Catalogna del 1300, Elisenda Moncada, regina, badessa, donna moderna a difesa delle donne: tra riforme e tutela delle “ultime”

A cavallo tra XIII e XIV secolo Elisenda de Montcada e Pinos fu una figura di primaria importanza, entrata nel ricordo perenne dei catalani, nell’immaginario collettivo della gente proprio per le opere da Lei portate avanti a favore delle donne e per la forza, la costanza, la tenacia dimostrate.

Ne ho conosciuto particolari di vita grazie ai racconti del caro amico-cugino Danilo Moncada Zarbo di Monforte che mi ha fatto visitare anche il meraviglioso Monastero di Pedralbes (dal Catalano: pietra chiara), luogo dove Lei fu sepolta in un monumento funerario a doppia rappresentazione: da una parte, sul lato che sporge nella Cattedrale, Elisenda è distesa, indossa le vesti di regina; dal lato opposto ed esterno, aggettante verso il chiostro del monastero, Lei veste i panni di monaca clarissa (immagini qui in basso – foto ©Giuseppe Grifeo).

Il monastero fu il luogo dove Elisenda si ritirò da vedova, dopo aver preso i voti divenendone la prima Badessa facendo del complesso religioso un centro di tutela delle donne, delle diseredate, delle picchiate e delle maltrattate.

Un breve sguardo storico-genealogico alla figura della Regina Elisenda

La nobildonna catalana era prima di tutto figlia terzogenita del Gran Siniscalco di Catalunya (Catalogna) Pere II de Montcada (Pietro II Moncada) Signore di Aitona e Soses e della moglie di questi, Elisenda de Pinós, una delle più importanti famiglie baronali nel territorio.
Elisenda Moncada vantava parentele illustri come la bisnonna, la principessa reale Costanza figlia del Re Pietro d’Aragona Conte di Barcellona.

A un certo punto della sua vita assunse essa stessa ruolo di primo livello, Elisenda divenne consorte di Re Giacomo II di Aragona e di Valencia, Conte di Barcellona, primo del suo nome come Re di Sicilia (perché figlio di Re Pietro III il Grande e di Costanza di Svevia, a sua volta figlia di Re Manfredi di Sicilia) nonché, per alcuni periodi durante le contese con Genova, con gli Angiò e altri potentati del Mediterraneo, Re di Maiorca e Re di Sardegna (foto qui in basso: chiostro del Monastero di Pedralbes).

I Moncada

Famiglia di primaria importanza nella storia d’Europa e del Mediterraneo, i suoi appartenenti sono stati descritti fin dai più remoti genealogisti come provenienti dalla regione della Baviera (i cui colori fecero poi parte dello stemma Moncada), discendenti da Hercole dei duchi di Baviera e da Carlo Martello. Il primo ad assumere ufficialmente il nome di Moncada nell’anno 1002, fu Guglielmo de Muntanyola e di Vacarisses, dopo che i sovrani gli assegnarono il dominio su alcune terre attigue a Barcellona.

Da qui il successivo e ripetuto incrocio della famiglia con i conti di Barcellona e con i re d’Aragona.

Inoltre, nel 1269, Costanza, figlia di Gastone de Moncada (sposato in seconde nozze con Beatrice figlia di Pietro conte di Savoia), vedova del primo marito Alfonso infante d’Aragona, si sposò Enrico Plantageneto figlio di Riccardo di Cornovaglia Re dei Romani.

Dalla Catalogna i Moncada passarono anche in Sicilia divenendo nell’Isola una delle famiglie-chiave del panorama politico.

Questo che ho descritto è un quadro parziale, un accenno alla realtà Moncada. Per i più curiosi e per gli interessati al dettaglio su questo Casato, consiglio di visitare il sito web dei Moncada di Monforte (link) curato dagli ultimi eredi della famiglia, successori e continuatori di Giovanni Eugenio de Moncada e Trigona Principe di Monforte e della moglie Marianna Moncada David e Giardina Principessa di Monforte.

Elisenda prima Regina e poi monaca clarissa: innovatrice, donna forte e intelligente

Dopo il matrimonio nella Cattedrale di Tarragona, il 25 dicembre 1322, Elisenda e Giacomo II presero residenza nell’antico Palazzo Reale di Barcellona, ma la nuova regina ottenne dal marito l’edificazione di una nuova Sede per la Coppia Reale in quel di Pedralbes.

Nel 1326 iniziarono i lavori anche per la costruzione dell’attiguo monastero che fu inaugurato con una Messa solenne il 3 maggio 1327. La struttura è un trionfo magnifica del Gotico catalano.

Il sovrano, di 25 anni più grande di Elisenda e al suo quarto matrimonio, morì circa sei mesi dopo.

Come descritto dallo stesso Danilo Moncada e riportato da testi storici, la Regina Elisenda utilizzò la sua enorme ricchezza e il suo forte prestigio per ottenere riforme a favore delle donne. Lei trasformò il monastero in ricovero per le donne maltrattate: queste varcando la soglia d’ingresso all’abbazia, entravano direttamente sotto la protezione della regina ed erano intoccabili.

