L’intimità del bacio che rivela… e inizia il racconto tra due. Il piacere delle piccole cose

Un bacio timido, un bacio divoratore in overdose di desiderio, affamato, un bacio curioso che vuole capire cosa sentire e come farsi sentire, un bacio rabbioso, anche violento, teso tra contatto e gusto, un bacio accennato, che sfiora appena, esploratore, in attesa di risposte e di un invito a osare di più.
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L’intimità tra due ha diverse sfaccettature, molto dipende anche dai caratteri, dal modo di affrontare la vita, da come si intende esplorare il mistero di chi si ha di fronte.

L’intimità di un bacio è imbattibile, più di qualsiasi aspetto legato al corpo. È unito alla mente oltre che al fisico e al puro contatto tra labbra e bocche. È esistenza e trascendenza insieme. Sembra una banalità affermarlo, ma è bene ripeterlo perché ne dimentichiamo la vera natura, spesso ridotto a meccanicismo.

Proprio dalla bocca passa quello che ci mantiene in vita, il cibo che ci nutre, ma ancora prima il respiro, l’aria che riempie i polmoni.

Ossigeno e nutrimento, quelli che iniziamo subito a prendere alla nostra nascita, non appena entriamo in contatto col mondo.
Strillando iniziamo a respirare, spesso prima ancora di aprire gli occhi alla luce.

È la bocca la prima a metterci in contatto col mondo, ce ne rende dipendenti anche per le prime sensazioni. Inseguita quasi nello stesso istante dal tatto, dalle sensazioni della pelle.

Siamo straordinari nel nostro essere, dipendiamo da pochi ma incredibili strumenti per conoscere quel che ci circonda e gli altri.

La bocca e il bacio ci fanno conoscere. L’altro col bacio comunica a noi un mare di informazioni.

Un’infinita possibilità di baci viene fuori proprio dal nostro approccio, dalla scelta di come baciare, da come mettiamo insieme curiosità e desiderio. Il nostro bacio nasce dal nostro carattere, dall’idea che abbiamo di un incontro.
Col contatto tra labbra e bocca trasmettiamo direttamente e inconsapevolmente la prima e fondamentale traccia di chi siamo.

Poi il gioco prosegue, continuiamo a raccontarci nel bacio che prosegue, che prende confidenza con se stesso.
Il calore e il gusto ci dicono molto, la lingua attenta o invasiva, giocosa, penetrante, esitante, desiderante.

Ma non dobbiamo dimenticare una presenza costante, il respiro.

Baciando sentiamo il respiro dell’altro, dal suo naso, dalla stessa bocca, ne avvertiamo il dilatare del petto sotto la spinta sempre più frequente dei polmoni.

Sentiamo nelle bocche l’aria che ci fa vivere, che ci ha nutrito.

È una delle alchimie più magiche di due corpi e di due menti che si stanno conoscendo o che si ritrovano, si riconfermano… oppure, che si stanno allontanando.

Le fasi della vita sono molte e differenti. Il bacio e il respiro le trasmettono. Spesso comunicano anche una fine.

Sono piccoli elementi, ma cruciali. Vanno gustati insieme per la godibilità e l’intima avventura.

Una persona che si stava rivelando sempre più di gran valore, mi scrisse, “godere dei piaceri è vivere la vita nelle piccolezze”.

Appunto, godere di piccolezze, tutti aspetti che disegnano la nostra quotidianità.

Quella quotidianità che deve essere fatta di “piccolezze” anche sensoriali, dalla comunicazione del corpo, da quel linguaggio immenso tra anima e parte animale NON scindibili. Altrimenti si vivrebbe a metà, meccanicamente e mancanti.

Sempre questa persona ha poi inserito una citazione da Piaceri, poesia scritta nel 1954 da Bertolt Brecht, uno dei maestri della parola.

Il piacere e il godere dei piccoli gesti, di piccoli momenti rendendo bella la vita.

Anche il piacere di un bacio – aggiungerei – così piccolo in apparenza, così complesso e ricco proprio perché semplice.

Piaceri

Il primo sguardo dalla finestra al mattino
il vecchio libro ritrovato
volti entusiasti
neve, il mutare delle stagioni
il giornale
il cane
la dialettica
fare la doccia, nuotare
musica antica
scarpe comode
capire
musica moderna
scrivere, piantare
viaggiare
cantare
essere gentili.

Bertolt Brecht, anno 1954, inserita nella raccolta “Poesie 1947-1956”

5 commenti Aggiungi il tuo

  1. Avatar di Gr33n Raindeer Fairy Qu33n ha detto:

    La fase orale io credo duri tutta la vita solo che alcuni riescono ad assorbire, schiudendo le labbra, la linfa della vita perchè hanno fame e altri che invece poi le chiudono tenendole serrate e rimanendo nel vuoto di un ricordo lontano di piacere primordiale perduto.

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    1. Avatar di Giuseppe Grifeo Giuseppe Grifeo ha detto:

      Il vuoto di un ricordo che lascia un gusto amaro…

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    2. Avatar di zipgong zipgong ha detto:

      Ammazza…Me la posso rivendere?

      Piace a 1 persona

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