Ultimo appuntamento con il ciclo dei concerti ideati dall’Associazione Musicale e Culturale “Trapani Classica”, dedicati agli studenti delle scuole, appuntamento pubblico con il recital della giovane pianista Giulia Loperfido. L’evento è fissato per il 26 aprile nella sede istituzionale della città di Trapani, a Palazzo d’Alì, Sala Sodano, ore 10,30.
Questo come gli altri eventi in cartellone vede “Trapani Classica” (link sito web e link Facebook) a organizzare il tutto in concorso con l’Ente Luglio Trapanese – Trapani Capitale della Cultura, Assessorato alla Cultura della città di Trapani, Conservatorio Antonio Scontrino.


Il “chi è” di Giulia Loperfido
L’artista ha una bella storia di rapporto e dialogo con la musicale avendo iniziato molto presto. Bisogna considerare che Giulia Loperfido inizia a competere in concorsi nazionali ed internazionali dall’età di 7 anni distinguendosi sempre fra le prime posizioni.
La sua preparazione e la sua strutturazione musicale è grande: nata a Roma nel dicembre del 2000, ha iniziato a studiare pianoforte all’età di 7 anni sotto la guida del Maestro Mannarini. Nel 2010, all’età di 9 anni, viene ammessa al terzo anno al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma, nella classe del Maestro Riccardo Marini.
Si diploma nel febbraio 2017 a 16 anni appena compiuti con il massimo dei voti e la lode, aggiudicandosi nell’ottobre dello stesso anno il Terzo Premio alla XXXIV edizione del Premio Venezia, riservato ai migliori diplomati, occasione che le ha permesso di esibirsi al Teatro La Fenice.
A partire dal 2013 Giulia si era già avvicinata alla musica da camera. Nel 2014 in duo con la violinista Gaia Trionfera vinse il Terzo Premio del “A feast of duos” violin & piano competition a Sion, il Primo Premio del Sardinia International Music Competition, il Secondo Premio al Concorso Nazionale di Musica da Camera “Giulio Rospigliosi” e al Concorso “Città di Magliano Sabina” 2018.
Nel 2018 è stata selezionata come unica pianista partecipante alla XVI edizione del “Rome Chamber Music Festival”.


È vincitrice di primi premi in competizioni nazionali quali la IX e la X edizione del Concorso Pianistico “Città di Magliano Sabina”, il IV Concorso Pianistico “Città di Avezzano” e ha primeggiato in concorsi internazionali come il III Concorso Pianistico “Premio Clivis”, il I Concorso Pianistico “Bruno Bettinelli”, il Concorso Pianistico “Città di Castiglion Fiorentino”, il IV Concorso Pianistico “Mozart” a Frascati, il XIX Concorso Pianistico “Anemos” e il Grand Prize Virtuoso Competition 2017.
Nel 2020 è stata ammessa ai Corsi di Alto Perfezionamento dell’Accademia di Santa Cecilia a Roma, nella classe del Maestro Benedetto Lupo.
In precedenza ha frequentato dal 2018 il Corso di Perfezionamento tenuto dal Maestro Andrea Lucchesini presso la Scuola di Musica di Fiesole. Dal 2014 si era inserita nei Corsi di Alto perfezionamento Pianistico tenuti dal Maestro Konstantin Bogino e Laura Pietrocini all’Accademia Internazionale Musicale di Roma.
Ha partecipato come allieva effettiva a Masterclass con maestri come Bruno Canino, Roberto Cappello, Pavel Gililov, Benedetto Lupo, Andrea Lucchesini, Boris Petrushansky, Klaus Kaufmann.
Ha frequentato anche il Corso di Perfezionamento in musica da camera con il Trio di Parma presso l’Accademia Perosi di Biella.
Nel 2020 ha iniziato a frequentare in trio il Corso Biennale internazionale di musica da camera nell’ambito dell’Avos Project a Roma.
Quindi, quello di Trapani del 26 aprile è l’ennesimo evento musicale da non lasciarsi sfuggire continuando lungo la scia dei pianisti di grande valore che hanno caratterizzato tutti i precedenti appuntamenti di Trapani Classica, tra giovani e vincenti talenti che hanno primeggiato in Italia e a livello internazionale, insieme a concertisti di grande esperienza che hanno dato lustro alla scuola interpretativa e musicale italiana nei palcoscenici di tutto il mondo.
