Guardia Svizzera Pontificia, tanta storia e un personale ricordo sul 2006 quando furono celebrati i suoi 500 anni di vita

Il giuramento delle 34 nuove Guardie Svizzere Pontificie avvenuto questo 6 maggio 2021 a Roma nel Cortile di San Damaso del Palazzo Apostolico, mi ha riportato alla memoria le celebrazioni per i 500 anni della Cohors Helvetica, evento che da giornalista seguii nel 2006 per un quotidiano romano. Nell’articolo alcune mie foto di 15 anni fa per le grandi celebrazioni, più due immagini e due video finali sul Giuramento di quest’anno (l’ultimo sulla cerimonia completa).

Foto qui sopra da me scattate a maggio 2006 durante le celebrazioni dei 500 anni della Guardia Svizzera Pontificia e per la cerimonia del Giuramento dei nuovi appartenenti al Corpo

Non nego che per me, amante profondo della storia e delle tradizioni, quel momento di quindici anni fa divenne come scavare sì in un sito archeologico, ma vivente, teso tra il passato e l’odierno. Ogni colore, ogni forma, ogni frase pronunciata riportava e riporta oggi nelle cerimonie che si susseguono, a una storia importante e fondante.

Quel che ricordo con grande piacere di quel maggio 2006, fu la cerimonia del giuramento delle nuove guardie fatto in Piazza San Pietro, evento del tutto eccezionale legato ai cinque secoli del Corpo, ma anche la visita di guardie storiche provenienti da altri angoli del mondo a cominciare dalla Gran Bretagna.

Fu un tripudio di colori e forme del tutto inaspettato, reggimenti in uniformi colorate, pennacchi rossi, colbacchi monumentali sulle teste di quei militari, antiche spingarde, sciabole, fucili del 1700 e del 1800. Era un vero e proprio museo vivo e in movimento.

In quel 2006, la festa per i 500 anni del Corpo pontificio a protezione dei Papi, fu snocciolata nel corso di alcuni mesi con diversi appuntamenti ed ebbe il via a febbraio di quell’anno con una settantina di Guardie che percorsero a piedi 700 chilometri della Via Francigena partendo da Bellinzona giungendo poi a Roma per il culmine delle celebrazioni. Festa che andò avanti nel suo massimo dal 5 al 7 maggio.

Tra i requisiti richiesti per far parte di questi “marcianti” del 2006, bisognava essere capaci di sopportare la marcia fino a Roma per circa 30 giorni con un ritmo di 25-40 chilometri da percorrere ogni giorno. Oltretutto, per i marciatori settimanali era richiesta una precedente preparazione lunga un anno con attività sportiva di tre o quattro volte a settimana o dalle tre alle quattro ore di training cardiocircolatorio.

Una pennellata storica sulla Pontificia Cohors Helvetica

Papa Giulio II

Papa Giulio II (Giuliano della Rovere) li volle. Così nel 1506 fondò il Corpo delle Guardie Svizzere. Era stato preceduto da Papa da Sisto IV (1471-1484) che chiuse accordi con gli stati federali svizzeri per reclutamenti, ma in quegli anni non fu ancora istituito nulla di stabile.

Come ricordato nello spazio web della Guardia Svizzera (link al sito ufficiale), il 21 giugno 1505 Papa Giulio II «comunicò agli Stati “Confederatis Superioris Alemanniae” di aver dato l’incarico a Petro Hertenstein (von Hertenstein), cubiculario nostro, di condurre a Roma 200 soldati svizzeri, pro custodia palatii nostri, e concesso un lasciapassare per il viaggio, intestato al suddetto von Hertenstein quale condottiero, ed a Gaspare de Silinon o Sillinon (von Silenen) quale capitano».

Il 21 gennaio del 1506 arrivarono 150 volontari – meno di quelli richiesti – che, passati per Porta del Popolo, arrivarono fino a Piazza San Pietro: lì Giulio II li benedisse solennemente dalla Loggia di Paolo II. Questa la data ufficiale della fondazione della Cohors Helvetica.

