Non parole mie, sono ancora in incubatrice, ma quelle di fini pensatori, scrittori, giornalisti, di artisti, sapienti delle scienze, un minimo estratto di quanto i secoli hanno partorito di meglio. Un piccolo assaggio sulla Felicità…


La felicità. Si può raggiungere, afferrare, è consapevolezza di sé, frutto di introspezione? O, al contrario, è apertura piena all’esterno, al confronto? È la realizzazione di alcuni delicati e fondamentali equilibri con se stessi e/o con altri?
Quale definizione, spiegazione, intuizione si identifica di più col vostro pensiero, col vostro modo di sentire la vita?
Altri suggerimenti?
Troppi interrogativi. Forse ci sono tante risposte diverse per quanti esseri umani esistono al mondo, ma chi mi legge suggerisca – se vuole – altre rotte di pensiero.

Latino – Beatus enim nemo dici potest extra veritatem proiectus.
Italiano – Nessuno lontano dalla verità può dirsi felice.
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La felicità è sempre instabile e incerta.
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La felicità vera è nella virtù. La vera felicità è non aver bisogno di felicità.
Lucio Anneo Seneca, filosofo e politico romano che visse all’alba del primo millennio, nato a Corduba (l’attuale Cordova in Andalusia) il 4 a.C., morto a Roma il 19 aprile dell’anno 65 d.C.: citazioni dal suo De vita beata, VII libro dei Dialoghi
La somma filicità sarà somma cagione della infelicità, e la perfezion della sapienza cagion della stoltizia.
Leonardo da Vinci, il celebre scienziato, artista e inventore nato il 15 aprile 1452 ad Anchiano, frazione di Vinci vicino Firenze, venuto a mancare il 2 maggio 1519 nella francese Amboise
La felicità che nasce dalla chiara discriminazione percettiva della realizzazione del Sé, è chiamata sattvica (ndR: la più pura, senza contaminazioni, positiva). In principio sembra veleno, ma alla fine è come nettare.
Dal Bhagavadgītā (भगवद्गीता, Canto del Divino), manoscritto sacro indiano, datazione originaria ancora dibattuta, comunque tra il III secolo a.C. e il I secolo d.C.
La felicità che nasce dall’unione dei sensi con la materia è chiamata rajasica (ndR: la più soggetta agli impulsi del momento, a sbalzi continui, sovraeccitata, sempre in tensione). In principio sembra nettare, ma alla fine è come veleno.
La nostra felicità non dipende soltanto dalle gioie attuali ma anche dalle nostre speranze e dai nostri ricordi. Il presente si arricchisce del passato e del futuro.
Gabrielle Émilie Le Tonnelier de Breteuil, matematica, fisica e scrittrice francese del XVIII secolo
La felicità è una ricompensa che giunge a chi non l’ha cercata.
Anton Cechov, scrittore e drammaturgo russo nato il 29 gennaio 1860 a Taganrog, città della Russia Europea nella regione di Rostov, deceduto il 2 luglio 1904 nella tedesca Badenweiler
È certamente vero che noi dobbiamo pensare alla felicità degli altri; ma non si dice mai abbastanza che il meglio che possiamo fare per quelli che amiamo è ancora l’essere felici.
Émile-Auguste Chartier, filosofo, giornalista, scrittore francese a cavallo di due secoli, nato nel 1868, morto nel 1951
C’è un’Ape che se posa
su un bottone de rosa:
lo succhia e se ne va…
Tutto sommato, la felicità
è una piccola cosa.
Carlo Alberto Salustri, più noto letterariamente come Trilussa, poeta italico, anche lui a cavallo di due secoli 1800 e 1900, periodo di fondamentali cambiamenti. Nato e deceduto a Roma (26 ottobre del 1871 – 21 dicembre del 1950)
Il ricordo della felicità non è più felicità, il ricordo del dolore è ancora dolore.
Albert Einstein, scienziato, fisico tedesco naturalizzato svizzero e statunitense, anche lui appartenente al folto gruppo di pensatori delle più disparate discipline che videro cambiare il mondo tra 1800 e 1900
Esser felici vuol dire potersi accorgere di se stessi senza spavento.
Walter Benjamin, filosofo, scrittore e critico letterario nato a Berlino il 15 luglio 1892, morto nel paese catalano di Portbou il 26 settembre 1940
La caccia alla felicità conduce nel folto della boscaglia. La felicità vi deve entrare. Essa non si trova a suo agio fra gli impazienti; dovrebbe assomigliare alla preparazione che diviene sempre più bella. La vita non può avere fretta; deve rallentare, come avviene per i grandi fiumi che scorrono verso il mare.
Ernst Jünger, scrittore e filosofo tedesco dei primi 900, nato a Heidelberg il 29 marzo del 1895, morto a Riedlingen il 17 febbraio 1998
Pensare alla felicità non come a uno stato vago che si prova a cose fatte, ma come a uno stato acuto che si coglie sul momento.
Henry de Montherlant, nome completo Henry Marie Joseph Frédéric Expedite Millon de Montherlant, scrittore, drammaturgo e poeta francese nato a Parigi il 21 aprile 1895 e morto nella stessa città il 21 settembre 1972
Qualsiasi felicità è un capolavoro: il minimo errore la falsa, la minima esitazione la incrina, la minima grossolanità la deturpa, la minima insulsaggine la degrada.
Marguerite Yourcenar, pseudonimo di Marguerite Antoinette Jeanne Marie Ghislaine Cleenewerck de Crayencour, scrittrice e poetessa francese nata a Bruxelles l’8 giugno del 1903, morta in un’isola della contea di Hancock (USA), Mount Desert, il 17 dicembre 1987
La felicità non è un risultato: è una conseguenza. Se ti dico che amando sarai felice, la felicità sarà una conseguenza, non un risultato. Se pensi che devi amare, poiché vuoi essere felice, non ne verrà fuori nulla.
Osho Rajneesh mistico indiano nato a Kuchwada l’11 dicembre 1931, morto a Pune il 19 gennaio 1990