Il 30 aprile 1945 Hitler si uccise: scompariva il peggior incubo del mondo, al pari di qualsiasi altro dittatore sanguinario

Anno 2022, 30 aprile, morto 77 anni fa. Fine di un periodo terribile per l’Europa e per il Mondo che vide sangue versato a fiumi, campi di sterminio, il massacro di ebrei, dissidenti politici, diversi, semplici oppositori che come loro “arma” avevano solo la parola. Tutti uccisi col gas, con la fame, con gli stenti del lavoro forzato. Il 30 aprile 1945 finalmente Hitler morì uccidendosi (pare… o si fece sparare in testa): scompariva il peggior incubo del mondo al pari di qualsiasi dittatore sanguinario che, tentando di imporre il proprio ordine con le armi, finisce sempre sottoterra.

Non è passato ancora un secolo da quando ci siamo liberati di quell’uomo e del suo sistema, quello che ha distrutto vite e nazioni, che con gli sconvolgimenti causati ha portato alla successiva bi-spartizione del mondo in due sfere di influenza, la guerra fredda e quel che ne è conseguito.

Sono ancora troppo pochi questi 77 anni visto che ancora nelle nostre società moderne e digitali, tutte social, abbiamo rigurgiti maleodoranti di pseudo nazismo. Rigurgiti che si rispecchiano pure in leader di nazioni capaci di sferrare attacchi e invasioni per far propri territori “gustosi”, economicamente appetitosi (mascherando gli attacchi con principi inesistenti, ottime cortine fumogene mentali).

Il sanguinario dittatore tedesco se ne andò all’altro mondo nel suo rifugio sotterraneo, il Führerbunker, l’ultima sua tana mentre Berlino bruciava e cadeva pezzo per pezzo. Si uccise insieme a Eva Braun che aveva sposato da meno di un giorno.

I due cadaveri furono portati fuori da quel bunker per topi hitleriani: il cancelliere si era sparato un colpo di pistola alla tempia destra (verso le ore 15,30) dopo aver preso una capsula di cianuro. La sua fedele compagna aveva preso la stessa capsula di veleno che prima era stata testata su Blondi, il cane di Hitler.

I loro corpi furono poi cosparsi di benzina e bruciati.

Come riportato nel suo testamento, Hitler aveva stabilito che Joseph Goebbels dovesse succedergli nella carica di cancelliere del Reich. Lo stesso Goebbels però lo fece per nemmeno due giorni perché decise di suicidarsi (la sera del primo maggio 1945) insieme alla moglie Johanna Maria Magdalena “Magda” Rietschel uccidendo prima i sei figli.

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