Canaletto, Tiepolo, Guardi, Giampietrino, Padovanino, Diziani, Zais, Fontebasso, Bonifacio de’ Pitati. Nomi sacri della pittura italiana e mondiale, autori di ventiquattro dipinti recuperati nel 2021/2022 dai Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Venezia. Di questi, sette sono stati dichiarati non esportabili per loro primaria importanza come beni culturali italiani: due sono stati acquistati dallo Stato Italiano. Proprio oggi la consegna ufficiale alle “Gallerie dell’Accademia” (link) di Venezia.
Come si è arrivati a questo punto? E recuperati perché?


Questo vasto patrimonio d’arte era al centro di una causa per bancarotta e di una conseguente ricettazione fallimentare. Enormi gli interessi e gli appetiti che ruotavano attorno a questi dipinti.
Tant’è che a un certo punto sparirono. Una di queste opere stava per finire addirittura in Cina dopo un giro di mezzo mondo.
Dopo diverse indagini i Carabinieri TPC ritrovarono i dipinti in veri e propri caveau realizzati in abitazioni perquisite tra giugno e novembre del 2021, altre nascoste in apposite intercapedini create in un sottotetto, altre ancora sono state recuperate dopo controlli mirati nel mercato dell’arte.
Un prezioso dipinto di Giampietrino, raffigurante la “Maddalena Penitente”, è stato recuperato in una galleria d’arte di New York dove stava per essere venduto ad un’importante istituzione museale cinese.
All’inizio del 2022 tutti i dipinti sono stati restituiti al curatore del fallimento che li ha subito presentati all’Ufficio Esportazione di Milano per piazzarli nel mercato estero.
Da quel momento si è messo in moto il meccanismo di valutazione e blocco che fa capo al ministero della Cultura.
La “Direzione Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio – Servizio IV” ha impedito l’esportazione per sette dipinti dichiarati “di rilevante interesse culturale”: alla fine sono stati acquistati dallo Stato e destinati a pubbliche collezioni.
Due dei sette dipinti, dopo essere stati presentati all’Ufficio Esportazione di Milano e valutati di interesse sia da parte della “Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna” che dalle “Gallerie dell’Accademia”, venivano acquistati dallo Stato a giugno 2022 per arricchire le collezioni del secondo Museo.



Si tratta di un dipinto del pittore settecentesco Francesco Salvatore Fontebasso, intitolato “Matrimonio mistico di Santa Caterina d’Alessandria ed Estasi di Santa Teresa” e di un’opera dell’artista cinquecentesco Bonifacio De’ Pitati, detto “Bonifacio Veronese”, intitolato “La dichiarazione”. Questa in particolare, andrà ad arricchire la già vasta selezione di dipinti dell’importante pittore del ‘500 che era a capo di una delle più affermate botteghe artistiche veneziane dell’epoca.
All’evento di oggi, relativo all’acquisizione ufficiale dei due preziosi dipinti da parte delle “Gallerie dell’Accademia”, erano presenti Michele di Bari, prefetto di Venezia, il Generale di Brigata Nicola Conforti, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Venezia e il Maggiore Emanuele Meleleo, Comandante del Nucleo dei Carabinieri per la Tutela Patrimonio Culturale di Venezia.
