La Regina Elisabetta non c’è più. Carlo III è Re

«Ci sono momenti in cui la vita sembra piccola, noiosa, meschina e senza un obiettivo. E poi a un certo punto veniamo trascinati in un grande evento che ci fa capire quanto sia solida e profondamente durevole la nostra esistenza». Questa è una delle frasi che la Regina Elisabetta II ha disseminato durante il suo lungo regno. Non è frutto di un’intervista – Lei non ne ha mai concessa una – ma è uno tra i tanti messaggi lasciati nel corso della sua vita. La Regina Elisabetta non c’è più. Carlo III è Re.

Mentre scrivo questo mio articolo mi accorgo di star riflettendo automaticamente: sono nato e cresciuto col concetto di Inghilterra e Regno Unito da sempre sovrapposto alla figura della Regina Elisabetta. Diventa difficile, complicato, forse semplicemente strano/alieno, pensare o figurarsi la Gran Bretagna con a capo una figura diversa. Ma così è. Per me e per tanti altri è un radicale cambiamento di quel quotidiano che davamo ormai per scontato proprio perché conosciuto fin da bambini. Come altri personaggi che hanno fatto parte del mio perenne panorama di vita, di storia, di conoscenza, di informazione, anche questo punto fermo è perduto. È una strana sensazione.

Il nuovo Sovrano quindi, Carlo III, che diventa Re a 73 anni, il più anziano-nuovo monarca nella storia inglese. Adesso sono suoi i titoli che erano della madre. Tra i maggiori, Re del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord e degli altri reami del Commonwealth, quindi Canada, Australia, Nuova Zelanda, Giamaica, Barbados, Bahamas, Grenada, Papua Nuova Guinea, isole Salomone, Tuvalu, Santa Lucia, Saint Vincent e Grenadines, Belize, Antigua e Barbuda, Saint Kitts e Nevis.

Come i precedenti sovrani e come la sua augusta madre, Carlo III è capo della Chiesa d’Inghilterra.

Sarà un Re del cambiamento, non immediato, ma con cura, un andamento leggero ma inarrestabile. Carlo, uomo di grande cultura, è da sempre attento ai temi umanitari, ambientalista, deciso a far “dimagrire” la Famiglia Reale diminuendo appannaggi e altro. Come da lui già detto in precedenza, Buckingham Palace potrebbe non essere più la sede del Sovrano e della sua famiglia, ma museo-ufficio e luogo dove ricevere i capi di stato in visita. Cambiamenti molti, tutti per rendere più snella la Monarchia britannica, più accessibile, aprire alla gente le Residenze Reali, poi molti più impegni sul sociale e l’immigrazione. Scopriremo insieme cosa ha in programma e cosa attuerà il nuovo Re.


Elisabetta II è spirata serenamente a 96 anni, nel pomeriggio dell’8 settembre, nell’amata residenza scozzese di Balmoral, proprio in questo 2022 che per Lei era l’anno del Giubileo di Platino, il 70esimo del suo Regno iniziato nel 1952. La vita l’ha abbandonata a 18 mesi dalla scomparsa dell’inseparabile consorte, il Principe Filippo.

Altra cose da porre in risalto: durante il suo Regno il Commonwealth è cambiato molto, con un certo numero di nazioni che diventarono indipendenti. Sua Maestà e altri membri della famiglia reale parteciparono spesso a eventi che sancirono l’indipendenza di quei paesi e che ne segnarono il passaggio da regno a repubblica.

«Il mondo non sempre è un posto piacevole. Col tempo i tuoi genitori ti lasciano e nessuno è più disposto a tutto per proteggerti incondizionatamente. Devi imparare a stare al mondo, per te stesso e per quello in cui credi – e a volte, scusate il linguaggio, dare qualche calcio nel sedere».


«Perché alle donne viene sempre chiesto di sorridere? Se un uomo non lo fa lo si percepisce come solenne, una persona seria, nessuno pensa che sia triste».

