Signore e signori, sul web – più raramente “in presenza” – si è arrivati persino a duri confronti, a polemiche al calor bianco sul brano musicale appena uscito, “Mille” con Fedez, Orietta Berti e Achille Lauro. I cervelli-mongolfiera campioni del non-pensiero si stanno moltiplicando e prendono qualsiasi argomento, anche il più sciocco e leggero, come fossero confronti su temi di Fede, di filosofia, di tecniche scientifiche, di politica, di astronomia, di psicologia.
Tutto è trascinato in basso, nel pieno stile conflittuale fra opposte tifoserie e ultrà del Calcio, urla sonore o scritte, invettive, no ragionamenti, solo slogan.
Si tornerà mai indietro? Qualcuno si degnerà di insegnare alle future generazioni l’arte del ragionamento?
Oppure questi cervelli-mongolfiera rappresentano l’avvenire umano? Persone che si lasciano e si lasceranno trascinare passivamente dalle più diverse correnti da atrofizzazione neuronale?
Dove è finita la massa pensante del nostro/loro organismo? È calata nello stomaco (il cuore viene saltato di pari passo), nell’intestino, negli organi genitali, tra i glutei?
Scusate la schiettezza della descrizione, ma sembra essere questo l’atteggiamento imperante.
Non è più pettegolezzo. Magari!
È il nulla.
Consoliamoci però con un dato di fatto. C’è anche un inganno che fa sembrare questa massa del “non-pensiero distorto” molto più diffusa e numerosa di quel che è: sono personaggi tanto rumorosi sia a parole pronunciate che nei post scritti sui social, da auto moltiplicarsi, da sembrare onnipresenti. Sono in perenne caccia di uno spazio in cui intervenire per incuneare una loro non-riflessione.
Una ricerca spasmodica la loro, un’ossessione di presenza, pur scrivendo o dicendo sciocchezze. E non sembrano rendersene conto.
Pensieri che per il cervello non sono passati, oppure vi sono transitati ma hanno incontrato una miseria di neuroni attivi nella massa della sospensione grassa cerebrale. Su un aspetto di questa situazione scrissi un articolo a questo link preceduto da un altro sul decadimento o sull’involuzione mentale (link) nel quale “scomodai” anche Isaac Asimov con un suo breve racconto.
Tornando al brano “Mille” del trio musicale Fedez-Berti-Lauro, i rumorosi odiatori non esprimono opinioni personali sulla canzone, ma:
- “… mi tocca però aprendo il feisbuk di vedere sti tre vestiti come pagliacci in vari post… “;
- “… queste sono troiate da venditori di aria fritta“;
- “Ma io dico Orietta Berti ormai Secondo me dovrebbe ritirarsi Basta basta basta….
Achille Lauro lo metterei a fare l’infermiere in una casa di cura degli anziani Dove appunto c’è Orietta Berti… Fedez lo metterei alla reception della casa di cura Dove appunto c’è sempre Orietta Berti E poi ogni tanto cercano di rallegrare un po’ l’ambiente! Ecco questo è quanto
Ecco come siamo messi… la cosa che hanno dalla loro parte che esce la merda Ma la merda ce la fanno continuamente sentire…. li pompano Come chissà che cosa….mentre un pezzo uno sconosciuto che è molto meglio del loro e nessuno lo conosce !
“;
- “… perché questa donna si trucca così e si veste così? Sembra faccia di tutto per imbruttursi. Non capisco! La canzone non l’ho sentita dunque non posso esprimermi“;
- “Tso subito“;
- “Da vomito
“;
- “Finché il cervello va, lascialo andare. Andato proprio… “;
- “La Berti e Lauro hanno lo stesso stilista, qualcuno gli dia l’ergastolo per favore“.
Il punto più citato poi è proprio quest’ultimo, il più sottolineato con sfumature anche molto diverse, dall’attacco atroce, allo sbalordimento passando per la presa in giro: Orietta Berti e Achille Lauro hanno lo stesso stilista.
Eppure si sa dallo scorso Sanremo (vedere a questo tra i tenti articoli usciti in merito). La nostra storica cantante e, credo, anche Achille Lauro, lo dissero già in quel momento. Resta che oggi, all’uscita del nuovo brano estivo, uno dei poli d’attrazione sia che i due hanno anche lo stilista in comune…
Per fortuna sulla canzone in molti l’hanno salutata con allegria, con quel senso di spensieratezza che merita una trovata forse destinata a diventare un tormentone estivo. Sono stati capaci di inquadrare il punto, di contestualizzarlo, di analizzare una “creazione” per quello che è stata voluta e per quel che deve servire. Non di certo mettendola a confronto con scritti filosofici o con una sinfonia di Beethoven.
