Altra tappa della partnership storico-archeologica tra Sicilia e Grecia: un’antica statua di Atena è giunta al Museo Salinas di Palermo

Ricordate i primi passi di tutta questa storia che ha scandito i tempi di un’ottima partnership storico-archeologica tra Sicilia e Grecia? Bene, adesso siamo arrivati a una fase successiva. In principio la Sicilia ha sottoscritto l’accordo per restituire al Museo dell’Acropoli di Atene (link) un frammento del Partenone (link all’articolo). Pio l’avvenuta consegna del reperto nella capitale greca (articolo a questo link con video).

Adesso, come prevedeva l’intesa tra l’Isola siciliana e le autorità elleniche, una preziosa scultura della dea Atena risalente V secolo a.C. è arrivata ed è in esposizione al Museo archeologico regionale “Antonino Salinas di Palermo (pagina web e anche pagina Facebook): rimarrà nei saloni del museo siciliano per quattro anni.

Con mia grande soddisfazione osservo lo svolgersi di questa vicenda perché rappresenta il riannodarsi o la conferma di legami storici tra Sicilia e Grecia, una connessione tra culture che non si è mai conclusa nonostante l'intreccio di vicende politiche, domini, trasformazioni che in oltre due millenni hanno cambiato il volto di queste due terre e dell'intero Mediterraneo... volendo "limitare" il mio e il vostro sguardo al mare su cui si affacciano le nostre vite e i paesi-protagonisti di questa vicenda.

Questo momento, che segue la cerimonia dello scorso mese ad Atene ha sottolineato Alberto Samonà, assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, portando il saluto del presidente Nello Musumeci – rappresenta per noi l’occasione per scrivere una nuova pagina di storia. Oggi mettiamo insieme un tassello importante che va nella direzione di un’Europa, nuova e antica al tempo stesso, che affonda le proprie radici nella nostra cultura e nella nostra identità plurimillenaria. Nel nome dell’Europa dei popoli e del Mediterraneo, culla di civiltà, festeggiamo l’inizio di questo bellissimo rapporto di collaborazione con la Repubblica Ellenica e con le sue prestigiose istituzioni culturali”.

Atena a Palermo… e si mette in mostra in tutta la sua antica divinità

Eccola lì, in un grande salone che già racconta ai visitatori il passaggio delle presenze greche in Sicilia, l’eredità di quella cultura che nel lontanissimo passato ha piantato semi importanti nell’Isola dando vita a città-stato potenti, ingegnose, ricche a cominciare dalle produzioni artistiche, ingegneristiche, architettoniche.

Atena è viva nei suoi drappeggi, nella sua veste statuaria, è si è insediata ufficialmente il 9 febbraio. Nel mistero tipico di una divinità nasconde il suo viso, ma chi saprà osservarla ne vedrà perfettamente le fattezze.

Ad attenderla e a festeggiarla solennemente in quella che sarà la sua principale casa terrena per i prossimi quattro anni, Lina Mendoni, ministro della Cultura e dello Sport della Repubblica Ellenica, Nikolaos Stampolidis, direttore del Museo dell’Acropoli di Atene: sono stati loro che hanno affidato l’antica effigie della dea alla Regione Siciliana, affidandola alle mani di Alberto Samonà, assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana e a quelle di Caterina Greco, direttore del Museo Salinas.

Ma Atena ha avuto anche l’omaggio del senatore Lucia Borgonzoni, sottosegretario di Stato alla Cultura e del professore Louis Godart, presidente onorario del Comitato internazionale per la riunificazione dei marmi del Partenone e Accademico dei Lincei, attorniati dai rappresentanti della Comunità Ellenica Trinacria di Palermo e della Comunità Ellenica dello Stretto.

La dea non potrà non sentirsi un una casa familiare e sarà visitata dalla gente di Sicilia che avrà modo di riscoprirla e riconoscerla.

Alcuni dettagli, attuali e futuri, sull’accordo Palermo-Atene

Il trasferimento a Palermo della scultura che raffigura la dea Atena è già da sé un primato: infatti, è la prima volta che dal celebre Museo dell’Acropoli arriva in Sicilia, per un’esposizione di lungo periodo, una testimonianza originale della storia ateniese.

Grazie all’accordo, i due musei, ma più in generale, la Sicilia e la Grecia, avviano un percorso di collaborazione nel nome della Cultura, grazie al quale saranno organizzate in partnership mostre, iniziative culturali e attività di ricerca.

Particolarmente significativo è che il momento ufficiale di presentazione della statua sia avvenuto proprio il 9 febbrai, giorno in cui è stata celebrata la Giornata mondiale della Lingua e della Cultura Greca.

Alla scadenza di questo periodo di quattro anni, dal Museo dell’Acropoli di Atene arriverà a Palermo un’anfora in stile geometrico che gli archeologhi fanno risalire inizi dell’VIII secolo a.C.

