Tra i primi a opporsi alla proposta UE sull’annacquamento del vino è l’Città del Vino Associazione Nazionale (link) che reputa giustamente assurda questa intenzione di Bruxelles. Una trovata europea che, in tal modo, vorrebbe abbassare il grado alcolico di un prodotto come quello dell’antico e storico mondo enologico.
Francamente, la cosa sembra sfiorare l’assurdo. Nei palazzi dell’Unione ci deve essere qualcosa di malsano. Non posso che schierarmi con l’opposizione all’idea europea di togliere alcol e aggiungere acqua anche nelle produzioni a denominazione di origine. Danneggiare così un settore importantissimo per l’Italia che vanta il primato a livello internazionale con un valore in export di 6,3 miliardi di euro.
Se la pandemia Covid-19 nel 2020 ha fatto perdere al vino italiano quote mondiali pari a solo il 2,3% rispetto all’export 2019 (link al mio articolo), quanto ci farà perdere annacquare il nostro prodotto? Potrà di più l’acqua che il virus Sars-CoV-2… assurdo. E nei primi tre mesi del 2021 sta già andando peggio nell’esportazione di vini. Figuriamoci se si dovesse aggiungere acqua nelle bottiglie.
Nei palazzi dell’Unione Europea sono impazziti?
Andrebbe a farsi benedire la tipicità di produzioni, gusti, profumi, tradizioni che sono cresciuti in tantissimi secoli nei nostri territori (e non solo in quelli italiani).
Oltretutto, la gente dovrebbe pagare la parte d’acqua a peso d’oro, al costo di una bottiglia di vino. Siamo in pieno inganno nei confronti del consumatore.
E poi, oggi, in Unione Europea, la stessa definizione produttiva e legale del vino vieta totalmente l’aggiunta d’acqua. Divieto particolarmente ferreo per vino Doc e Docg. Come farebbero convivere questa contraddizione? Stravolgimento totale.
In precedenza un’altra “idea” era già stata da sbalordimento, quella di trattare i vini come le sigarette, inserire quindi sulle etichette messaggi allarmistici per scoraggiarne il consumo, tutto nel segno del “Piano d’azione per migliorare la salute dei cittadini europei“.
Se si vuole evitare e combattere seriamente l’eccessivo consumo di alcol, non si mortifica un prodotto vecchio come la storia dell’uomo, ma si agisce sulla società, si investe sull’educazione al consumo e sulla conoscenza delle conseguenze portate dagli eccessi. A cominciare dalla scuola. Per non parlare dei centri di assistenza.
Invece, dai palazzi di Bruxelles si intende tagliare corto, trovare una soluzione-scorciatoia meno impegnativa. Quindi, giunge un documento che gira tra i vertici europei, reso noto da Coldiretti, in cui come “pratica enologica” (!) si prevedrebbe l’autorizzazione di eliminare totalmente o parzialmente l’alcol anche aggiungendo acqua al prodotto.
Folle. Totalmente folle.
La presa di posizione di Città del Vino: “Un attacco da respingere con forza”

“Troviamo bizzarra e dannosa per il settore del vino, per il made in Italy e l’enoturismo la proposta che circola a Bruxelles di autorizzare l’aggiunta di acqua ai fini dell’abbassamento del grado alcolico – dice Floriano Zambon, presidente di Città del Vino – Ci opporremo con forza a questa ipotesi che punta a snaturare un prodotto che vanta secoli di storia e di pratiche enologiche e che favorisce esclusivamente gli interessi di gruppi economici e multinazionali slegate dai nostri territori. Il vino è un prodotto fortemente identitario e culturale, prevederne l’aggiunta di acqua è un’idea da respingere senza esitazione”.
In più, sottolineano da Città del Vino, l’eliminazione totale o parziale dell’alcol con la possibilità di aggiungere acqua si scontra anche con le rigide norme dei disciplinari di produzione delle Doc e Docg.
O semplicemente non reggono l’alcol e quindi erano ubriachi!
E poi mi si venga ancora a dire che la gente preposta a prendere decisione sa quel che fa… 🤣🤣🤣
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Vero! Erano brilli! 😁😄😂
Comunque no, tra le poltrone di Bruxelles girano dementi, anche in forti posizioni di potere. Del resto se a livello “locale” (vedi Italia) abbiamo un ricchissimo campionario di parlamentari che si occupano di cose che non conoscono e lo fanno senza l’ausilio cerebrale, perché non dovrebbe accadere pure a Bruxelles? Certo è che in questo caso stanno dimostrando pura bestialità… alcolica
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Il prossimo step è la riconversione/distruzione delle aziende vitivinicole!
… che ci sia dietro qualche lobby birraiola dell’europa centro-settentrionale? Magari i trappisti stessi? 🙈
Coincidenze? Io non credo! (cit.)
🤣🤣🤣
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Credo grandi produttori mondiali capaci di simili vini… analcolici. E veramente capaci di far pagare per vino una bottiglia che per un quarto è acqua (se non di più). Mi viene in mente (fuori dal caso vino) la vicenda della storica Birra Messina, finito in mani di un grande produttore straniero: prodotto siciliano stravolto anche se pubblicizzato con colori e sentori siculi. I vecchi lavoranti hanno tirato su una loro azienda ma è difficile continuare a fare birra vera, tradizionale e siciliana non avendo grossi mezzi pubblicitari e di distribuzione… e non potendo usare lo storico marchio
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Non sapevo della Birra Messina: ogni tanto mi capita di berla (sull’etichetta è segnata la produzione a Messina e in Puglia – mi pare) e mi piace quella coi cristalli di sale.
Detto ciò, a me, dal tuo discorso, viene in mente l’acqua della Ferragni che vendevano qualche tempo fa, o la pizza da Cracco, che costava un fottio.
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La pizza era ottima, ma non è cosa da fare neppure mensilmente 😄. L’acqua “firmata” non me l’hanno fatta assaggiare e non ci ho neppure pensato di prenderla, ma proprio no! 😡
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