Oltre 7.000 lingue al Mondo, ma da anni si aggiungono quelle del web, lingue “virtuali” nate per i giochi online e trasposte nella realtà

Mi sono trovato spaesato. Stavo curiosando su Twitter che utilizzo per diffondere notizie, analizzare fatti, studiare situazioni, quando davanti agli occhi mi si sono aperti dei tweet particolari. Erano scritti da persone che di solito partecipano a un gioco sul web. Usavano tra loro un gergo e termini incomprensibili, frutto anche di anglicismi storpiati, utilizzati con disinvoltura e padronanza maggiori di quanto si vede oggi sui social nei riguardi della Lingua Italiana.

Questa curiosità, questa sorta di idioma “iniziatico”, mi ha dato lo spunto per parlare dei linguaggi, ma non solo di quelli virtuali che poi vengono calati anche nella quotidianità. La cosa mi ha ispirato, così ho posto l’accento sul lavoro di Ethnologue che ha analizzato le lingue “reali parlate nel mondo: in passato mi è servito per comprendere la catalogazione internazionale della Lingua Siciliana (link).

… un fizz che era mid
… ho gankato ed è stata easy kill
… Sono intrinsecamente pessimi giocatori se vogliono fare due bot
… Duo bot si nutrirà e incolperà il jungler. Sempre.
… BOT Premade LOL player
… Come è possibile non conoscere i termini base di un gioco e giocarci non lo so…
… Cmq premade è quando fai una Ranked o una normal con un’amico e nn da solo… Quindi tecnicamente siete più coordinati siccome solitamente i premade si parlano ad esempio con TS
… Premade: Che state giocando insieme e nello stesso tempo state sullo stesso teamspeak così da poter comunicare meglio e coordinarvi di conseguenza
…Vorrei aggiungere che un vero Premade ha l’ Mmr uguale alla somma del Mmr di entrambi diviso due + 50
… Ovviamente hai Un Mmr diverso per ogni Pvp. Tipo Normal 5vs5 ha il suo Mmr e Ranked 5vs5 ha il suo Mmr.
… Se un Gold V, gioca con un Silver V in premade Ranked per diverse partite, L’Mmr del Silver si alzerà, mentre quello del Gold si abbasserà e questo è male per il Gold, in quanto gli Lp che guadegnerà ne saranno influenzati. Ecco un altra cosa delle Premade per le Ranked che in molti non sanno.

Quello che avete appena letto è solo un minimo esempio. Le prime espressioni le ho prese proprio da una conversazione su Twitter. Le altre le ho catturate da un forum sul gioco a cui si riferiscono: LOL sta per League of Legends.

Quindi, LOL player sta per giocatore di League of Legends.

In quegli ambienti questo linguaggio figura ormai come una sorta di etnia idiomatica, un modo per fare gruppo, sentirsi inclusi. Come uno strano e misterico linguaggio sacerdotale. Ho notato spesso una lieve, non celata, derisione nei riguardi dei cosiddetti novizi, poco pratici della terminologia, quindi non considerabili come buoni giocatori. Però questo sistema comunicativo ha un indubbio vantaggio: facilitare la comprensione tra giocatori di differenti nazioni tramite la Rete delle reti e la virtualità dei giochi.

Certo… sempre a distanza, in un mondo illusorio. Del resto siamo nell’epoca social, quella del non contatto fisico-visivo.

Per avere un’idea su questo vocabolario virtuale (che poi così virtuale ormai non è), sono capitato su www.everyeye.it e su www.powned.it che comprendono molto e spiegano l’universo web e del gaming: in questo caso sono solo rudimenti sulla terminologia, quella proprio di base. Dà l’idea.

Devo riconoscere che dalla lista che state per leggere mancano alcuni dei termini che ho trovato nei tweet e nei commenti di alcuni giocatori.

Per avere una vera padronanza di questa gamma di espressioni, bisogna giocare a League of Legends e confrontarsi con gli altri partecipanti, i LOL player.