Programma Concerto del 26 aprile, ore 10,30 Palazzo d’Alì – Sala Sodano
– Johann Sebastian Bach: Partita n. 2 BMW 826
- Sinfonia
- Allemande
- Courante
- Sarabande
- Rondeaux
- Capriccio
– Fryderyk Chopin: Scherzo n. 1 op.20
– Maurice Ravel: Le tombeau de Couperin
- Prélude
- Fugue
- Forlane
- Rigaudon
- Menuet
- Toccata
Guida all’ascolto
a cura di Anna Maria Malerba, musicologa e docente di musica, segretario di “Trapani Classica”
Il programma proposto dalla giovane ma già affermata pianista Giulia Loperfido spazia dal Barocco del XVIII secolo al Neoclassicismo del primo Novecento con tre protagonisti indiscussi della storia della musica occidentale, Bach, Chopin e Ravel, permettendoci così di coglierne le differenze stilistiche e formali.
La Partita n. 2 in do minore BWM 826 appartiene all’ultima fase compositiva di Johann Sebastian Bach (1685-1750) ed è inserita nella raccolta Clavierubung n. 1. (letteralmente “esercizio per tastiera”). Le sei Partite, termine con il quale si intende un insieme di danze strumentali per clavicembalo, comprese in questa raccolta, sono costituite da sette brani, tra danze tipiche della Suite tedesca (Allemanda, Corrente, Sarabanda e Giga) e altre forme diverse come Preludio, Capriccio, Rondeau etc.. Fa eccezione proprio la Partita n. 2 che vede la successione, invece, di sei pezzi con una Sinfonia iniziale tripartita dal carattere improvvisativo, grave e solenne nella prima sezione, cantabile nell’Andante centrale e allegro risoluto nella terza parte (una fuga a due voci). Dopo una Allemanda, con andamento moderato e con una malinconia soffusa, una Corrente a quattro voci che si rincorrono contrappuntisticamente e una Sarabanda lenta e lirica, gli ultimi due pezzi, un Rondeau e un Capriccio completano una costruzione musicale complessa e magica.
Gli scherzi chopiniani, pezzi brillanti e di ampio respiro, pur derivando dal terzo movimento delle sinfonie o delle sonate, mantengono poco del carattere leggero e giocoso. Composto all’età di ventuno anni (1831), a Vienna, il primo dei quattro scherzi di Frydeyc Chopin (1810-1849), in si minore, ha un attacco rapsodico con due accordi iniziali in «fortissimo» da cui esplode una sezione agitata Presto con fuoco, seguita da una delle più deliziose e avvolgenti melodie, una vera ninna nanna (probabilmente il canto natalizio polacco «Lulajze lezuniu», «Dormi bambino Gesù»). La ripresa della prima parte, legata dagli stessi accordi introduttivi, sempre impetuosa e violenta, conclude con una coda virtuosistica.
Gli ultimi ventisei minuti del recital sono dedicati a Maurice Ravel (1875 – 1937), la cui opera Le Tombeau de Couperin richiama in qualche modo la composizione bachiana del programma. Il titolo (il termine «Tombeau» indica nella musica strumentale un elogio funebre ad un personaggio illustre), ma anche la struttura formale basata su una successione di pezzi, prettamente tastieristici (Prelude, Fugue e Toccata) e danze tipiche settecentesche (Forlane, Rigaudon e Menuet), costituiscono un chiaro riferimento a Francois Couperin (1668 – 1733), importante clavicembalista francese del Barocco musicale, tanto ammirato. Le parti che compongono questa “suite” moderna presentano, inoltre, una dedica ad amici compatrioti caduti in battaglia durante la grande guerra. Un doppio omaggio, quindi, per l’ultima opera pianistica risalente al 1917 del compositore francese che si inserisce nello stile della seconda fase della sua poetica, il Neoclassicismo. L’attrazione per la musica del passato e il recupero di forme equilibrate seppur vestite di una sonorità nuova, moderna e malinconica, si rivelano essere elementi ispiratori per uno dei capolavori del pianismo novecentesco.