Un Natale diversamente spumeggiante, frizzante in maniera alternativa rispetto a spumanti e champagne. Voglio divertirmi e divertirvi con questo mio Buon Natale. Un augurio profumato, caldo nelle sue varie sfumature di colore. Bionde, ambrate, brune, ad alta fermentazione, con spezie oppure al cioccolato, alla cannella, al coriandolo, al ginepro o al miele, con diverse gradazioni alcoliche, dai circa 6 ai 12 gradi, anche non pastorizzate.
Sono le Birre di Natale.
Da secoli sono tradizione tipica del Nord Europa, ma da diversi anni vengono prodotte anche in Italia e con gran successo di amanti e cultori.
Io stesso nel 2014 ne avevo scritto un primo articolo per tracciare una prima panoramica da pubblicare su un quotidiano nazionale.

Le Birre di Natale e l’antica tradizione del Nord Europa
I Mastri birrai hanno raggiunto vette molto alte pescando dall’antica tradizione storica belga sulle Bière de Noël, Christmas Beer o Winter Warmer che sta per le birre invernali britanniche.
Non sono mai identiche, il passare degli anni favorisce variazioni nelle ricette e nelle preparazioni con ingredienti che vengono aggiunti o tolti per dare a queste birre un gusto e un aroma sempre nuovi.
In Belgio, nel piccolo villaggio di Essen, vicino ad Anversa e al confine con i Paesi Bassi, è ben noto il Christmas Beer Festival – ufficialmente OBER Kerstbierfest – organizzato da OBER-Objectieve Bierproevers Essense Regio (link).
Il Festival si svolge nella zona dell’Heuvelhal di Essen (Chapel Street 7)… ed è subito un trionfo per le Birre di Natale, tra quelle alla spina e le imbottigliate, con la presenza di 150-200 produttori (dipende dagli anni). Un evento da gustare assaporando non solo le birre, ma le pietanze abbinate come lo spezzatino cotto nella birra di Natale, i panini con salsiccia e tanto altro.


Tra i grandi classici spumosi del Belgio, la “Gouden Carolus Christmas” prodotta dalla Het Anker (link), oppure la “Bush de Noël” e la “Bush de Noël Premium” della Brasserie Dubuissonn (link)
Non mancano le birre calde, a cominciare dalla “Warme Kriek Chaude” che tra i suoi ingredienti ha la cannella insieme alla ciliegia, prodotta dall’antico birrificio Timmer-mans di Itterbeek nella provincia di Bruxelles.


E che dire della Norvegia o della Danimarca? Anche in questi paesi la tradizione la fa da padrona con la Birra di Natale “Juleøl” preparata da molti birrifici, dai grandi ai più piccoli, birra che deve il suo nome all’antica festa pagana di Jòl celebrata per il solstizio d’inverno. Jul è la parola norvegese che sta per Natale.
Ma nel “Bel Paese”?
Le Birre di Natale in Italia


– A Roma uno dei protagonisti è il microbirrificio Open Baladin (link) che offre agli appassionati la “Nöel gentile” (8,5 gradi alcolici) e la “Nöel Chocolat” (8,5 gradi alcolici), ogni anno con un ingrediente dominante, dal caffè al cioccolato e a tante altre note. Il colore è scuro (lo definiscono come un “marrone tonaca di frate”) e la stessa birra è più densa: la “gentile” stuzzica il naso con sentori di nocciola tostata, mentre al palato il richiamo gustativo sa di cereali torrefatti e di cioccolato, grazie anche alla presenza di ingredienti come la nocciola coltivata in Italia nel territorio delle Langhe; la “Chocolat”, pur con lo stesso colore della precedente, ha un profumo pronunciato di cioccolato e sentori di frutta secca, mentre il gusto di cioccolato domina ogni sorso, ma lo fa dolcemente insieme a sentori di cereali torrefatti e retrogusto dolce-amaro, un mix di sapori dovuto a una combinazione di ingredienti come il Cacao Criollo di Domori-varietà Chuao, malto d’orzo dai campi del microbirrificio, zucchero, luppolo e lievito.
– A Genova la “Birra di Natale” (8 gradi alcolici) della Maltus Faber (link), unicità nel panorama delle birre di questo periodo perché priva di spezie, ma il gusto è caratterizzato dalla miscela tra malti e luppoli (Pils, Vienna – Athanum, Jarrillo – lievito Saccaharomyces Cerevisiae) e dal grado di fermentazione naturale: sembra di avvertire un sentore dolce (per nulla eccessivo) che richiama il caramello e il cioccolato.


