esterno e alla fantasia creativa di un grande regista. Infatti, Odyssey Collection, collezione di 15 sottopiatti in totale, rappresenta l’unione del design contemporaneo al linguaggio del cinema e dell’illustrazione e dello street food siciliano per un progetto totalmente Made in Sicily che trae ispirazione dal celebre film di Stanley Kubrick, “2001: Odissea nello spazio“.

Volendo approfondire ulteriormente e comprendere meglio il frutto di tanta creatività, è bene accompagnare le immagini a una descrizione più particolareggiata.

Semplicità, eleganza e contemporaneità sono le parole chiave della nuova linea Odyssey Collection disegnata da Andrea Branciforti per Orolavico e della video-animazione realizzata da Adriano Di Mauro per raccontare questo progetto. Non è di certo la prima volta che il marketing sceglie il codice espressivo dell’arte visiva per mettere in contatto e far dialogare tra loro azienda/prodotto e pubblico“.

Geometrie piatte e bidimensionali, spazi netti e definiti, colori brillanti contraddistinguono lo stile dei piatti e del video: caratteristiche queste che li rendono immediatamente riconoscibili, insieme alla materia prima di cui sono fatti, la pietra lavica, e le tecniche di lavorazione utilizzate che tendono a rispettare e tutelare l’ambiente“.

Il video-animazione della campagna di lancio della Odyssey Collection è stato realizzato dal giovane artista e illustratore Adriano Di Mauro che ha interpretato con un linguaggio flat e visionario le suggestioni raccontate da Branciforti sul film di Kubrick. Le scene sono ambientate tra l’Universo e la Terra, precisamente in Sicilia, dove il protagonista – un astronauta-scimmia-uomo nuovo – avrà modo di conoscere la collezione di sottopiatti di Branciforti e lo street food isolano prima di essere “risucchiato” dall’occhio di Hal che lo trasporterà in un mondo altro non meglio definito, dove tutto può ancora succedere.

La realtà e la missione di Orolavico

«Think to future. Think to nature è così che – spiega Giuseppe Mondera, amministratore delegato di Orolavico – abbiamo pensato di sintetizzare la logica eco-sostenibile che sta alla base delle nostre scelte aziendali. Pensiamo, progettiamo, pianifichiamo e agiamo cercando di rispettare l’ambiente e le persone, pur non perdendo di vista anche i margini di profitto, indispensabili per alimentare il ciclo produttivo. Fare impresa, oggi, non vuol dire solo avere una buona idea, il giusto know how e reperire il capitale necessario, ma avere una prospettiva molto più ampia in termini di tempo e di qualità della vita tourt court».

«Noi, ad esempio, siamo partiti dal nostro “petrolio”, dal nostro “oro nero”, ossia, dalla pietra lavica, da qui anche la scelta del nostro nome, Orolavico – spiega ancora Mondera – sia perché è presente in ingenti quantità in Sicilia, sia perché, nelle varie interpretazioni che ne diamo (rivestimenti, top da cucina, piatti, pareti ventilate, ecc.), vogliamo rispettare e valorizzare una sua peculiarità unica e inimitabile, ossia, l’essere parte dell’Etna, vulcano riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 2017».

«Altro aspetto cui teniamo molto – conclude l’amministratore delegato di Orolavico – è la collaborazione con designer e architetti che sappiano interpretare la materia prima in chiave estetica e funzionale. Odyssey Collection di Andrea Branciforti inaugura non solo la nostra prima linea di piatti in pietra lavica, ma anche questo filone di ricerca e produzione che declina insieme design contemporaneo ed eco-sostenibilità. Quando parlo di ricerca, visionarietà, collaborazione e customizzazione del prodotto, penso proprio a questi piccoli dettagli che fanno davvero la differenza».

La creatività e il terreno di coltura su cui è nata l’idea di Andrea Branciforti

«Un’immagine entra a far parte della nostra esperienza visiva – dice il designer Andrea Branciforti – e spesso influenza inconsciamente le nostre azioni. Con questa collezione, la Odyssey Collection, porto a tavola una materia antica, la pietra lavica che, a prescindere dalla lavorazione che subisce, custodisce raccoglie e racconta il viaggio fatto dal magma fino alla sua trasformazione in pietra».

Andrea Branciforti

«Ispirata al film “2001: Odissea nello spazio” del grande maestro Stanley Kubrick, la collezione rappresenta sei visioni materiche dell’universo onirico – racconta Branciforti – Le decorazioni s’ispirano al Supercomputer Hal, al Discovery One e alle visioni dell’universo. Il film di Kubrick riesce a parlare contemporaneamente del passato, del presente e del futuro dell’umanità, ponendo interrogativi e riflessioni sulla vita al di fuori della Terra. Credo soprattutto che Kubrick ci inviti ad avere una nuova consapevolezza del rapporto che lega l’uomo, la terra e l’universo, tematica questa, ancora oggi molto attuale».

«ll 1968, anno di uscita del film, è stato un anno di grandi rotture, di cambiamenti e di profonde riflessioni – prosegue il designer Andrea Branciforti – Si fa strada una nuova sensibilità sul design sostenibile. Vengono pubblicate le prime foto del globo terrestre visto dalla Luna che porta l’umanità a un nuovo senso di appartenenza senza più confini fisici specifici e limitanti. Nasce una nuova umanità e una nuova consapevolezza delle tecnologie che, ben presto, entreranno e s’imporranno nelle nostre vite. Qualche anno più tardi, non a caso, uscirà Starman, brano musicale scritto da David Bowie. Questo il pensiero che attraversa la collezione».

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9 commenti Aggiungi il tuo

  1. Camelia Nina ha detto:

    Bellissimi e buonissimi!!!

    A proposito: l’arancin* è maschio o femmina? 😄

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    1. Giuseppe Grifeo ha detto:

      In palermitano è femmina, in catanese è maschio… e l’Isola è spaccata a metà 😁😄

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      1. Camelia Nina ha detto:

        Ahahaha… a Messina è maschio pure.

        Maschio o femmina, l’è bon!!!

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        1. Giuseppe Grifeo ha detto:

          È più una suddivisione oriente (maschio) occidente (femmina)

          "Mi piace"

          1. Camelia Nina ha detto:

            Ah wow… a questo non ci avevo mai pensato.

            Potresti farci un post

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            1. Giuseppe Grifeo ha detto:

              Non aspetterò molto a farlo 😜

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  2. Alessandro Gianesini ha detto:

    Devo dire che leggendo il titolo dell’articolo sono rimasto interdetto: avevo scritto un racconto (incompiuto) intitolato “The Odyssey (space tales about nothing)”… poi ho visto che non c’entrava nulla.
    Per il resto: davvero spettacolare cosa si può fare con un po’ di fantasia! 🙂

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    1. Giuseppe Grifeo ha detto:

      Ti colse in contropiede 😁

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      1. Alessandro Gianesini ha detto:

        Ma il catenaccio è sempre efficace! 😀

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