L’arrivo a Palermo della statua della Dea Atena si inserisce nel rapporto di stretta collaborazione intessuto tra l’Italia e la Grecia e prosegue nel cammino del rispetto delle reciproche storie e culture, a cui anche l’Unesco ha di recente guardato con favore. Restituire l’arte al suo contesto originale ha detto  Lucia Borgonzoni, sottosegretario di Stato per la Cultura È in questa chiave che va interpretata la sinergia tra i due Paesi, che si scambiano così un gesto dal forte valore simbolico e, ancora di più, politico. Il Museo Salinas oggi si arricchisce di una nuova testimonianza di un passato immortale, a disposizione per i prossimi quattro anni dei visitatori provenienti da ogni parte del mondo. Un passato che le nuove tecnologie ci aiutano a valorizzare: le copie tridimensionali ci permettono infatti di rendere i reperti archeologici ancora più accessibili, consentendoci di preservare il contesto originario delle opera”.

Particolari sulla statua di Atena

Realizzata in marmo pentelico come per altre opere che giungono dall’area del Partenone, la statua acefala di Atena raffigura la dea in questa posizione flessuosa, alla maniera dello stile attico di quell’epoca.

La scultura sostiene il peso del proprio corpo sulla gamba destra, mentre con il braccio sinistro si appoggia probabilmente ad una lancia.

Originariamente decorata con una gòrgone al centro, andata perduta, mostra Atena vestita con un peplo segnato da una cintura portata sulla vita e con un’egida stretta disposta trasversalmente sul petto.


L’Accordo stipulato tra il Museo Archeologico Regionale Antonino Salinas e il Museo dell’Acropoli di Atene con il sostegno della Regione Siciliana e della Grecia, frutto di 14 mesi di intensa collaborazione e di consultazioni ha rimarcato Lina Mendoni, ministro della Cultura e dello Sport della Grecia – prevede l’invio (per quattro anni più quattro) al Museo palermitano di due importanti e preziosi reperti provenienti dalle Collezioni del Museo dell’Acropoli. Quest’accordo, indica la via maestra che Londra ed il British Museum potranno seguire. Oggi Atene consegna al Museo Salinas,una statua della sua dea protettrice, Atena. Scolpita anch’essa in marmo pentelico, come le sculture del Partenone, essa ornava la Sacra Roccia dell’Acropoli nel V secolo a.C. Da oggi e per i prossimi quattro anni, Atena vivrà qui, a Panormo, nella fertile terra di Sicilia, per simboleggiare il lungo e fecondo legame che unisce la Sicilia e la Grecia”.

In questo grande salone dove sono esposte le metope dei templi di Selinunte e che è il cuore pulsante del museo ha spiegato Caterina Greco, direttrice del Museo archeologico regionale Antonino Salinas tutto parla greco. Greche sono le divinità che appaiono davanti ai nostri occhi e i miti che da ogni parte ci circondano, disegnando una geografica del Mediterraneo antico che da secoli è la nostra casa comune. È dunque in buona compagnia la bella statua di Atena che viene dal santuario dell’Acropoli di Atene, prezioso àgalma che custodiremo con cura, e che particolarmente ci commuove perché è la testimonianza della lontana ma umanissima dedica di un devoto, oggi per noi senza volto né nome. Una collaborazione culturale tra nostri due musei, il Salinas e il Museo dell’Acropoli, che oggi celebriamo in occasione dell’esposizione a Palermo della scultura ateniese ma che nei prossimi mesi si sostanzierà in un programma di ulteriori iniziative e appuntamenti”.

Nell’ambito della feconda collaborazione instaurata con l’Assessorato ai Beni Culturali e dell’Identità Siciliana impersonato dall’assessore Alberto Samonà, grande amico della Grecia e con il Museo Archeologico Regionale Antonino Salinas e la sua inastancabile collega, la direttrice Caterina Greco – ha detto il professore Nikolaos Stampolidis, direttore del Museo dell’Acropoli di Atene – il nostro Museo è oggi particolarmente lieto di concedere per un prestito della durata di quattro anni (cui seguirà, in avvicendamento e per altrettanto tempo, il prestito di un prezioso vaso geometrico dell’VIII secolo a. C.), il prezioso torso di una statua della dea Atena, proveniente dall’Acropoli di Atene. Il peplo che riveste la dea è ornato da una rara egida trasversale, con scolpita sopra una gorgone. Sulla mano sinistra ella portava una lancia. Questo pezzo della nostra Atene e della sua Acropoli, sarà così fruibile ai nostri cari amici siciliani, ricordandogli che anche la città di Atene ed nostro museo li ama in quanto nostri fratelli”.

Ringrazio la Sicilia, il suo Governo, l’assessore Alberto Samonà e la direttrice del Museo Salinas, Caterina Greco – ha detto Louis Godart, presidente onorario del Comitato internazionale per il ritorno dei marmi del Partenone in Grecia  di avere ascoltato la preghiera dei tanti che nel mondo credono nei valori promossi dagli antichi Greci, consentendo al frammento del fregio di Fidia conservato al Museo Salinas di Palermo di ritrovare la sua giusta collocazione nel nuovo museo dell’Acropoli. L’aver permesso a questo reperto di tornare ad Atene e raccordarsi con la statua della dea Artemide, la Sicilia e il Museo Salinas hanno indicato al mondo la strada che il British Museum dovrà seguire. Li ringrazio a nome della cultura mondiale”.

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