LOL-League of Legends… il suo vocabolario virtuale (accenno)

  • ad: è, essenzialmente, l’abbreviazione di “attack damage”, che può riferirsi sia al danno fisico, sia a quello magico;
  • afk: “away from keyboard” è il classico acronimo usato in tutti i titoli online per indicare un utente che si è assentato (o per indicare agli altri che vi allontanate dal PC);
  • aggro: significa, essenzialmente, attirare su di sé l’attenzione di un avversario, di un NPC o di una difesa fissa, i quali focalizzeranno i loro attacchi contro il vostro campione;
  • ap: è l’abbreviazione di “ability power”, questo acronimo è utilizzato principalmente correlato al danno magico;
  • ARAM: indica semplicemente una strategia di gioco: “All Random, All Mid”;
  • b: sta per “return to base”, si usa solitamente quando si ha scarsa salute e si ha bisogno di tornare alla base per curarsi o per acquistare oggetti dal vedor;
  • bait: in questo caso si intende provocare il nemico, provocando un suo passo falso; cercare di simulare una situazione di difficoltà per tendere una trappola;
  • backdoor: indica prevalentemente l’attività di “guerriglia”, ovvero quando si aggira il team nemico per distruggere le strutture fisse;
  • bg: sta per “bad game”;
  • bm: si legge quando qualcuno, diciamo così, non si comporta in modo elegante, “bad mannered”;
  • bot: il termine ha un doppio significato. Può riferirsi all’IA (i tradizionali Bot), oppure indicare semplicemente il percorso più basso della mappa, ovvero la Bottom Lane;
  • camp: il camp, solitamente, è opera di un jungler che si apposta lungo una linea ben precisa per “gankare” gli avversari che gli capitano a tiro;
  • carry: anche in questo caso possiamo avere due significati. Secondo una prima accezione, Carry sta a indicare un Campione che deve assolutamente portare danno agli avversari e quindi è “costruito” appositamente per sostenere il ruolo. Secondo l’altro significato, Carry sta a indicare il giocatore che ha portato la vittoria al proprio team;
  • caster: il caster è solitamente un Campione che basa tutta la sua potenza e strategia sull’uso delle abilità, più che sui meri “physical damage”;
  • cheese: una strategia di gioco da considerarsi come troll, solitamente contraria al fairplay, alle regole e al gioco di squadra;
  • clutch: è un’espressione da intendersi come “just in time”;
  • counterengage: riuscire a ribaltare le sorti di uno scontro, capitalizzando e gestendo a dovere l’offensiva nemica portandola in un terreno maggiormente favorevole alle vostre peculiarità;
  • counterjungle: significa, in buona sostanza, rubare l’ultimo colpo ai jungler nemici, sottraendo loro esperienza e oro derivanti dall’uccisione degli NPC presenti nella Jungle;
  • creep block: accade quando un folto gruppo di minions o altri NPC impediscono i movimenti di un Campione, creando una barriera impenetrabile e controproducente se si è in difficoltà;
  • db: “double buff”;
  • dc: solitamente sta per “disconnesso” o “disconnected”;
  • disengage: scappare, lasciare lo scontro. Alcuni Campioni riescono a farlo con estrema agilità, mentre altri devono farsi coadiuvare da qualche alleato per avere il tempo di mettersi al sicuro;
  • engage: al contrario del termine precedente, significa entrare nel vivo dello scontro, ingaggiando il nemico, appunto;
  • EU: European server, può riferirsi a EUW o EUNE;
  • executed: morte provocata da qualunque fattore esterno (minion, mostri o torrette) che non porta alcuna esperienza o oro ad alcun Campione;
  • ez: è sostanzialmente un’abbreviazione per “easy”.
  • feed: letteralmente significa “morire un sacco di volte”. Ciò, infatti, “nutre” il team avversario riempiendolo di esperienza e oro;
  • fed: avere un alto rateo KDA, oppure farmare un enorme quantitativo di gold ed esperienza. “Esser nutrito”, se vogliamo vederla così;
  • ff: dare “forfeit”;
  • focus: concentrare il danno o il controllo su un bersaglio specifico;
  • Gank: sta per “imboscata”, quando uno o più giocatori invadono una lane in gruppo per uccidere facilmente – i gank sono solitamente coordinati ed eseguiti dal jungler o da un laner in roaming, nonché dal laner che riceve la gank;
  • gap closer: teletrasportarsi sul bersaglio, letteralmente “abbattere la distanza”, ottimo per effettuare gank o fare da initiator;
  • gg: questi sono sicuramente gli acronimi più conosciuti, “good game”;
  • gj: “good job”. Sempre più raro, dobbiamo ammettere;