Elisabetta II

Dal messaggio della Regina in occasione del Commonwealth Day del 2015:

Una semplice lezione dalla storia è che quando le persone si riuniscono per parlare, scambiarsi idee e per sviluppare obiettivi comuni, possono accadere cose meravigliose.

[…]

Non solo ci sono enormi ricompense per questa cooperazione, ma attraverso il dialogo ci proteggiamo dai pericoli che possono facilmente derivare dall’incapacità di parlare o di vedere il punto di vista dell’altra persona.

[…]

In effetti, mi sembra che ora, nel secondo decennio del ventunesimo secolo, ciò che condividiamo come membri del Commonwealth sia più importante e degno di protezione che forse in qualsiasi altro momento dell’esistenza del Commonwealth. Siamo guardiani di una fiamma preziosa ed è nostro dovere non solo mantenerla accesa brillantemente, ma anche mantenerla viva per i decenni a venire

Elisabetta II è stata l’ultima a essere stata formata graniticamente per quel compito, anche se all’epoca non era previsto che lei potesse diventare regina.

Nata nel 1926 apparteneva a un mondo lontano, ma ha saputo giocare con i tempi in continua e profonda mutazione. Immaginatevi tutti i cambiamenti avvenuti dal 1953 fino a questo nostro 2022, trasformazioni sociali, di costume, di esigenze, sequenze di fatti decisivi, anche gravi. Lei sempre al timone, si è adattata, a volte non senza fatica e non senza problemi, ma è riuscita a farlo senza snaturarsi.

Solida come le scogliere di Dover ha fronteggiato le mareggiate degli eventi.

Da ricordare che visitò due volte Palermo. La seconda volta fu il 28 maggio 1992, cinque giorni dopo la strage di Capaci. Elisabetta II e il Principe Filippo si fermarono a pregare vicino al bordo del cratere dove la mafia fece esplodere un ordigno che distrusse quel tratto di autostrada uccidendo il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato, gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.

Dopo quella tragedia la Sovrana volle dare un senso di vicinanza al popolo siciliano.

“La morte della mia amata madre, sua maestà la Regina, è un momento di grande tristezza per me e per tutti i membri della mia famiglia.

Piangiamo la morte di un’amata sovrana e madre. So che la sua perdita sarà sentita profondamente in tutto il Paese e nel Commonwealth e da innumerevoli persone in tutto il mondo.

Durante questo periodo di lutto e cambiamento, la mia famiglia e io saremo confortati e sostenuti dalla consapevolezza del rispetto e dal profondo affetto di cui la Regina era circondata”.

Il primo messaggio di Re Carlo III
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5 commenti Aggiungi il tuo

  1. zipgong ha detto:

    Il nome Carlo per i reali inglesi porta leggermente sfiga. Suggerirei Camillo.

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    1. Giuseppe Grifeo ha detto:

      😄😄 non so quanto sarebbero d’accordo i sudditi. Re Camillo I 😜

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  2. Bergontieleonora ha detto:

    È stata una regina con la R maiuscola. Il Regno Unito in primis perde uno dei personaggi che sono stati uno dei simboli della storia di ben due secoli.

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    1. Giuseppe Grifeo ha detto:

      Eccomi dopo momentaneo trasferimento da Roma a Partanna.
      La Regina è stato punto di riferimento indiscutibile e segno di stabilità visto che ha attraversato momenti incredibili, quasi senza battere ciglio.
      Questo è detto anche da chi monarchico non è.
      Un grande riconoscimento delle sue capacità… arduo pure tentare di eguagliarla in parte

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      1. Bergontieleonora ha detto:

        Prima di tutto, bentornato, 😀.
        Concordo appieno con le tue parole Giuseppe, 👍: in 70 di regno ne ha viste succedere di cose, sia belle che brutte, ed è sempre o quasi riuscita a mantenere un aplomb impeccabile. Ne avrà di strada Re Carlo per fare anche l’1% di quello che è riuscito a fare sua madre… anche se, a mio modesto parere, avrei visto molto meglio sul trono il principe William, 🙂.

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