Nuove regole in vigore da lunedì 26 aprile 2021 con il Decreto contenimento epidemia da COVID-19 proposto dal presidente del Consiglio Mario Draghi e dal ministro della Salute Roberto Speranza, documento approvato dal Consiglio dei ministri.
In questo articolo cerco di mettere schematicamente quanto è possibile fare dall’ultimo lunedì di questo aprile in poi, in modo che funga da guida rapida. Quindi, dalla certificazione verde che serve per gli spostamenti anche fra regioni di colore diverso, al coprifuoco, passando per le riaperture e quant’altro.




Come specificato dalla Presidenza del Consiglio, “Il testo delinea il cronoprogramma relativo alla progressiva eliminazione delle restrizioni rese necessarie per limitare il contagio da virus SARS-CoV-2, alla luce dei dati scientifici sull’epidemia e dell’andamento della campagna di vaccinazione. Il decreto prevede che tutte le attività oggetto di precedenti restrizioni debbano svolgersi in conformità ai protocolli e alle linee guida adottati o da adottare da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome sulla base dei criteri definiti dal Comitato tecnico-scientifico“.
Da sottolineare che lo stato d’emergenza è prorogato fino al 31 luglio, “connesso all’emergenza sanitaria in atto, già deliberato il 31 gennaio 2020. La proroga è stata decisa su proposta della Protezione civile e su indicazione del Cts che ritiene esistano le condizioni per il mantenimento delle misure contenitive e precauzionali adottate con la normativa emergenziale“.
Al momento di scrivere questo articolo, la Puglia potrebbe rimanere in arancione facendo compagnia a Calabria, Sicilia, Valle d’Aosta e Basilicata.
Tutte le altre regioni in giallo esclusa la Sardegna ancora a pericolo rosso.
Spostamenti tra regioni gialle?
Sì, sarà possibile farlo, libertà di spostamento tra regioni e province autonome in zona gialla e, naturalmente, si potrà farlo all’interno della propria regione, sempre se gialla.
Ci si può spostare tra regioni con colore differente?
La possibilità di spostarsi tra regioni e province autonome di colore diversi è contemplata nel decreto, ma solo per motivi di lavoro, salute e necessità attraverso un’autocertificazione. Se i motivi di spostamento saranno altri, è possibile muoversi tra regioni (per esempio, da una gialla a una arancione) solo con l’uso della “certificazione verde Covid-19” ribattezzata anche “green pass”.
Ancora sugli spostamenti
Dal 26 aprile al 15 giugno 2021, nella zona gialla, è consentito lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata una volta al giorno, dalle 5 alle 22, a quattro persone oltre a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione. Le persone che si spostano potranno portare con sé i minorenni sui quali esercitino la responsabilità genitoriale e le persone con disabilità o non autosufficienti conviventi.
Lo stesso spostamento, con uguali limiti orari e nel numero di persone, è consentito in zona arancione solo nello stesso comune.
No agli spostamenti verso altre abitazioni private abitate in zona rossa.
La certificazione verde, “certificazioni verdi Covid-19”, ribattezzato “green pass”
Si tratta di un’attestazione che può essere rilasciata a chi ha fatto il vaccino (ciclo completo) o a chi è guarito dal Covid. Può ottenerlo pure chi ha effettuato un tampone antigenico rapido o molecolare e sarà valido 48 ore dal rilascio.
Sia per il vaccino che per il tampone: il certificato è rilasciato da chi ha fatto i due interventi, che sia struttura sanitaria pubblica o privata autorizzata, oppure una farmacia. In caso di guarigione dal Covid: rilasciato dall’ospedale nel quale si è stati ricoverati o dal medico di famiglia.
Il “certificato verde Covid-19” o “green pass” che dir si voglia, deve essere fatto anche per i minorenni, quindi serve il preventivo test necessario che attesti la negatività al virus, esclusi i bambini al di sotto dei due anni.
Le certificazioni di vaccinazione e quelle di avvenuta guarigione avranno una validità di sei mesi, quella relativa al tampone-test risultato negativo sarà valida per 48 ore.
Le certificazioni rilasciate negli Stati membri dell’Unione Europea sono riconosciute come equivalenti, così come quelle rilasciate in uno Stato terzo a seguito di una vaccinazione riconosciuta nell’Unione europea.
Seconde case
Sempre dal 26 aprile, si potrà andare nelle seconde case che si trovano in zona gialla o arancione.
È possibile andarci anche con parenti e amici, ma al massimo in quattro persone e non di più.
Se la seconda casa fosse in zona rossa, potrà andarci solo il nucleo familiare, ma la casa deve essere disabitata.
La questione del “coprifuoco” a partire dalle ore 22. Fino a quando durerà?