Il patrimonio della Regina vedova era immenso, già nella parte ereditata da Casa Moncada cui si aggiunse il lascito del Re Giacomo non appena morto. La coppia Reale non aveva avuto figli, non c’erano possibili dispute di successione con l’erede del Sovrano nato da precedente matrimonio, quindi Elisenda poté agire tranquilla perseguendo i suoi progetti.

Cosa faceva la regina con i suoi averi? Assicurava l’approvazione di progetti a favore delle donne da parte del Consiglio dei Cento che governava Barcellona: lei finanziava la città e in cambio il Consiglio varava provvedimenti contro la violenza sulle donne, quelli che oggi chiameremmo come leggi contro la violenza di genere.

In più, Elisenda Moncada, grazie alle sue imponenti risorse, instaurò dei veri e propri corsi di formazione per le donne picchiate e abbandonate che riuscivano a raggiungere il Monastero di Pedralbes: venivano sfamate, curate, vestite e si insegnava loro un mestiere per garantire un futuro. Per molte donne il monastero divenne luogo di salvezza e di speranza.

In quest’opera di grande aiuto e sostegno la regina-badessa fu instancabile. Con le sue ricchezze, la sua posizione, aveva già la garanzia di una vita di gran privilegio, avrebbe potuto pensare solo a se stessa… ma non lo fece. In pieno XIV secolo preferì agire e non erano di certo tempi facili per una donna.

Elisenda, prima Badessa del Monastero di Pedralbes, mori l’anno 1364. Da disposizioni testamentarie da Lei lasciate, il Palazzo Reale di Pedralbes fu demolito, ma solo questo.

Il monastero, la Basilica Reale e i locali utilizzati per accogliere, curare e formare le assistite, le “ultime”, dovevano continuare a esistere e a operare secondo la rotta sempre portata avanti dalla grande monaca-sovrana.

Da qui il grande amore per Lei da parte dei Catalani. Il sentimento ha varcato i secoli giungendo fino a oggi, tanto che la storia di Elisenda fa parte anche dei programmi scolastici. I provvedimenti da Lei fatti approvare a favore delle donne, sono ben documentati nella Capitale catalana.

Inoltre, l’attaccamento alla Famiglia Moncada e il riconoscimento del “peso” storico che ha avuto hanno trovato sbocco in un Museo, il Museu Civic de Montcada i Reixac (link) struttura a forte vocazione didattica e a stretto contatto con le scuole, il tutto diretto dalla la professoressa Mercedes Duran Peñedo, storica ed archeologa: un’ala intera dell’esposizione museale racconta la Famiglia storica di zona anche tramite alcuni antichi documenti e oggetti donati da Danilo Moncada e dai suoi familiari.

In più, con un tocco di leggenda ecco la grande Festa Major (in questo 2021 è stata celebrata dal 21 al 24 maggio) nella città di Montcada i Reixac, a pochi chilometri da Barcellona. Durante questa Festa ecco la classica e divertente sfilata dei Giganti-Gegants, Castellers e Diables: protagonisti come tra i grandi giganti in cartapesta mossi all’interno da volontari, Guglielmo Raimondo I Moncada (Guillem Ramon de Montcada – 1090 circa, 1173), Signore di Tortosa, Gran Siniscalco di Catalunya, bisnonno della Regina Elisenda, accompagnato nel corteo dall’altra grande figura che rappresenta la Regina Costanza di Aragona e di Sicilia (nella prima foto in basso i due giganti – versione 2021 – che vengono portati in processione dando spettacolo, raccontando storia e leggenda – le altre immagini sono da Monastero di Pedralbes).

Pubblicità

3 commenti Aggiungi il tuo

  1. Alessandro Gianesini ha detto:

    E’ la prima volta che la sento nominare, però figura interessante: grazie! 🙂

    Piace a 1 persona

    1. Giuseppe Grifeo ha detto:

      Fino a quattro anni fa l’avevo solo vista citata, ma non avevo mai approfondito. Donna incredibile per quel che fece invece di starsi a godere gli agi della sua posizione

      Piace a 1 persona

  2. Giuseppe Grifeo ha detto:

    L’ha ripubblicato su Il Grifone, l'artiglio, la penna e la forchettae ha commentato:

    Elisenda Moncada o Montcada in Catalano, fu prima Regina e poi monaca clarissa. Una donna forte, innovatrice, intelligente, figura di spicco nella Catalogna del 1300.
    Fautrice del rinnovamento e ampliamento del Monastero di Pedralbes che fu inaugurato con una Messa solenne il 3 maggio 1327. Proprio in questa struttura la Regina diede vita a molte sue innovative azioni a favore delle donne.
    Divenne ricovero per le donne maltrattate, picchiate e abbandonate che lì dentro erano intoccabili perché protette dalla Sovrana. Per loro Elisenda fece istituire anche dei corsi di formazione per garantire un futuro.
    In più, agì sul governo e nella città di Barcellona affinché fossero presi seri provvedimenti contro la violenza sulle donne.
    Elisenda, che fu la prima Badessa del Monastero di Pedralbes, mori l’anno 1364.

    "Mi piace"

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...