Seguendo i risultati del sondaggio di SWG targato 3 settembre 2023, sembra rasserenarsi la condizione economica degli italiani per come loro stessi la descrivono rispondendo alle domande. Di contro, i connazionali hanno meno fiducia nel futuro interrompendo un andamento positivo che si era manifestato fino ad aprile 2023: le speranze si ingrigiscono. Oltre la metà degli italiani si sente ai margini della società. È un andamento che in gran parte si consolida (immagine d’apertura di jcomp su Freepik).
L’ultima ricerca di SWG (link), storica e nota società che fotografa la realtà sociale del mercato, che compie studi di settore, restituisce un quadro molto composito della realtà sociale italiana.
Un malessere alimenta l’altro ma, questa volta, al miglioramento della situazione economica così come è percepita dai sondati, pur accennato, si accompagna un malessere psicologico e del vissuto quotidiano che vorrebbe migliorare, ma non indica mutazioni sostanziali.
Di seguito i quattro diagrammi riassuntivi sui punti cardine di questo sondaggio sociale: fragilità economica, marginalità sociale, confidenza nel futuro e disaffezione politico-istituzionale. Cliccare sui grafici per ingrandirli.

L’indice di fragilità economica è in inesorabile calo, fotografia di una situazione in miglioramento da dicembre 2013 quando si era a quota 52 punti. Il grafico evidenzia problematicità in crescita da luglio a novembre 2020 in piena prima pandemia. Poi l’oscillazione di tre/quattro punti in più o in meno da febbraio 2021 a luglio 2023: prima di agosto 2023 eravamo a 42 punti; a luglio 2022 si è toccato il massimo della fragilità economica (45 punti) di quest’ultimo periodo.
I momenti migliori degli scorsi dieci anni sono stati gennaio/aprile 2018, gennaio/luglio 2019 e febbraio 2020.

Notare il particolare generale del grafico sulla marginalità sociale: mai da dicembre 2013 e da marzo 2014, l’indice è sceso al di sotto di 50. Al contrario, se fosse avvenuto avrebbe indicato che in quegli istanti, con quel punteggio, i nostri connazionali si erano sentiti meno in balia degli eventi, meno impotenti.
In dieci anni oltre la metà degli italiani non è mai riuscito a sentirsi parte attiva della società italiana.


La disaffezione nella politica e nelle istituzioni si mantiene praticamente stabile da novembre 2019 oscillando attorno ai due/tre punti in più o in meno (con un picco di peggioramento più pronunciato a novembre 2021).
Nel breve periodo, quello di aprile-luglio 2023, la disaffezione è risalita di un punto (quota 41% dei sondati).
Lontani i tempi da fine 2014 a ottobre 2015 quando si oscillava attorno al 51% degli italiani sfiduciati nei confronti del mondo politico e della sua efficacia amministrativa.
