Nuova operazione internazionale “Pandora VII”, Carabinieri TPC con Europol e Interpol contro il traffico illecito di beni culturali. Totale: 60 arresti e oltre 11.000 oggetti recuperati

I nostri militari c’erano – e non poteva essere diversamente -, il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) ha fatto parte integrante della nuova operazione internazionale “Pandora VII”, ha partecipato in rappresentanza dell’Italia grazie alla sua grande esperienza contro il traffico illecito di beni culturali e grazie al suo database su antiche opere d’arte sparite, trafugate, il più grande al mondo. L’indagine e l’azione internazionale, con Europol e Interpol, ha un suo bel bilancio complessivo: 60 arresti e oltre 11.000 oggetti recuperati.

Come sottolineato dal Nucleo TPC, l’operazione rientra nella priorità Organised Property Crime di EMPACT (European Multidisciplinary Platform Against Criminal Threats), piattaforma multidisciplinare europea istituita dal Consiglio dell’Unione europea per contrastare e bloccare le principali forme di criminalità internazionale che colpiscono l’Unione impedendo il commercio dei beni culturali di provenienza illecita. Il Sistema permette una più rapida comunicazione tra le forze di polizia delle diverse nazioni.

L’Operazione Pandora VII è stata guidata dalla Spagna con la sua Guardia Civil, insieme al supporto di Europol e Interpol.
Come comunicato da Europol, nella fase operativa sono stati fatte diverse migliaia di controlli in vari aeroporti, porti e valichi di frontiera, nonché in case d’asta, musei e abitazioni private, più due settimane di pattugliamento informatico, rispettivamente a maggio e ottobre.

Sono ancora in corso circa 130 indagini a seguito delle quali sono previsti altri sequestri e arresti mentre gli investigatori di tutto il mondo stanno colpendo coloro che rovinano e distruggono il patrimonio culturale.

Europol

Nel corso delle indagini dei Carabinieri TPC e durante il monitoraggio di spazi web e di e-commerce (siti di esercizi commerciali antiquariali e di case d’asta, pagine web di commercio elettronico specialistico e generico, piattaforme social media), fondamentale è stato uno strumento, la “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti” dei Carabinieri TPC, archivio ricchissimo di immagini e descrizioni, unico per le sue dimensioni e per i particolari registrati su ogni opera, il più ampio al mondo.

I Paesi che hanno partecipato all’operazione: Austria, Bulgaria, Repubblica Ceca, Croazia, Cipro, Grecia, Irlanda, Italia, Polonia, Portogallo, Romania, Spagna, Svezia e Bosnia ed Erzegovina.

Per quanto riguarda il bilancio Europol, nel totale delle opere recuperate, Pandora VII ha portato al sequestro di questi oggetti rubati: 

  • 77 libri antichi in Italia che l’Arma dei Carabinieri ha sequestrato da un marketplace online. I libri erano stati rubati dagli archivi di un monastero. 
  • Un busto romano in marmo rappresentante una donna, opera recuperata dalla Guardia Civil (Guardia Civil) a Siviglia, in Spagna. Si ritiene che la scultura ritragga Salonia Matidia, nipote dell’imperatore Traiano.
  • 3.073 monete antiche, sequestrate da una piattaforma di vendita online dal servizio di polizia polacco. Altre 117 monete daci e romane sono state recuperate anche dalle forze dell’ordine rumene dopo il saccheggio di un sito archeologico. 
  • 48 sculture religiose e altri manufatti religiosi sono stati recuperati dalle autorità portoghesi. Si ritiene che questi oggetti siano stati collegati a una serie di 15 rapine effettuate nelle chiese del nord del Portogallo tra il 1992 e il 2003. Altri 41 oggetti religiosi e liturgici (icone, modanature di pale d’altare, ecc.) sono stati confiscati dalla polizia ellenica dopo una perquisizione domiciliare in Grecia. 
  • 13 reperti archeologici (tra questi anche gioielli) provenienti dalla Federazione Russa sono stati sequestrati in un ufficio postale in Bosnia-Erzegovina.

Operazione Pandora VIII, il bilancio dei Carabinieri TPC

Il Comando Carabinieri TPC, con il supporto dei Comandi territoriali dell’Arma dei Carabinieri, ha raggiunto questi obiettivi:

  • 281 controlli su aree d’interesse archeologico, monumentale e sottomarine;
  • verifica su 108 esercizi antiquariali, case d’asta, gallerie d’arte, restauratori e trasportatori;
  • denunciate 30 persone in stato di libertà;
  • verificati 1.496 beni nella “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”;
  • sequestrati 804 beni culturali per un valore complessivo di 364.350 euro e tra questi:

– Campobasso:

  • 6 monete di natura archeologica risalenti al III – I secolo a.C., 13 fossili di natura paleontologica e 1 metal detector professionale.

Castelmauro (CB):

  • 1 anfora da trasporto in ceramica di epoca romana risalente alla metà del I secolo.

Catania:

  • 3 monete in argento di epoca greca risalenti al III – II secolo a.C.

Foligno (PG):

  • 77 libri a stampa editi nel XVIII – XX secolo appartenenti a fondo ecclesiastico.

Fucecchio (FI):

  • 1 anfora da trasporto di tipo africana risalente al III – IV secolo;

Mormanno (CS):

  • 1 moneta denario in argento coniato a Cornifium risalente al I secolo a.C.;

Napoli:

  • 27 beni archivistici databili dal XVII al XIX secolo di proprietà demaniale del fondo borbonico.

San Vero Milis (OR):

Recuperati dai fondali marini i seguenti beni:

  • 7 anfore puniche frammentate di produzione cartaginese;
  • 1 anfora greco-italica frammentata di produzione campana;
  • 2 frammenti di anfora punica di produzione ibizina;
  • 20 frammenti vitrei di manufatti punici.

Sassari:

  • 2 dipinti, dell’artista sardo Tore Canu oggetto di furto e posti in vendita sul web.

Tesero (TN):

  • 1 dipinto su cuoio del tipo “Paliotto” raffigurante una Madonna con bambino di Bottega Veneta del XVII secolo sottratto a un ente religioso.

Udine:

  • 1 statua lignea policroma e dorata raffigurante un apostolo di scuola Valsesiana del XVII secolo di proprietà di un ente ecclesiastico.

Villasimius (SU):

Rinvenuti nei fondali marini i seguenti reperti:

  • 2 anfore vinarie di epoca romana risalenti al I secolo a.C.;
  • 1 porzione di anfora vinaria di epoca romana e riproduzione apula;
  • 1 orlo di anfora in ceramica;
  • 1 porzione di brocca medievale risalente al XVI secolo.

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