Non voglio generalizzare, per principio e convinzione non lo faccio mai. Però, un poker di graziose citazioni me le consento. Sembra proprio che con il passare dei secoli ci siano sempre stati grossi problemi con la classe politica…
In futuro mi autociterò.
“I politici fanno già tanto di buono quando non fanno nulla di male”.
(Henri Troyat, alias lo scrittore e storico Lev Aslanovič Tarasov – Mosca, primo novembre 1911, Parigi 4 marzo 2007 – Grand’ Croix della Legion d’Onore, premio Goncourt a soli 27 anni)
“Il politico diventa uomo di stato quando inizia a pensare alle prossime generazioni invece che alle prossime elezioni”.
(Sir Winston Churchill – Woodstock 30 novembre 1874, Londra 24 gennaio 1965 – primo ministro del Regno Unito sotto Re Giorgio VI e sotto la Regina Elisabetta II, politico, giornalista, insignito dell’Ordine del Merito del Regno Unito, cavaliere dell’Ordine della Giarrettiera nel 1953 quando vinse il Premio Nobel per la Letteratura soprattutto per le sue memorie sulla Seconda Guerra Mondiale)
“Il piacere di governare deve senza dubbio essere squisito, se dobbiamo giudicare dal grande numero di persone che sono ansiose di praticarlo”.
(Voltaire, alias François-Marie Arouet – Parigi 21 novembre 1694, Parigi 30 maggio 1778 – poeta, scrittore, filosofo, polemista, drammaturgo, cultore delle matematiche e della fisica, storiografo, gentiluomo di camera del Re)
“Ero veramente un uomo troppo onesto per vivere ed essere un politico”.
(Socrate, Σωκράτης – Atene 470 a.C./399 a.C. – filosofo, per un periodo fece parte della Bulè -βουλή- il Consiglio cittadino dei buleuti, 50 per ciascuna delle dieci tribù territoriali in cui era divisa Atene – accusato di corrompere i giovani con idee anti tradizionali, di non credere negli dei cittadini, si difese da se stesso con le parole che gli vengono attribuite da Platone nell’Apologia – in ossequio alle leggi che i suoi accusatori asserivano lui infrangesse, non tentò la fuga pur presentandosi l’occasione: osservando la sentenza che lo condannava morte, si uccise rinchiuso in carcere bevendo l’infuso di cicuta, non prima di aver filosoficamente discusso sul problema della morte e dell’aldilà insieme ad amici e allievi giunti per tenergli compagnia)
Vedo che sei carico sull’argomento! 🤣
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Ne ho visti e sentiti in circa trent’anni di lavoro. Avrei parecchie cose da dire/scrivere sui politici e sulle loro nutrite corti. A cominciare anche da esperienze dirette (non per lavoro giornalistico), da fine anni 80
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Io non credo che i politici di oggi siano così peggiori di quelli di qualche anno fa, solamente, al giorno d’oggi, sono più superficiali nel fare o dire cose, perché tutto, ormai, è sotto la lente d’ingrandimento mediatica.
Poi ci sono le eccezioni. Sia ieri che oggi, ma tali restano e non riescono a spostare gli equilibri, soprattutto quando la politica è ormai legata a doppio filo con economia e finanza… globali.
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Le eccezioni ci sono sempre state. Semmai credo che sia aumentata e non di poco la quota dei “prestati” alla politica che nulla sanno di come funziona la cosa pubblica e nulla conoscono delle possibili potenzialità, relazioni, strumenti che sarebbero alla portata di ogni politico. Sono aumentate le braccia di coloro che servono solo al voto nelle aule parlamentari, nei consigli regionali e comunali: telecomandati senza pensiero.
Non che mancassero nei decenni e nei secoli addietro, ma oggi in percentuale si sono moltiplicati (ce li hanno portati facendoli moltiplicare in presenza). Da qui anche la sempre maggiore latitanza nei territori che li hanno eletti e dai quali hanno preso voti. Posso assicurarti che negli anni 80, a prescindere dagli schieramenti, i politici di ogni grado erano più presenti. Oggi invece credono che scrivendo qualche scemenza o qualche battuta sui social, stanno a posto… sempre che scrivano qualcosa.
Questo andazzo favorisce ancora di più i manovratori, oggi ben più che trent’anni o quarant’anni fa
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Ormai il territorio non è più quello fisico, ma quello virtuale: ecco spiegato perché non serve più il contatto… e forse, perché visti da vicino, si prenderebbero insulti e verdure marce! 😀
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Troppo comodo scrivere quattro cavolate da un pc o smartphone (quando non c’è qualcuno che scrive per loro). Il confronto diretto e spesso molto scomodo oltre che duro, c’era negli anni 80 e molti politici andavano ugualmente.
Oggi le loro capacità e la voglia di confronto nei territori (anche per avere spunti d’azione) latitano completamente
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Sì, infatti… ma ormai si sono abituati alla comodità: è dura schiodarli da lì! 😦
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Penso che la classe politica degli anni ’70 e ’80 non fosse, mediamente eccelsa. C’erano alcuni fuoriclasse, parecchi dediti a coltivare le clientele e un buon numero peones.
I politici di oggi, forse lo penso perché sto invecchiando, sono riusciti nella non facile impresa di farci rimpiangere i loro predecessori.
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Non è questione di più o meno eccelsa (anche se in media aveva più preparazione e consapevolezza dell’attuale). Il nodo vero è che tra la gente e nei territori li vedevi molto di più, anche rischiando perché tra disturbatori di altri partiti e rimostranze per problemi veri, non era facile gestire incontri. Di fegato ce n’era di più, di consapevolezza pure. Non che quella fosse una classe politica da paradiso, ma oggi siamo alla piena inconsistenza, per non parlare di quando fanno discorsi e relazioni in aula copiando e incollando nel loro documento da post complottisti e altre menate (come parlamentari per esempio, hanno mezzi di verifica immensi… ma neppure ci pensano o hanno voglia di fare un minimo di verifica). Non si può pensare di stare alla Camera o al Senato come se si stesse di fronte al proprio pc o smartphone in ambito social raccontando cavolate tra alienisti, anticristo e complotti di tutti i colori.
Oggi siamo al delirio.
E mi limito a descrivere la fauna politica
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In tutto questo, le liste bloccate hanno un peso rilevante.
La fauna politica, purtroppo, rappresenta la qualità della società. E gli odierni rappresentanti del popolo mirano più ad assecondarne gli istinti, anche bassi e irrazionali, tralasciando di esercitare un anche minimo ruolo di propulsori di sviluppo civile e sociale.
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Non c’è dubbio, un atteggiamento che implica poco impegno, poca riflessione, presa immediata sulle leve peggiori, nessuna progettazione
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