Fumare accorcia la vita e adesso c’è un’evidenza anche a livello dei cromosomi… che si accorciano per effetto del fumo

È come se venissero limati alle estremità. Intendo i cromosomi. L’abitudine del fumo fa ancora più danni e una nuova scoperta ha evidenziato quest’altro danno che arriva dal fumo del tabacco.
(in apertura immagine Freepik combinata con quella di un cromosoma)

Da una parte sono ancora più contendo per il fatto che, dopo un periodo da buon fumatore, dall’anno 2000 mi faccio una sigaretta solo dopo i pasti… ormai solo quando me lo ricordo.

Molto contento che anche ma madre abbia allentato molto questo vizio: poco tempo fa non le bastava una stecca di sigarette a settimana. Adesso, se fuma quattro sigarette al giorno è già tanto.

Tornando all’ulteriore effetto nocivo del fumo, esplorando la struttura del nostro DNA appare visibile che nei fumatori questo vizio accorcia le estremità dei cromosomi, proprio in quelle parti, i telomeri, che sono molto importanti perché permettono alle cellule di autoripararsi, di rigenerarsi contrastando l’invecchiamento.

Questi telomeri proteggono le estremità dei cromosomi evitando che le sequenze biologiche si disgreghino sfilacciandosi.
Normalmente a ogni divisione cellulare i telomeri si accorciano e quando i cromosomi delle cellule restano alla fine senza questa protezione, le stesse cellule muoiono.
Il fumo affretta questa disgregazione delle protezioni offerte dai telomeri accelerando l’invecchiamento e la morte cellulare.

Il 12 settembre a Milano, durante il Congresso Internazionale 2023 della Società Europea per la Medicina Respiratoria, evento guidato dall’Università cinese di Hangzhou, è stato presentato proprio questo studio sull’effetto del fumo redatto da un gruppo ricercatori guidati dalla dottoressa Siyu Dai, assistente presso la Scuola di Medicina Clinica dell’Università Normale di Hangzhou, nonché ricercatrice post-dottorato onoraria nel dipartimento di pediatria.

Al congresso questa analisi è stata presentata alla sezione sulla ricerca clinica riguardante il tabacco e la nicotina (Metodi: Biologia cellulare e molecolare, Test di funzionalità polmonare, Epidemiologia, Sanità pubblica, Cura generale del paziente respiratorio).

La relazione causale tra le condizioni del fumo e la lunghezza dei telomeri: uno studio di randomizzazione mendeliana nella biobanca del Regno Unito

Feng Chen, Siyu Dai


Background: Recentemente, diversi studi osservazionali hanno riportato che il fumo è associato ad una accorciamento della lunghezza dei telomeri dei leucociti (LTL), che è stato considerato un indicatore della capacità di autoriparazione, rigenerazione e invecchiamento dei tessuti. Tuttavia, i modelli di consumo e di cessazione del tabacco variavano, e rimane sconosciuto se lo stato concreto e la quantità di fumo siano le cause della riduzione della LTL.
 
Metodo: le statistiche genetiche riassuntive sullo stato del fumatore (fumatore attuale, non ha mai fumato, fumatore precedente), sulla quantità di fumo (pacchetti di anni di consumo di sigarette) e sull’LTL sono state fornite dalla Biobanca del Regno Unito. È stato adottato il metodo di randomizzazione mendeliana (MR) a due campioni, mentre l’armonizzazione degli alleli e l’aggregazione sono stati eseguiti in anticipo. Sono state ottenute le stime MR del metodo ponderato della varianza inversa e per tutte le analisi è stato utilizzato R 4.2.2.
 
Risultati: sono stati inclusi 472.174 partecipanti di origine europea idonei e 113 SNP strumentali relativi allo stato di fumatore (attuale: 15 SNP; mai: 78 SNP; precedente: 20 SNP) nonché 11 SNP relativi ai pacchetti di anni di fumo di sigaretta inclusi. Per quanto riguarda le relazioni, lo stato attuale di fumatore era associato in modo statisticamente significativo con un LTL più breve (r=-0,27, p=0,013), mentre il non aver mai fumato era associato positivamente con un LTL (r=0,21, p<0,0001). Il fumo di sigaretta precedente non è riuscito a raggiungere la significatività nonostante sia stata presentata una tendenza negativa (r=-0,15, p=0,221). In termini di quantità consumata, confezioni annuali più numerose erano significativamente legate a LTL più brevi (r=-0,08, p=0,008).
 
