Sei pagine miniate del XIII secolo ritornano nei luoghi dove erano state rubate, dei Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi di Pistoia

Protagonisti del recupero i Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale. I luoghi depredati: la Chiesa di San Paolo e quella di San Francesco al Prato, l’Archivio Diocesano e le Biblioteche Capitolari Leoniana e Fabroniana. Da qui erano sparite negli anni 90 del 1900. Per il 23 aprile, Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, i Carabinieri TPC-Tutela Patrimonio Culturale, hanno riportato “a casa” sei pagine miniate del XIII. Due di queste erano finite negli Stati Uniti per poi essere messe in vendita in un sito web specializzato.

Le opere, caratterizzate da notevoli capilettera istoriati, sono state restituite alla dottoressa Lucia Cecchi, direttrice dell’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi di Pistoia. Operazione portata avanti e ultimata dal Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Firenze guidato dal Capitano Claudio Mauti.

La storia di questi furti e il ritrovamento delle opere

All’epoca del furto, trent’anni fa circa, furono asportati alcuni interi corali e antifonari insieme a numerose pagine strappate dalla rilegatura del volume a cui appartenevano.

Le lunghe indagini che hanno portato al recupero sono state avviate nel 2010, quando alcune pagine miniate furono poste in vendita da case d’asta internazionali e in seguito individuate grazie alla comparazione con le fotografie presenti nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita dai militari del Comando TPC.

Come sottolineano i vertici del Comando TPC, immediate e approfondite attività investigative svolte sia in Italia che all’estero, grazie alla proficua collaborazione con gli organi di cooperazione internazionale di polizia quali Interpol, Europol e ICE (Immigration and Custom Enforcement degli Stati Uniti d’America), hanno permesso di risalire a un importante canale di “smercio” di preziosi manoscritti miniati che ricettatori specializzati utilizzavano per porli in commercio.

In particolare, due miniature avevano già attraversato illecitamente diverse frontiere, anche extraeuropee, ed erano state infine “contrabbandate” negli Stati Uniti, dove si trovavano in vendita su un sito internet specializzato.

Un’altra invece, esportata illecitamente ma fortunatamente rimasta in Europa, era stata rubata in analoghe circostanze da un malintenzionato che si era presumibilmente presentato in qualità di studioso.

Come dire che si poteva entrare come cultore e/o specialista, strappare via delle pagine e andarsene con le opere in tasca o in borsa.

La miniatura era stata già riacquistata a un’asta straniera da un ignaro collezionista italiano il quale, una volta convocato dai Carabinieri e messo al corrente della vicenda, non ha potuto fare altro che mostrare il suo rincrescimento consegnandola senza particolari opposizioni.

Le indagini hanno dato il via al necessario iter giudiziario completato e accompagnato dalle Commissioni Rogatorie Internazionali, strumento giuridico di cui si avvalgono le diverse autorità giudiziarie nazionali per poter svolgere i propri atti d’indagine all’estero.

Solo dopo il raggiungimento di una definitiva pronuncia giurisdizionale si è potuto provvedere alla restituzione degli antichi manoscritti agli enti legittimati.

Le preziose pagine miniate erano state barbaramente tagliate o, peggio, strappate dagli antichi corali.

Anche in queste condizioni, possono raggiungere sul mercato quotazioni di parecchie decine di migliaia di euro ciascuna, a seconda dell’epoca di realizzazione, del contesto storico-religioso, dell’abilità del miniatore e dell’eventuale presenza di decorazioni in oro, come era consuetudine in passato.

Come sottolineato dal Comando TPC,Interi volumi, miscellanee, parti interne, fogli separati e anche grossolani ritagli di singoli capilettera rappresentano una pratica predatoria estremamente distruttiva, che priva la collettività di uno dei caratteri più espressivi ed eleganti dell’ingegno umano“.

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