Impossibile spostarsi dalle ore 22 fino alle 5 del giorno successivo fino al 31 luglio 2021. Però questa limitazione potrebbe essere rivista, infatti sembra che il presidente del Consiglio Mario Draghi abbia immaginato che da metà maggio (da lunedì 17 maggio) potrebbe slittare di un’ora iniziando alle 23. Tutto dipenderà dalla situazione sanitaria e, quindi, dalla rilevazione dei dati e conclusioni che verranno effettuate ogni due settimane. Se, ancora dopo, la situazione sanitaria migliorasse notevolmente, il limite orario potrebbe anche essere eliminato. Vedremo.
Riapertura ristoranti
Se i ristoranti si trovano in zona gialla, da lunedì 26 aprile i locali riapriranno sia a pranzo chee a cena, ma solo in spazi all’aperto, fermo restando il ritorno di tutti a casa entro le 22 (o entro le 23 se l’orario verrà spostato di un’ora dal 17 maggio).
Dal primo giugno, sempre in zona gialla, i ristoranti potranno aprire anche negli spazi al chiuso, però questi potranno accogliere gli avventori fino alle 18 e non oltre.
Negozi e parrucchieri
Le attività commerciali potranno aprire e lavorare se le loro zone saranno gialle o arancioni.
In zona rossa invece possono restare aperte e operative solo le attività “necessarie” come alimentari, edicole, tabaccai. In vigore, sempre in questo caso, per la ristorazione (bar e ristoranti) le regole sull’asporto e la consegna a domicilio. Devono rimanere chiusi i parrucchieri, i barbieri e i centri estetici.
Centri commerciali, il regime di apertura.
Per questa categoria, centri commerciali, i parchi commerciali e strutture analoghe, rimane il divieto di aprire nei fine settimana. Oltretutto non compare più nel Decreto la possibilità di aprire sabato e domenica da metà maggio.
Cinema, teatri, musei, live-club, sale concerto
Si potrà tornare a godere del grande schermo e dell’arte interpretativa dal vivo sui palchi, ma solo se saranno in zona gialla e solo in posti a sedere. Dal 26 aprile quindi apertura di cinema, teatri, sale concerti, live-club al chiuso o all’aperto, ma con limitazioni precise, oltre al trovarsi in zona gialla: la capienza massima delle sale/spazi deve essere ridotta al 50%, bisogna far mantenere la distanza di almeno un metro tra gli spettatori come tra il personale al lavoro e, per riuscire a organizzare tutto questo, la prenotazione è obbligatoria.
Stessa cosa per i musei e spazi di Cultura: possono aprire solo se in zona gialla e devono garantire la distanza di almeno un metro tra i visitatori. Per il sabato e per i giorni festivi l’ingresso deve essere prenotato on line o al telefono e deve essere fatto con almeno un giorno di anticipo.
Per tutti questi spazi: il numero massimo di spettatori non può comunque essere superiore a 1.000 per gli spettacoli all’aperto e a 500 per gli spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala.
Sport di contatto (in squadra), stadi, piscine e palestre
Dal 26 aprile si potrà ricominciare a fare sport in squadra, solo in zona gialla e in aree all’aperto. Gli spogliatoi invece devono restare chiusi, quindi da NON utilizzare.
Sempre in zona gialla, dal 15 maggio riapriranno le piscine all’aperto, mentre dal primo giugno via libera anche alle palestre.
Dal primo giugno in zona gialla riaprono gli stadi e i palasport, ma con possibilità di far entrare persone al massimo per il 25% (un quarto) della capienza, ma non oltre i mille spettatori all’aperto e 500 al chiuso.
Scuola e università
Dal 26 aprile e fino alla conclusione dell’anno scolastico 2020-2021, è assicurato in presenza sull’intero territorio nazionale lo svolgimento dei servizi educativi per l’infanzia, della scuola dell’infanzia, della scuola primaria (elementari), della scuola secondaria di primo grado (medie), e, per almeno il 50 per cento degli studenti, della scuola secondaria di secondo grado (licei, istituti tecnici ecc.).
Se in zona rossa, l’attività didattica in presenza è garantita fino a un massimo del 75 per cento degli studenti ed è sempre garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.
Nelle zone gialla e arancione, l’attività in presenza è garantita ad almeno il 70 per cento degli studenti, fino al 100 per cento.
Dal 26 aprile al 31 luglio nelle zone gialle e arancioni le attività delle Università si svolgono prioritariamente in presenza. Nelle zone rosse il Decreto raccomanda di favorire in particolare la presenza degli studenti del primo anno.





Fare di questi articoli in questi giorni è rischioso: il cambio in corsa è all’ordine del giorno… 😅
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Vedo ancora troppa confusione mista a una risposta politica a logiche di alleanza (tenerla stretta), più che alla sola esigenza della salute pubblica.
Hai voglia sui cambi in corsa, se ne vedranno. Tanto per incasinarci di più
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