Festa della Mamma, Madre, Mater, la Grande Madre, Mut, Mehet-ueret e Iside, Astártē-Ashtoreth, Gea, Ninhursag, Cibele, Mater Matuta, Bona Dea…

“Donna che ha concepito e partorito; genitrice: mtenera, affettuosaamorosa; msnaturataamore di m.; mdi molti figlidiventare m., avere il primo figlio; ragazza m. (o anche, ma oggi poco com. , mnubile), giovane donna che ha figli senza essere sposata”. Questa la definizione iniziale da vocabolario, il Treccani. Funzionale direi. Un vocabolario non può concedersi voli della mente e del cuore. Ed ecco per la Festa della Mamma, Madre, Mater, la Grande Madre, Mut, Mehet-ueret e Iside, Astártē-Ashtoreth, Gea, Ninhursag, Cibele, Mater Matuta, Bona Dea…

Definizioni, nomi mitici, tanti i modi per chiamare una mamma, tante le sfumature dall’Anatolia, alle regioni laziali, passando per gli etruschi, i Greci, i fenici, i mesopotamici, gli egizi e tutti gli altri popoli che dall’antichità hanno definito, idealizzato, concretizzato il concetto di Madre.

La Terra Madre, la madre per antonomasia, la madre nei cieli e nella terra… la madre è madre, ma non solo genitrice, per quanto le definizioni e i culti poggino sul fulcro della genitrice di vita. È anche un completamento del parto come cura della vita generata, sostenitrice, confidente, protettrice, educatrice. Per la festa della Mamma sto sposando tutto il concetto al femminile inglobandovi anche la protezione dei figli.

Immune all’odio una mamma, tranne quando si metta in pericolo un figlio, quel che ha ricevuto il dono della vita da lei. Femminilità allo stato puro proprio per la capacità di dare alla luce dei figli, ma anche, in maniera palese o dietro le quinte (dipendeva dalle società), vera timoniera della barca familiare.

[…] Dea dalle molte facoltà,
onore del sesso femminile.
[…] Amabile, che fa regnare la dolcezza nelle assemblee,
[…] nemica dell’odio […]
[…] tu regni nel Sublime e nell’Infinito.
Tu trionfi facilmente sui despoti con i tuoi consigli leali.
[…] Sei tu che, da sola, hai ritrovato tuo fratello (Osiri), che hai ben governato la barca, e gli hai dato una sepoltura degna di lui.
[…] Tu vuoi che le donne (in età di procreare) si uniscano agli uomini.
[…] Sei tu la Signora della terra […]
Tu hai reso il potere delle donne uguale a quello degli uomini!

Dal grande Inno a Iside, Papiro di Ossirinco n. 1380, 1. 214-216. II secolo a.C

Questo Inno a Iside dall’Antico Egitto dice molto in poche parole, in poche frasi. La Terra del Nilo, Kemet, era sempre diviso dalla dualità che si rispecchiava anche nella suddivisione del Paese una volta unito (Basso e Alto Egitto) e così le madri originarie e più antiche erano due, Mut il cui nome sta proprio per madre, originata dalle acque autonomamente, senza un atto della fecondazione (Colei Che partorisce ma Che non è mai stata partorita) ed era la Regina del Cielo, raffigurata anche come un avvoltoio, Regina delle regine.

Iside invece era più legata al concetto terreno dell’essere mamma.

Poi l mito greco sull’origine della Terra in Gea o Gaia (Γῆ – Γαῖα), la massima espressione di genitrice in quanto ha dato vita al mondo in cui tutti viviamo, madre di tutte le altre divinità che simboleggiano gli elementi naturali. Anche qui non manca una dualità, però conflittuale, perché i rapporti con Urano, il Cielo, non furono idilliaci, pur essendo entrambi necessari a creare tutto ciò che esiste, non solo gli elementi terreni, arerei e immanenti, ma anche le altre creature divine e magiche, spirituali. Gea come simbolo femminile per eccellenza e della Natura. Prima di lei era solo Caos di ogni materia, disorganizzazione, il nulla.

La Terra io canterò, l’antichissima madre del Tutto,
che sta su salde basi, che nutre quanto è sul suo dorso,
quanti animali vanno sul suolo, sui flutti del mare,
quanti per l’aria volan: di te si nutriscono tutti.
Da te le figliolanze feconde e le fertili messi,
o venerabile Dea, tu puoi dare agli uomini i beni,
li puoi togliere; e quello beato, che tu vuoi d’onore
colmare, o Dea: gran copia di doni egli avrà d’ogni specie.
Gravi le zolle altrici saranno per lui d’ogni messe,
di frutti i campi, colma la casa egli avrà d’ogni bene.
Primi sono essi nelle città dalle femmine belle,
con savie leggi, arride ad essi ricchezza e fortuna,
alteri i figli vanno per giovine fior di letizia,
liete le vergini in cuore, sui morbidi fiori, su l’erba,
intrecciano, scherzando, stringendo corone, le danze,
quando tu brami, o Dea, veneranda, largire gli onori.
O madre degli Dei, consorte d’Urano stellato,
salve! Del canto in compenso concedimi vita beata,
Io mi ricorderò d’esaltarti in un carme novello.

Alla Terra Madre del Tutto – Inno omerico a Gea-Gaia. Traduzione di Ettore Romagnoli nel 1914. da “Omero minore Inni – Batracomiomachia – Epigrammi – Margite”, illustrazioni di Adolfo de Carolis, Bologna, Zanichelli, 1925

Dopo questa accenno di escursione tra i miti, un augurio per la Festa della Mamma a mia madre Letizia, capace di affrontare il suo compito in una situazione complicata. Mio padre (che ha festeggiato il suo compleanno il 7 maggio) era spessissimo assente da casa per la maggior parte del tempo (ovunque lui fosse lo vedevamo nei fine settimana, quasi in tutti) visto che il suo lavoro da dirigente dell’Ispettorato della Banca Nazionale del Lavoro lo portava in giro a controllare l’operato delle filiali d’Italia con breve escursioni in alcune sedi estere: per circa 35 anni ha fatto questa vita. Parallelamente, mia mamma doveva badare a me e a mio fratello, alla conduzione della casa, ai diversi trasferimenti (Parma, Livorno, Savona, Crotone) fino al punto d’arrivo finale a Roma: complicato per una donna gestire tutto – da sola – in città sconosciute, trovare punti di riferimento medici, amministrativo-burocratici, di aiuto domestico, condurre l’impianto della famiglia e di una casa in ambienti urbani di cui non sapeva nulla, oltre a gestire le normali incombenze tipiche di altre mamme.

Ma era madre oltre che moglie efficiente e abile timoniera della nostra nave…

Solo che non vuole smettere di essere timoniera!

Foto in basso, archivio di famiglia © Giuseppe Grifeo

archivio foto di famiglia © Giuseppe Grifeo

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2 commenti Aggiungi il tuo

  1. Bergontieleonora ha detto:

    Evviva le mamme! Tanti auguri a tutte le mamme! 🌟🌟🌟

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    1. Giuseppe Grifeo ha detto:

      Sempre auguri alle madri! 😄

      Piace a 1 persona

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