Basilica Trium Magorum. Dove si trovano i resti dei Re Magi? A Milano!.. ma non solo

Basilica Trium Magorum, nome originario della Basilica di Sant’Eustorgio, edificio in zona Porta Ticinese che contiene alcune delle reliquie dei Re Magi, sacri resti che giunsero in quella che nel periodo del tardo Impero romano era Mediolānum, oggi Milano, una delle capitali scelte dagli imperatori dell’epoca. Ebbene sì, si trovano proprio lì, anche se la storia di queste reliquie non è stata tra le più tranquille.

Mi piace sottolineare che anche nella chiesa di San Bartolomeo a Brugherio sono custodite reliquie dei magi: sono tre falangi donate verso il 353 dal Vescovo di Milano Aurelio Ambrogio (Sant’Ambrogio) alla sorella Marcellina (poi Santa Marcellina) che aveva deciso di ritirarsi e consacrarsi a Dio e rinchiudendosi in quella che poi fu nominata Cascina di Sant’Ambrogio a Brugherio.

Premessa storica sul processo di collocazione dei resti dei Re Magi

Bisogna risalire all’Imperatore romano Flavius Iulius Constans-Costante I, nato nel 320 e nominato Cesare nel 335, quarto figlio dell’Imperatore Costantino I. Anche qui un inizio non facile, il massacro dell’anno 337 fatto dall’esercito di eventuali pretendenti al trono tra fratellastri e cugini, poi il dominio dell’Impero nello stesso anno, condiviso con i fratelli Costantino II, il maggiore, che governava Britannia, Gallia e Spagna e Costanzo II (Asia e d’Oriente, il Ponto e la Tracia), mentre a Costante I il Senato assegnò Italia, Africa, Pannonia, Dacia, Macedonia e Acaia (in Grecia il Peloponneso).
Eliminato il maggiore dei fratelli, i conflitti con l’altro furono di sole dispute religiose tra Occidente e Oriente, visto che Costanzo II già doveva vedersela militarmente con i persiani e non poteva aprire un fronte occidentale contro le truppe di Costante. Come sottolineato nell’Enciclopedia Treccani, favorì i vescovi ortodossi contro gli ariani e cercò di reprimere il Donatismo, lo Scisma nella Chiesa africana che aveva come ispiratore e capo Donato di Cartagine o Donato di Case Nere, vescovo e teologo che spingeva alla ripresa o continuazione di posizioni dottrinali e pratiche già tradizionali nella Chiesa ma poi abbandonate, come l’invalidità dei sacramenti se amministrati da sacerdoti indegni.

Le fortune dell'Imperatore Costante I finirono il 18 gennaio 350 quando, inseguito dalle truppe dell'usurpatore Flavio Magno Magnezio, fu raggiunto in Occidania a Oppidum Helena-Elne, in una chiesa di questo centro urbano sui Pirenei dove l'Imperatore si era rifugiato: fu trascinato fuori e trucidato.
Magnezio fu poi sconfitto da Costanzo II che avviò e realizzò il processo di divinizzazione del fratello Costante. La grande vasca in porfido utilizzata al Reial Monestir de Santa Maria de Santes Creus ad Aiguamúrcia (Catalogna) per ospitare le spoglie di Re Pietro III d'Aragona, avrebbe in origine accolto proprio il corpo dell'Imperatore Costante I.

I Re Magi a Mediolānum

Melchiorre, Baldassarre e Gaspare, i tre Re Magi (μαγοι απο ανατολων-magoi apo anatolon) che dall’Oriente a Betlemme portarono  oro, incenso e mirra seguendo la stella cometa che li portò al luogo della nascita di Gesù bambino. Li conosciamo tutti e li ritroviamo riprodotti in ogni presepe antico, moderno e vivente.

Secondo la tradizione spagnola, Baldassarre, di etnia moresca rispetto agli altri, sarebbe quello che lascia un pezzo di carbone ai bambini che durante l'anno non sono stati molto bravi. Il chiarissimo Melchiorre porta ai bimbi diversi gingilli, mentre Gaspare dona giocattoli. In Catalogna la tradizione è molto viva e vede la comparsa di un altro protagonista, il Paggio Gregorio o Mag Maginet nella città di Cornellà de Llobregat o Xiu-Xiu e Hassim Jezzabel - per Gaspare - nel centro di Terrassa: questi personaggi precedono i Magi informandosi su quali bimbi siano stati buoni o cattivi.

Tre sovrani, tre grandi sapienti, tre sant’uomini che giunsero da Asia, Europa e Africa per incontrare il Re dei Giudei appena nato. In effetti il Vangelo di Matteo non ne riporta il numero esatto, quindi, visti i tre doni, la tradizione li identifica nei tre che ho nominato. Questi tre sapienti potevano essere anche più di tre?

Magi è la trasposizione del vocabolo magūsh dalla lingua persiana o mgōshā dal Siriano, poi μάγοι in Greco. L’origine del termine si riferisce a figure sacerdotali tipiche del culto predicato da Zoroastro-Zarathuštra (Zoroastrismo o Mazdeismo) che incentrava tutto sul dio creatore Ahura Mazdā, religione principe, la più diffusa per tra il VI secolo a.C. e il X secolo d.C. dalla Penisola Arabica al Pakistan.

L’Imperatore Costante I consegnò al Vescovo Eustorgio di Milano i corpi dei Re Magi fatti venire da Costantinopoli (dove erano stati portati da Sant’Elena). Lo stesso Vescovo fece costruire la Basilica nell’anno 344 perché voleva poi essere seppellito in un grande sacello in pietra insieme ai resti dei Magi.
Nella chiesa esiste la Cappella dei Magi.

Poi avvenne l’imprevisto datato 1162. In quell’anno l’Imperatore Federico Barbarossa oltre a far distruggere buona parte degli edifici pubblici di Milano, diede lo stesso ordine per la chiesa di Sant’Eustorgio facendo portare via le reliquie dei Magi, mentre due anni dopo l’arcicancelliere imperiale Rainaldo di Dassel li fece portare fino al Duomo di Colonia.

Solo il 3 gennaio 1904 il cardinale Andrea Carlo Ferrari, arcivescovo di Milano, riuscì dove avevano fallito regnanti e papi nei secoli precedenti.
Le reliquie non tornarono tutte, ma ottenne di riportare a Milano alcuni frammenti ossei dei Magi, due fibule (perone), una tibia e una vertebra, concessi da Sua Eccellenza Anton Hubert Fischer, Arcivescovo di Colonia. Naturalmente i resti sono custoditi nella chiesa dei Re Magi o di Sant’Eustorgio.

È l’unica chiesa del mondo a non essere sormontata solo da una croce, ma da una stella a raggera che campeggia sulla parte più alta, il campanile, per ricordare la Stella Cometa della Natività.

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