  • glass cannon: in pratica l’espressione si riferisce a un Campione che è stato “costruito” con soli oggetti offensivi (che aumentano danno d’attacco o potenza delle abilità), senza tenere in minima considerazione la difesa;
  • glhf: “good luck, have fun”;
  • greed: “avidità”. Ciò capita quando si getta la prudenza al vento cercando la kill facile inseguendo l’avversario senza tenere conto delle – sicure – conseguenze negative del gesto;
  • group: “grouppare” significa, appunto, raggrupparsi per raggiungere un obiettivo specifico e, quindi, un vantaggio sul campo di battaglia;
  • ham: non è prosciutto, ma “hard as a mother f***er”. Sta per agire in modo del tutto sconsiderato;
  • ign: “in game name”;
  • inc oppure omw: “incoming” oppure “on my way”, sto arrivando;
  • Junkler: come fosse il jolly di un team, come il playmaker di una squadra di basket;
  • Kitare: attaccare ed arretrare con un Champion Ranged contro un Champion con range d’attacco inferiore – di solito i melee – mentre questo vi sta inseguendo; in tal modo è lui a subire danni senza riuscire a farne. Facilmente Kitabili sono i Melee senza Gap Closer;
  • ks: ha due possibili significati. Il primo è “kill steal” (quando un tuo alleato dà il colpo di grazia ad un nemico il cui merito per l’uccisione spetterebbe a te), mentre l’altro significa “kill secure”;
  • LastHit: il Last Hit è l’atto con cui si infligge l’ultimo danno che porta a zero gli HP di un’unità nemica
  • leash: aiutare il jungler a ripulire il suo primo monster camp, per il vantaggio di esperienza e oro iniziale;
  • MIA: missing in action, quando la posizione di un nemico è sconosciuta e bisogna usare molta prudenza nell’avanzamento. Come potete immaginare non ha lo stesso significato usato nel gergo militare;
  • MMR: match making rating;
  • nerf: l’abbiamo visto con l’ultima patch (7.19), significa modificare qualcosa per indebolire un Campione e renderlo, così, un po’ più bilanciato;
  • np: “no problem”;
  • nw: “no worries” (troverete gran pochi giocatori che lo useranno);
  • oom: “out of mana”;
  • OP: “overpowered”, si riferisce a un oggetto, abilità o Campione palesemente sbilanciati (vedasi l’Item Incensiere Ardente per i Support);
  • PBE: Public Beta Environment, il canonico limbo in cui il team testa i futuri cambiamenti del titolo;
  • pick: trovare un avversario fuori posizione e approfittarne;
  • rotation: un movimento di squadra coordinato da un obiettivo all’altro (ad esempio, distruggere una torre e poi dirigersi tutti assieme a uccidere un mostro nella giungla);
  • snowball: sfruttare un piccolo vantaggio per riuscire a crearne di più efficaci;
  • squishy: ci s riferisce solitamente a un Campione facile da uccidere;
  • SR: Summoner’s Rift (la Landa degli Evocatori, il classico campo di battaglia);
  • ss: indica “stay safe”, ma può anche avere lo stesso significato del precedente termine “MIA”;
  • stacking: acquistare oggetti con la medesima statistica, per portarla al massimo;
  • tanky: non è necessariamente riferito ai Tank puri, ma può indicare anche quei personaggi in grado di reggere ben l’urto e mantenere la linea di combattimento grazie alle loro statistiche di attacco e difesa;
  • throw: letteralmente, “gettare al vento la partita” magari commettendo un errore grossolano che cambia gli equilibri di gioco portandovi alla sconfitta;
  • tilt: è, semplicemente, il blackout mentale di chi non riesce più a mantenere la concentrazione commettendo errori inutili;
  • tri, tribush: si riferisce alla linea di cespugli vicini alla torretta più lontana della Top e della Bottom Lane, ovvero il posto perfetto per le imboscate dei jungler;
  • turtle: significa, essenzialmente, rimanere nel raggio d’azione delle difese fisse e difendere la posizione;
  • ty: “thank you”;
  • wardare: per rilevare e andare a caccia (o controgankare) di un Jungler-avversario, quindi piazzare un paio di ward nella sua jungla, oppure agli ingressi della propria se la sua attitudine è counterjunglare;
  • wave clear: rappresenta la velocità con cui un Campione può spazzare via un gruppo di minion;
  • wombo combo: è la combinazione di molteplici abilità provenienti nel medesimo momento, da più Campioni;
  • wort /wurf: si dice in modo sarcastico per indicare che, nonostante l’errore, si è portato a termine il compito (ad esempio, venire uccisi mentre si distrugge una torre e così via);
  • wp: “well played”;
  • yw: “you are welcome”.