– Per quanto riguarda Trento, per la precisione Daiano, l’attenzione si sposta al birrificio Birra di Fiemme (link) che grazie alle sue alchimie naturali dà vita alla sua “Birra di Natale” o “Winterbeer” (5,8 gradi alcolici) caratterizzata da alta fermentazione, colore ambrato, frutto della combinazione di malto d’Orzo, malto di Segale, luppolo, cannella, vaniglia, bucce di arancia amara, anice stellato e coriandolo: sapore dolce, carezzevole e morbido.
– Per ampliare la panoramica di questa ricerca basta spostarsi a San Cassiano di Moriano (Lucca) in casa della toscana Brùton (link) con la sua birra natalizia denominata “St. Renna” (9 gradi alcolici) dove è evidente che giocano con il nome del prodotto perché pronunciandolo è “strenna”… adattissimo al Natale. Una birra che si ispira al metodo e alle formule di quelle belghe. Calda e speziata, ambrata, deve il suo profumo e il suo sapore alla combinazione di miele, cannella, ginger, vaniglia e buccia d’arancia.


– In Piemonte a Villar Perosa (Torino) ha sede la Birre Beba (link) con la sua versione di “Birra di Natale” (8 gradi alcolici), piuttosto complessa e carica di sfaccettature sia al profumo che al gusto, il primo sembra richiamare la rosa, la viola, i frutti rossi, mentre al palato l’intensità di miele e nocciola,
– Il Birrificio Torino (link) invece propone l’edizione limitata della sua “Birra di Natale” (7,4 gradi alcolici) nata grazie alla combinazione di preziosi mieli di tiglio dalle vallate alpine tipiche del Torinese, infuse insieme a luppoli amari dell’Inghilterra del Nord insieme a quelli aromatici dell’East Kent Golding. Birra limpida e da colore ambrato scuro, la nota dolce al gusto è mitigata-domata dall’amaro del luppolo.


– A Lagundo, nell’area di Bolzano, la Forst (link) con la sua birra natalizia “Christmas Brew 2021” (5,2 gradi alcolici) dai riflessi tra l’ambrato e il dorato, un gusto determinato da preziose combinazioni di malti, il tutto racchiuso in bottiglie da collezione, in vetro-ceramica, chiusura metallica a scatto, decorate con ambientazioni tipo foresta natalizia, nello specifico per il 2021, la Natività di Nostro Signore nella stalla di Betlemme sovrastata dai caratteristici Tre Pini stilizzati del marchio Forst: tiratura unica come avviene da 18 anni, Natale per Natale, ognuno con un suo tema-immagine in etichetta.
In più, come di consueto, nella Foresta Natalizia di Birra Forst (Via Venosta 8 – 39022 Forst/Lagundo-Bolzano), fino al 26 dicembre dalle ore 10 alle 23 (chiuso il 24 dicembre) e dal 27 dicembre al 9 gennaio, una speciale ambientazione natalizia: «… un luogo magico, dove grandi e piccoli possono assaporare l’atmosfera del momento più romantico dell’anno. Ti aspetta un piccolo mondo da sogno, fatto di luci scintillanti, focolari suggestivi, profumi inebrianti e delizie gastronomiche. Ma il Natale è anche condivisione, per questo la Foresta Natalizia organizza ogni anno una raccolta fondi a favore dell’associazione Onlus “L’Alto Adige aiuta”».
Bella carrellata di birre da scoprire. La mia birra preferita è, in genere, la Ipa, ma qui siamo su più alti livelli.
Colgo l’occasione per augurare Buon Natale a te e famiglia.
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Buon Natale anche a te e ai tuoi cari! Questo è un mondo ricco di sapori tutti da scoprire. Un po’ di assaggi li ho fatti e mi hanno sorpreso, a diversi livelli. Consiglio. A presto
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