La ricordo bene, una classe impagabile unita a una bella dose di eccentricità. Il portamento, l’acconciatura, la voce, tutto dava di lei l’idea di una leonessa. Aveva il suo bel carattere e chi vuol intendere, intenda. Di vita ne ha vissuta tanta, lei appartenente a un antico casato partenopeo. Tra nobiltà, pagine di giornale e teatri Donna Irma Capece Minutolo ha avuto il suo bel posto nelle cronache del bel mondo negli anni 50 e 60, molte le pagine della Musica come cantante lirica. Nata a Napoli nel 1935 risiedeva da lungo tempo a Roma. Il 7 giugno 2023, proprio nella Capitale, si è spenta.
Come lei stessa raccontava, nel 1958 si era sposata con Re Fārūq I (Fārūq ibn Fuʾād) d’Egitto – decimo sovrano della dinastia di Mehmet Ali – matrimonio che avvenne a Montecarlo secondo rito musulmano, ma prima lei attese il permesso papale.










Qui sopra immagini che risalgono a diversi decenni, le prime con Donna Irma Capece Minutolo insieme a Sua Maesta Re Fārūq I d’Egitto, partendo dalle primissime a Montecarlo e all’Opera di Parigi. Poi la nobildonna partenopea con Mario Del Monaco e con Claudio Villa. Infine un suo ritratto, quello che ci vede insieme a dicembre 2010 durante un ricevimento post investiture dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, poi la foto che la ritrae accompagnata dall’artista e stilista Massimo Bomba, lo scatto con Danilo Moncada Zarbo di Monforte e, infine, l’immagine del compleanno 2014 con la nipote che porta lo stesso nome

Restò al fianco del sovrano fino alla fine. Dopo la morte del Re d’Egitto a Roma nel 1965, Donna Irma diede rinnovato impulso alla sua carriera da cantante lirica giungendo a esordire nel ruolo di Liù al teatro Opera di Roma nella Turandot di Giacomo Puccini.
Arrivò a cantare anche al a fianco di Mario Del Monaco e una registrazione dei due artisti li riproduce nell’Otello di Giuseppe Verdi (lei nel ruolo di Desdemona).
Con Giuseppe Di Stefano interpretò il ruolo di Mimì nella Bohème di Giacomo Puccini e Nedda in Pagliacci di Leoncavallo.
Calcò i palchi di grandi teatri come a Montecarlo, Basilea, Vicenza e in tanti altri.
Per la nobildonna partenopea vennero anche le partecipazioni ad alcuni film, tra questi Napoletani a Milano del 1953, di Eduardo De Filippo, poi Il giovane Toscanini del 1988, di Franco Zeffirelli e con Elizabeth Taylor, senza dimenticare In una notte di chiaro di luna del 1989, di Lina Wertmüller.
Apparve anche in trasmissioni come Sottovoce, Harem, Maurizio Costanzo Show, In Famiglia, La vita in Diretta, Piazza grande.
Come curiosità metto quelle che vengono riportate come parole del monarca d’Egitto, tra le ultime pronunciate prima della morte, “Il mondo intero è in rivolta. Nel XXI secolo resteranno solo cinque re: il re di picche, il re di fiori, il re di quadri, quello di cuori e il re d’Inghilterra”.