Il Corpo si rimpolpò negli anni, subì nei secoli alterne vicende legate all’andamento politico della Penisola italiana e della Santa Sede. Uno fra tutti il Sacco di Roma del 6 maggio 1527 quando morirono 147 Guardie a difesa di Papa Clemente VII che fu portato in salvo entro le mura di Castel Sant’Angelo grazie ai 47 superstiti del Corpo.

L’attuale divisa ricalca perfettamente quella d’epoca medicea-rinascimentale, dominata dai colori blu, giallo e rosso. In alcuni momenti prevede di indossare al di sopra la nota armatura. La ferma prevista per ogni Guardia è di due anni con la possibilità di ulteriore prolungamento del servizio.

Possono essere Guardie Svizzere giovani svizzeri, celibi, cattolici, dai 19 ai 30 anni, alti da 1,74 metri in su (io non rientro più in quei limiti per qualche parametro😄… e non sono svizzero).

Oggi è l’esercito più piccolo e più antico del mondo.

La Formula del Giuramento delle Guardie Svizzere

«Giuro di servire fedelmente, lealmente e onorevolmente il Pontefice regnante e i suoi legittimi
successori, di dedicarmi a loro con tutte le forze, sacrificando, se necessario, anche la mia vita in loro difesa.
Assumo gli stessi doveri nei confronti del Collegio Cardinalizio durante la vacanza della Sede
Apostolica. Prometto anche al Comandante e agli altri Superiori rispetto, fedeltà e obbedienza. Così giuro, che Dio e nostri Santi Patroni mi assistano».

Giuramento del 6 maggio 2021
Giuramento del 6 maggio 2021 – video completo e audio originale. Notare come dal minuto 48,52 con l’inizio dei giuramenti, ogni guardia giuri nella lingua tipica del suo cantone svizzero, quindi in tedesco, francese, italiano, romancio

10 commenti Aggiungi il tuo

  1. Avatar di Bergontieleonora eleonorabergonti ha detto:

    Post davvero molto interessante, 👍

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    1. Avatar di Giuseppe Grifeo Giuseppe Grifeo ha detto:

      Ci sarebbero da raccontare tante altre cose, ma l’ho intesa come pennellata tra storia e ricordi. Qualche altra volta approfondirò altri aspetti, come la dotazione dell’abbigliamento odierno, più “tecnologico”

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      1. Avatar di Bergontieleonora eleonorabergonti ha detto:

        Sicuramente ne uscirà un altro post interessante, 🙂. Chissà che emozione aver potuto vedere le guardie svizzere da vicino. 🙂

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        1. Avatar di Giuseppe Grifeo Giuseppe Grifeo ha detto:

          A parte le Guardie Svizzere che è sempre uno spettacolo vedere, come lo è per i Corazzieri, quel 2006 mi divertii tanto con gli antichi corpi militari che non avevo mai visto direttamente e che, in alcuni casi, non conoscevo proprio

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  2. Avatar di loscribacchinodelweb Alessandro Gianesini ha detto:

    Decisamente sgargianti e attiratori di fotografie per i turisti. Qualcosa della loro storia me l’ero cercato in giro per libri e web.
    Comunque non li invidio! 😀

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    1. Avatar di Giuseppe Grifeo Giuseppe Grifeo ha detto:

      Non li invidi per quei colori? 😁

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      1. Avatar di loscribacchinodelweb Alessandro Gianesini ha detto:

        No, più che altro per essere come il miele per le mosche! E poi, anche se sarà leggera, d’estate mi sa che fa caldo dentro quelle uniformi… 😅

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        1. Avatar di Giuseppe Grifeo Giuseppe Grifeo ha detto:

          Immagina quando devono metterci sopra l’armatura

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          1. Avatar di loscribacchinodelweb Alessandro Gianesini ha detto:

            Eh, infatti! 🙈

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  3. Avatar di Giuseppe Grifeo Giuseppe Grifeo ha detto:

    Per i curiosi e per gli appassionati/affascinati, a fine articolo ho aggiunto due video che soddisferanno diversi “palati” di interesse e di approfondimento. Gli osservatori più attenti noteranno qualcosa nel corteo entrante in piazza: guardate i tamburi a capo file e le insegne sovrimpresse su questi…

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