Tutte le lingue del Mondo!

Un lavoro di catalogazione enorme quello che da anni è nel database online di Ethnologue, realtà che è stata capace di utilizzare tutte le conoscenze possibili sulle lingue ufficiali, su quelle parlate, sugli idiomi che potrebbero scomparire, sui dialetti e su quelli che hanno dignità di vera e propria lingua. [sul sito web Ethnologue (link), tutte le cartine qui mostrate sono interattive]

Un primo dato? Fino a questo momento del 2022 nel Mondo si parlano 7.151 lingue, un’enormità. Un numero che è in continua mutazione come molti altri di questo monitoraggio perché i linguaggi sono dinamici e prendono vita o muoiono dai cambiamenti delle società umane. Estrapolando i particolari dal totale, spuntano fuori dati più specifici.

Innanzitutto, c’è una sorta di confronto tra giganti e nani degli idiomi mondiali. Mi faccio capire meglio.

Circa il 42,58% delle lingue è ora in pericolo (endagered – in via di estinzione), alcune di queste spesso vengono “parlate” da meno di mille persone. Contemporaneamente, solo 23 lingue rappresentano più della metà della popolazione mondiale.

Considerando solo i madrelingua, è il Cinese Mandarino a essere l’idioma più parlato al mondo. Le cose cambiano se per l’intero Globo si considerano coloro che sono di seconda, terza e di lingua prevalente: in questo caso è l’Inglese a diventare la lingua più utilizzata nel mondo. Come rimarcato da Etnologue, dovrebbe essere un effetto della prima influenza coloniale dell’Impero Britannico e della successiva diffusione della cultura nordamericana.

A fronte delle tante che stanno correndo un serio rischio di scomparire, molte altre lingue sono considerate stabili: non rischiano di estinguersi quando tutti i bambini della comunità le stanno ancora imparando e usando nelle istituzioni scolastiche e nelle famiglie. Se la situazione dovesse cambiare, le lingue stabili potrebbero iniziare a decadere fino ad arrivare allo stato di pericolo sopravvivenza.

Poi esistono particolari primati come quello sul maggior numero di lingue “parlate” in singole nazioni: Papua Nuova Guinea è la prima visto che il suo territorio è popolato da ben 840 lingue, più del doppio di quelle che caratterizzano l’Europa. A seguire nella classifica, Indonesia, Nigeria, India, Stati Uniti, Australia, Cina, Messico, Camerun, Brasile.

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