Donna Irma Capece Minutolo: l’intervista
Rammento bene una visita fatta a casa sua colma di pubblicazioni, ricordi della sua carriera artistica, dischi, registrazioni, spartiti, videocassette o cd, tante foto, ma molte di più quelle conservate gelosamente. Furono diverse ore passate graziosamente tra racconti e aneddoti con a fianco sua nipote che porta lo stesso nome.
“Alla morte del Re fui aiutata da un suo fedele generale – mi raccontò Donna Irma – Dovevo recuperare miei effetti personali e gioielli dal panfilo che era ancorato a Montecarlo. Pur facendo in fretta, non lo fummo abbastanza. Trovammo uno spettacolo sconfortante. L’equipaggio e il personale avevano saccheggiato tutto, avevano pure tirato via i rubinetti d’oro, i bagni semi demoliti. Non c’erano più neppure i vestiti e le scarpe, c’era un enorme disordine, cassetti a terra, armadi spalancati, alcune lenzuola gettate ai piedi del letto del Re, mobili spaccati. L’interno della nave dava proprio l’impressione di essere stato malamente smontato. Naturalmente avevano pure divelto la cassaforte. Provai una gran tristezza, il Sovrano era appena morto e subito avevano depredato i suoi beni. Terribile momento e terribile sensazione: avvoltoi erano subito calati sul corpo del Re”.
A parte questi episodi, voglio ricordare Irma Capece Minutolo con un articolo-intervista che pubblicai sul quotidiano Il Tempo nell’edizione di lunedì 31 gennaio 2011.
Quello era un momento di forte crisi per l’Egitto, la rivolta impazzava nel paese e soprattutto nella Capitale. Fu chiamata anche la Rivolta del Nilo. In pericolo anche reperti archeologici e il ricco patrimonio custodito nello storico Museo egittologico del Cairo. Non si sapeva ancora dove avrebbe portato tutto questo stravolgimento.
Donna Irma Capece Minutolo lanciò un appello e lo riportai su una pagina del quotidiano per il quale lavoravo.
Il Tempo, 31 gennaio 2011, pagina 9
Giuseppe Grifeo
– Basta con le uccisioni e i saccheggi. «Ai giovani egiziani dico: non distruggete il vostro passato millenario, sono beni che non si potranno ricostruire, bisogna preservarli per edificare il vostro futuro. E il momento del dialogo».
È l’appello struggente della principessa Irma Capece Minutolo, ultima moglie di Re Farouk I d’Egitto, sposato con rito musulmano il 6 agosto del 1958 sul suo panfilo «La Favorita» ormeggiato a Montecarlo.
Le immagini sugli scontri di questi giorni, i saccheggi e le morti in quella che è stata la terra dei faraoni, colpiscono duramente. Donna Irma è provata.
Incontrarla è sempre un piacere immenso. Il suo appartamento sulla Cassia è un libro aperto sulla sua carriera quarantennale di cantante lirica e sul matrimonio con Sua Maestà. Le foto con Re Farouk, i ricordi che le ha donato. Poi i successi giunti dopo la morte del sovrano, gli spartiti, le fotografie che la vedono protagonista in tanti teatri del mondo, dall’Opera di Roma fino al Metropolitan di New York e al Massimo di Palermo o la Staatsoper di Vienna.
Una donna ampiamente corteggiata e ammirata, compreso un Rothschild che sul finire degli anni 70, oltre a mandarle fasci di rose e a regalarle una Mercedes, la invitò nel suo palazzo vicino Vienna per un concerto solo a lui dedicato. Ma il ricordo di Re Farouk era indelebile e mai si è risposata.
Parlando della tragedia in Egitto, gli occhi di Donna Irma si riempiono di lacrime.
«E la mia seconda patria. Provo un enorme dispiacere per quanto sta accadendo, amo il popolo egiziano – continua – Questa rabbia è spiegabile solo da un profondo disagio. Da cattolica ribadisco che amo la religione musulmana, ne ho un grande rispetto, soprattutto per le donne che portano il velo: sono eccezionali. Ho molti amici egiziani che mi chiamano di continuo: “Ha visto che accade? Principessa, lei che è stata la moglie del nostro Re, faccia qualcosa”. Ho visto le immagini di un ragazzo poco più che ventenne morto a terra. Mi viene da piangere».
«Re Fouad II, figlio di Re Fa-rouk, è estremamente addolorato e amareggiato – racconta Donna Irma – Ha voglia di vedermi, spero che possa venire in Italia ad aprile. Ha già perso le sue tre sorelle, chiuso il suo matrimonio e adesso, con quello che sta succedendo in Egitto, il colpo è stato grande. Ha nostalgia, vorrebbe tornare lì. Gli ho detto: «Fouad, se vuoi ci andiamo assieme, ma che potremo fare mai noi due?».
Nella foto messa in pagina dal quotidiano Il Tempo, Irma Capece Minutolo è all'Opera di Parigi con Re Farouk I d'Egitto: i due si erano sposati sul panfilo Reale con rito musulmano il 6 agosto 1958 a Montecarlo.

mi dispiace…
grazie per l’approfondimento!
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Ci sarebbero diverse cose da raccontare, ma soprassiedo
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mi fido della scelta.
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