Conclusione: il fumo può inibire la riparazione e la rigenerazione dei tessuti, mentre smettere di fumare può ridurre considerevolmente il rischio correlato.

dalla presentazione dello studio

Al centro dello studio quindi sta la banca dati biomedica britannica Biobank (link) utilizzando dati su oltre 472.000 persone, lavoro che ha avuto un primo riscontro, il fatto che fumare accorcia i telomeri dei cromosomi nei globuli bianchi che fanno parte del sistema immunitario. Questa conseguenza aumenta significativamente con l’innalzamento delle sigarette fumate.
Chi ha invece smesso di fumare presenta questo effetto in maniera minore anche se il riscontro numerico su questi casi è stato minimo e non rilevante statisticamente parlando.

“Il nostro studio mostra che l’abitudine al fumo e la quantità di sigarette possono provocare l’accorciamento della lunghezza dei telomeri dei leucociti, che è un indicatore dell’autoriparazione, della rigenerazione e dell’invecchiamento dei tessuti. In altre parole, il fumo può accelerare il processo di invecchiamento, mentre smettere può diminuirne notevolmente il rischio”.

Università cinese di Hong Kong

Questo studio prosegue, non si ferma qui.
La dottoressa Siyu Dai e il suo collega dottor Feng Chen, dell’Università cinese di Hong Kong, effettueranno ulteriori ricerche per convalidare i risultati ottenuti oggi. I due ricercatori intendono esplorare ulteriormente l’effetto dell’esposizione passiva al fumo sul meccanismo cellulare di autoriparazione, sulla rigenerazione e sull’invecchiamento dei tessuti, in particolare su come colpisce i bambini.

8 commenti Aggiungi il tuo

  1. Avatar di zipgong zipgong ha detto:

    Guarda, cosa vuoi che ti dica…si accorcia tutto…eppure non fumo 😀

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    1. Avatar di Giuseppe Grifeo Giuseppe Grifeo ha detto:

      😄😄 prima o poi tutto si accorcia, anche l’altezza!

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      1. Avatar di zipgong zipgong ha detto:

        Ahhh…la lunghezza rimane inalterata. 😂

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  2. Avatar di PlusBrothers Il Mondo Positivo ha detto:

    Dai, facciamoci una scommessa: appena pubblicano la ricerca secondo cui il fumo accorcerà il pisello (o basta che lo renda perennemente floscio) vedrai che nessuno fumerà più: né uomini né donne o trans o nessun altro.

    Scommettiamoci un’apericena!

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    1. Avatar di Giuseppe Grifeo Giuseppe Grifeo ha detto:

      😄😄😄
      Comunque, già ci furono risultati su una minore “potenza” dell’uomo nei rapporti sessuali per colpa del fumo 🚬
      Dovrei ripescare quei risultati

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      1. Avatar di PlusBrothers Il Mondo Positivo ha detto:

        Scommessa persa in partenza allora visto che tutti fumano!

        Quando ero ragazzo c’era una cosa che si diceva tra maschi e io l’ho compresa solo a 17, 18 anni: “non fumate, fatevi fumare!”

        Io mai fumato in vita mia e gli unici fumi qui presenti sono gli incensi e candele profumate che mio marito spesso mette.

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        1. Avatar di Giuseppe Grifeo Giuseppe Grifeo ha detto:

          Per quanto mi riguarda iniziai a fumare preparandomi per la maturità. Poi non ho più smesso. Picco tra 1998 e 2000 quando in piena notte chiudendo le pagine del giornale finivamo alle 3 con nebbia alta di fumo in redazione e posacenere come porcospini fatti di cicche.
          Ma proprio nell’anno del giubileo allentai immediatamente a una sigaretta dopo i pasti perché una notte uscendo dalla redazione facendo una rampa di scale avevo il fiato un po’ corto. Mi dissi, “ma sono scemo?”. Al che il taglio drastico.
          Tuo marito fa la stessa cosa di un mio cugino. Quando vado a casa sua è tutto incensi, anche per soffocare residui di odori di cucina delle sue cene, sentori che siano sopravvissuti alle correnti da finestre spalancate 😄

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          1. Avatar di PlusBrothers Il Mondo Positivo ha detto:

            Bisogna che ti prendi una bella strizza e ti senti mancare l’aria solo allora capisci che è il momento di finirla col fumo!

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