Magari se tra i maggiormente critici (anche tra coloro che lo sono stati in maniera spiccatamente volgare) ci fosse stata qualche parola ben spesa sul brano, nel senso di far capire perché non piace, anche da semplice ascoltatore.
Non si può essere tutti critici musicali.
Purtroppo, come accaduto per a Pandemia Covid-19, c’è una sorta di schizofrenia-dissociazione condita in una salsa di rabbia rossa. Una generica trasformazione in super esperti formatisi all’Università Facebook-Google-Web-Passaparola ritenuta ben superiore a lauree e a diplomi-master e similari. Quindi, tutti esperti in Virologia, Musica, Finanza mondiale, Complotti globali di potere, Complotti alieni, Genetica, Biologia, Chimica, Psicanalisi ecc.
Il ridicolo è che questo sentirsi superesperti si estrinseca in commenti superficiali caratterizzati da puro nonsense.
Vi prego, torniamo a una parvenza di normalità. Non pretendo la totale normalità, ma qualcosa che ci si avvicini e che ci estragga da questa pazzia diffusa.
Ci salveremo solo tra gruppetti di amici e parenti molto affiatati. Armatevi di sopportazione attraversando i mari virtuali e, talvolta, nel solcare anche quelli reali sempre più propensi nel voler somigliare ai primi.
Ascolto per la prima volta la canzone a seguito del tuo articolo e ti dico che, a parte aver capito la metà delle parole (e solo della metà ho compreso perché sono accostate le une alle altre), credo cje siamo davanti a un prodotto discografico avete una sola ragione d’essere: far parlare di sé per essere ascoltato/visualizzato e quindi fare incassi. E con la scusa di una pubblicità, magari, gli interpreti ci prendono un bonus.
Ad essere sincero, spero di non risentirlo più, ma non ci conto più di tanto: saranno in tanti a canticchiare il motivetto orecchiabile, creato ad hoc da esperti del settore della comunicazione non verbale.
Copio qui il testo
Quello che hai messo nel rossetto mi fa effetto
Mi hai fatto un altro dispetto, lo fai spesso
E mi chiudo in me stesso e balbetto
Sì, ma quanto sono stronzo, mi detesto
Ma tu non ci resti male, che ognuno ha le sue
Si vive una volta sola, ma tu vali due
Vorrei darti un bacetto, ma di un etto
Se ti va ne ho ancora una dentro il pacchetto
Mi hai fatto bere come un vandalo e sono le tre
Si è rotta l’aria del mio bungalow, vengo da te
Però mi dici: “Non salire, che è meglio di no”
Se cambi idea mi fai impazzire, dai baby, come on
Scendi divina dai gradini, ma non te la tiri
Coi tatuaggi dei latini con i gelatini
Non dire che non te l’ho detto, esco
Però ritorno presto, ti prometto
Quando sei arrivato, ti stavo aspettando
Con due occhi più grandi del mondo
Quante stelle ci girano intorno, se mi porti a ballare
Labbra rosso Coca-Cola
Dimmi un segreto all’orecchio stasera
Hai risolto un bel problema, e va bene così
Ma poi me ne restano mille
Poi me ne restano mille
Tre volte di fila, beh
Sei sicura che quello che ho preso era solo aspirina, seh
La notte continua
Mi avevi detto solo un altro, ma sono già tre
Cosi sfacciato che domando se sali da me
Sì, spogliami e facciamo un twist, please
Stanotte questa casa sembra Grease
Quando sei arrivato, ti stavo aspettando
Con due occhi più grandi del mondo
Quante stelle ci girano intorno, se mi porti a ballare
Labbra rosso Coca-Cola
Dimmi un segreto all’orecchio stasera
Hai risolto un bel problema, e va bene così
Ma poi me ne restano mille
Poi me ne restano mille
Sa-sa-sabato sera
Suona il cla-cla, Ca-Cabriot nera
Siamo in macchina, una stella si tuffa e viene giù
Poi me ne restano mille
Sa-sa-sa-sabato sera
Suona il cla-cla-cla, Ca-Cabriot nera
Siamo in macchina, una stella si tuffa e viene giù
(Aah)
Labbra rosso Coca-Cola
Dimmi un segreto all’orecchio stasera
Hai risolto un bel problema, e va bene così
Ma poi me ne restano mille
Poi me ne restano mille
Se vuoi parafrasarmelo, io non ho lo stomaco per farlo… e di stomaco ne ho, non MILLE! 😀
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Ecco, almeno tu sei entrato nel merito. Fortunatamente! Questo è del tutto condivisibile. Il punto del mio pezzo è invece su chi attacca tanto per farlo, sui vestiti e su altri punti che nulla c’entrano col brano. E non ho premuto su chi urlava per scritto che Orietta Berti deve smettere e andare in pensione.
