Vendemmia 2020 piuttosto impegnativa in Alto Adige, soprattutto per indovinare il momento giusto della raccolta delle uve e procedere alla lavorazione per trarre vini ‘eccellenza. le condizioni atmosferiche non hanno aiutato. Alla fine, analizzando i vini che hanno preso e stanno prendendo vita nelle cantine, il Consorzio Vini Alto Adige non può che non stilare un buon bilancio caratterizzato da alcune produzioni di ottimo livello (foto d’apertura – credits Vini Alto Adige/Florian Andergassen).

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Anche in questo non posso fare a meno di consigliare: cercate in enoteche e trovate direttamente nel loro territorio i vini dell’Alto Adige. Ne trarrete un’ottima avventura di Gusto. Lo affermo da siciliano e da grande patriota meridionale visto che a ogni eccellenza del Sud che riesco a scoprire, non manco mai di esaltarla. Ma dalle Alpi alle isole, l’Italia è patria di grandissimi vini che non sono secondi a nessun altro. Per curiosità storico-genetica, questo mio articolo (link) dà un ottimo panorama sul Bel Paese del vino.
Tra le varietà di uve bianche capaci di dare grandi vini in Alto Adige, il Grüner Veltliner e il Kerner, il Silvaner (o Sylvaner), il Pinot Grigio (detto Rülander), il Müller-Thurgau, Gewürztraminer. E ancora, il Pinot Bianco (Weißburgunder), Chardonnay, Riesling Renano (Rheinriesling), Sauvignon Blanc e Moscato Giallo (Goldenmuskateller).
Tra le uve rosse, il Pinot Nero appunto, seguito dalla Schiava o Vernatsch (soprattutto per i vini della denominazione Santa Maddalena), il Lagrein, Merlot, Cabernet e le varietà dedicate ai vini dolci, come il Moscato Giallo (Goldenmuskateller) e il Moscato Rosa (Rosenmuskateller).



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Tornando al bilancio vendemmia 2020 in Alto Adige, “L’annata 2020 è stata sicuramente impegnativa – ha sottolineato Eduard Bernhart, direttore del Consorzio Vini Alto Adige – dalle prime settimane di maturazione fino alla scelta del momento giusto per vendemmiare. Ma, nonostante tutto, la vendemmia è stata positiva: in cantina si va delineando un’annata di qualità buona per i vini bianchi, tra cui si distinguono gli ottimi risultati raggiunti da Chardonnay e Pinot grigio. Tra i rossi, Pinot Nero e Lagrein hanno raggiunto una qualità eccellente, con Merlot e Cabernet che si sono attestati comunque su buoni livelli, nonostante le condizioni meteorologiche precarie abbiano richiesto una vendemmia più precoce. La Schiava si presenta meno corposa rispetto alle annate precedenti”.
Panoramica sull’andamento atmosferico nei vigneti come registrato dal Consorzio Vini Alto Adige
Sulla scia di quanto già accaduto negli ultimi anni, anche il 2020 ha richiesto ai viticoltori molto lavoro e dedizione nei vigneti. Ai mesi invernali caratterizzati da temperature superiori alla media, con valori termici molto miti per la stagione, ha fatto seguito una primavera inizialmente piovosa, con giornate fredde che alla fine di marzo hanno costretto molte aziende a intervenire in modo mirato contro le gelate, e insolitamente calda nei successivi mesi di aprile e maggio.
Le temperature elevate hanno accelerato la crescita vegetativa e favorito, in alcuni impianti particolarmente soleggiati, un inizio della fioritura insolitamente precoce. Dopo le piogge copiose tra la fine di maggio e la prima metà di giugno, nelle settimane successive l’andamento termico è stato decisamente più equilibrato: in luglio si sono registrate giornate calde e tipicamente estive, culminate in una breve fase di caldo torrido.
La vendemmia 2020
A fine estate si sono registrate, a più riprese, precipitazioni intense che hanno costretto i vignaioli a scommettere sul momento migliore per dare inizio alla vendemmia. Nello specifico la vendemmia 2020, rispetto alla media degli ultimi anni, presenta un tenore zuccherino mediamente inferiore di 1 Grado Babo (unità di misura che definisce il contenuto zuccherino presente in un mosto), mentre l’acidità totale si è confermata ai livelli consueti.

Prevedo un innalzamento dei prezzi… e per quest’anno, ancora peggio, se le variazioni climatiche hanno inflienzato anche i vitigni come gli altri settori dell’ortofrutticoltura. 😦
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È un grosso problema, anche perché legato alle forniture verso la ristorazione che oggi sta malissimo. Chi ha un prodotto che va nella grande distribuzione, dovrà trattare perché non potrà imporre il proprio prezzo a quel canale (non accade mai, figurati oggi). Stessa cosa nelle enoteche e affini. Non sarà di facile soluzione se vorranno continuare a vendere
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Sì, in effetti c’è da considerare anche quello, nel periodo contingente…
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Sarà un gioco di equilibri, soprattutto per situazione economica disastrosa. I margini sono strettissimi. Chi sfora anche di poco…
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💣
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