Il Consiglio di Stato non è stato tenero con il Comune di Roma accogliendo il ricorso di un club sul tema auto storiche contro lo stop alla circolazione e le nuove disposizioni sulla ZTL-fascia verde romana.
Devono essere rifatti i punti del regolamento comunale che adesso limita la circolazione delle auto d’epoca alla sola domenica. Tra le ipotesi di rifacimento delle regole, l’adozione del sistema Move-In adottato a Milano, Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna: un rimedio che approfondisco spiegandolo più avanti.
Il passo più logico e sensato sarebbe quello di accogliere quanto proposto (spiegazioni a questo link) dall’Automotoclub Storico Italiano (ASI) e dai Registri Nazionali Alfa Romeo, FIAT e Lancia, enti certificatori di veicoli storici previsti dall’articolo 60 del CdS (Codice della Strada), insieme alla scuderia La Tartaruga e al circolo La Manovella.
“Secondo le argomentazioni del ricorrente (e l’amministrazione non ha mosso obiezioni decisive al riguardo), risulta dimostrato che l’impatto emissivo dei veicoli storici, soprattutto in considerazione del loro limitato utilizzo nel tempo, è da ritenersi scarsamente apprezzabile, sia in termini assoluti che relativi, in rapporto alle componenti inquinanti prodotte dai restanti mezzi circolanti. Nel quadro delle considerazioni che precedono, i provvedimenti impugnati non risultano adeguatamente proporzionati rispetto all’obiettivo di contenere e ridurre sul territorio le componenti inquinati in atmosfera”.
dal Consiglio di Stato
Questo il pronunciamento del Consiglio di Stato che rappresenta una bella bacchettata sulle mani degli amministratori comunali, sottolineando implicitamente l’approssimazione nel disegnare le ordinanze antinquinamento che, come sottolineo da tempo, sono dettate da fondamentalismo ambientalista senza utilizzo del pensiero.


A fare ricorso è stata la scuderia romana La Tartaruga, azione giudiziaria non accolta dal TAR in istanza cautelare, ma soddisfatta dal Consiglio di Stato. Questo fatto adesso costringerà il TAR a indire una nuova udienza accogliendo l’azione dei ricorrenti. Il Comune dovrà quindi giocare d’anticipo mutando profondamente l’ordinanza sulla ZTL-fascia verde, altrimenti dovrà capitolare costretto da una sentenza del Tribunale che dovrà seguire la posizione del Consiglio di Stato.
Quindi, ecco cadere un’altra tegola sulla testa del sindaco Gualtieri in rapporto a questa vicenda. Dopo dimostrazioni, raccolta firme e una tempesta di proteste, il primo cittadino del Campidoglio si sta dando da fare con la giunta per vedere rendere funzionale e riscrivere l’ordinanza mal studiata (leggere a questo link), mal progettata e comunque approvata mesi fa dal vertice comunale.
La petizione su Change.org firmata dalla gente per opporsi al Comune è in questo momento arrivata a quasi 100.000 firme.


L’organo di rilievo costituzionale è stato ancora più preciso sulle necessarie deroghe in rapporto alle caratteristiche delle auto d’epoca:
“Nella valutazione comparativa e bilanciata di interessi e egualmente tutelati dalla Carta fondamentale e dalla normativa eurounitaria (quello, prevalente, della salute, e quelli della libera circolazione, della proprietà e della tutela dei valori storico-culturali) ed in esito ad un’approfondita istruttoria, sarebbe stato possibile considerare nei loro aspetti peculiari i veicoli forniti di certificato di rilevanza storica, che avrebbero meritato una regolamentazione differenziata, anche con riferimento al loro limitato impiego nell’arco del periodo di riferimento”.
dal Consiglio di Stato






Vedremo presto cosa partorirà il Campidoglio? Secondo quanto fatto trapelare, le nuove disposizioni con le deroghe all’attuale ordinanza dovrebbero vedere la luce a giorni.
Forse ci sarà l’introduzione del sistema Move-In che è stato già sperimentato a Milano.
Roma invece deve sempre arrivare in ritardo. Oltretutto, in tema di auto storiche altre grandi metropoli italiane stanno consentendo la circolazione, fra le altre, Torino, la stessa Milano e Genova.
Tornando al sistema Move-In (MOnitoraggio dei VEicoli INquinanti), questo prevede in Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna un tetto massimo di percorrenza chilometrica annuale, calcolato in base alla tipologia e alla classe ambientale del veicolo colpito dalle restrizioni alla circolazione.
Tra le deroghe che il sindaco dovrebbe firmare, quella che eliminerà il divieto di parcheggio per le auto nell’impossibilità di circolare, veicoli che oggi sono multabili anche se semplicemente ferme, parcheggiate, con salasso di danaro per il proprietario e possibile ritiro di multa a infrazione reiterata: il sindaco e il suo assessore alla Mobilità dovrebbero spiegare dove la gente dovrebbe rinchiudere queste auto, in quali garage, per evitare le multe.
Possibile che a queste cose ci debbano pensare solo dopo che la gente protesta?
Nel video qui in basso ecco come si attiva il servizio Move-In nelle regioni Lombardia, Piemonte e anche Emilia Romagna anche se nel filmato non compare (il video deve essere stato elaborato prima dell’adesione emilianoromagnola):

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