Infatti io non mi sono espresso sul brano per lasciare campo alla critica sulle considerazioni fuori luogo, sugli attacchi puramente personali, sullo stilista in comune tra Orietta e Achille ecc. Da vuoto mentale, uno stile di totale degrado mentale. Ma un minimo di approfondimento e di riflessione sul brano, no? Basta mettere in risalto il gusto personale. Ripeto anche qui, non occorre essere critici musicali, ma almeno centrare il punto con correttezza. Altrimenti è bene buttare il cervello nella spazzatura
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Lo so, ho capito qual era il tuo intento.
Resta il fatto che non apprezzo il brano e volevo renderlo noto. 😜
Per dire, alcuni tormentoni degli scorsi anni, tipo “Vorrei ma non posto” (sempre con Fedez) o “L’esercito del selfie” li ho trovati decisamente intelligenti in molti passaggi. Direi che anche chi ha composto la canzone ha mandato il cervello in vacanza, stavolta 🙈
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Concordo. Credo lo stesso Fedez abbia composto e orchestrato (da verificare): bisogna capire cosa gli è passato per la testa.
Ps – domanda rivolta a te e Alessandri e ad altri titolari di blog su WordPress: se oggi avete scritto un pezzo e avete aggiunto foto o incorporato video nel testo, avete avuto problemi? Oggi a ogni tentativo il sistema WordPress mi dava errore. Ho dovuto prendere un articolo precedente, andare in editor codice, copiare il codice html dove era incorporato un video YouTube e foto per poi incollarlo nel codice html di questo nuovo pezzo (inserendo il nuovo codice di condivisione del video e cambiando le immagini caricando finalmente quelle nuove)
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Non ti so dire, l’articolo odierno era già programmato e ieri, quando ne ho preparati altri, non ho avuto problemi.
So, però, che stanno facendo aggiornamenti al portale e all’app
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Okkk. Oggi non c’era modo di mettere immagini (se non quella di copertina) e nessun modo per incorporare un video
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Io solitamente metto solo quella di copertina, in effetti… e il video (ieri uno l’ho messo per un jukebox delle prossime settimane) non mi ha dato problemi.
Poi, magari, è anche legato al fatto che sono un utente pagante? Tutto può essere…
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Ieri neppure io ho avuto problemi. Solo stamattina. Proverò stasera
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Oggi ero di riposo! 🤣
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Da appassionato di musica prog degli anni ’70, non correvo il rischio di beccarmi le animate discussioni sul nuovo disco del trio Fedez, Berti e Lauro. L’eco delle scimmie urlatrici è l’ennesima dimostrazione del degrado in cui siamo piombati nell’era dei social, anche se sarebbe riduttivo circoscrivere il fenomeno a questi.
Secondo me il moltiplicarsi dei media ha offerto la possibilità a tanti di apparire, di assurgere al ruolo di protagonista. Queste possibilità di visibilità vanno sfuttate, anche dicendo e scrivendo cose di cui non si sa nulla o facendo affermazioni odiose. In quest’ultimo caso, credo che un certo ruolo l’abbia avuto il clima del dibattito politico post tangentopoli.
Comunque era meglio quando si registrava un altissimo numero di ct della nazionale. Oggi fioriscono, a seconda del momento, virologi, economisti, immunologhi, astronomi, ognuno con la propria, più o meno strampalata, verità.
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Anche questo è un punto nodale, concordo: l’ossessione di visibilità e di presenza alimentata da strumenti social. Ma anche un approccio all’altro e a temi di ogni tipo senza usare i neuroni, restando alla comoda superficie, sufficiente e accettato da una certa platea non pensante. La politica (e non solo) approfitta di questo status per lanciare slogan, messaggi senza sostanza, una perenne e facilona campagna elettorale. Infatti sul territorio è raro incontrare politici di qualsiasi livello, contrariamente a quanto avveniva prima del 2000, impensabile per un politico non incontrare spesso la gente, i comitati. Oggi invece quattro parole in croce lanciate sui social e le tifoserie partitiche e di movimento si fomentano e condividono.
Da qui il passo ai “multiesperti” del web è stato immediato
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